Monopoli, capitale mondiale dell’ukulele, il successo internazionale di Monopolele 2025

di Antonio Pistillo
Per tre giorni, dal 30 maggio al 1° giugno 2025, la città di Monopoli si è trasformata in un palcoscenico vibrante e colorato grazie alla quarta edizione di Monopolele – Mediterranean Ukulele Fest, il più grande festival italiano dedicato all’ukulele, ormai riconosciuto a livello internazionale.
L’ukulele conquista il cuore del Mediterraneo
Nato da un’idea visionaria di Mauro Minenna e Salvo McGraffio, Monopolele è molto più di un festival musicale: è un esperimento culturale riuscito, un contenitore di arte, inclusione e bellezza che coinvolge tutta la città. Organizzato dall’associazione Voltare Pagina ETS, l’evento ha registrato numeri record: oltre 35 eventi gratuiti, 39 artisti da 15 Paesi e migliaia di presenze tra turisti, appassionati e curiosi.
Un programma senza confin
Il cartellone ha ospitato nomi di calibro internazionale. Dalla straordinaria Taimane, che ha scelto Monopolele per inaugurare il suo tour europeo, al canadese James Hill, considerato un innovatore assoluto dello strumento, fino alla celebre Ukulele Orchestra of Great Britain, che ha celebrato proprio a Monopoli i suoi quarant’anni di carriera.
Non sono mancati momenti di contaminazione tra generi: l’eclettico Raphael Gualazzi ha presentato una performance originale che ha unito jazz, pop e sonorità hawaiane, mentre il giovane brasiliano Vinicius Vivas ha fatto ballare il pubblico con il suo stile tropicale ed energico.
Musica per cambiare il mondo
Particolarmente significativa è stata la maratona musicale dedicata agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. Tra note e parole, artisti e spettatori si sono ritrovati uniti da un messaggio di impegno civile e ambientale, in cui la musica ha fatto da ponte tra i popoli.
Monopoli: il teatro naturale perfetto
Dal Porto Vecchio a Piazza Palmieri, passando per il Teatro Radar e le strade del centro storico, ogni angolo di Monopoli ha risuonato di musica, creando una grande festa collettiva. L’ukulele, con la sua semplicità e immediatezza, è diventato simbolo di accoglienza e accessibilità, confermando il potenziale della cultura come motore di sviluppo territoriale.
Il futuro dell’ukulele parla pugliese
Con Monopolele, la Puglia si conferma terra fertile per i grandi eventi culturali. L’organizzazione, impeccabile, ha dimostrato come la sinergia tra enti pubblici, associazioni e comunità possa generare valore autentico, sostenibile e condiviso.
Mauro Minenna, mente e cuore pulsante del festival, ha già annunciato che si pensa a un’edizione 2026 ancora più ricca, con nuove collaborazioni internazionali e una maggiore presenza delle scuole. L’ukulele, da “piccola chitarra”, è diventato simbolo di una grande visione.
