A Martano a tò Kalòn una serata eccezionale con lo scrittore ricercatore Cristhian Scorrano per scoprire il mondo degli zingari e una vita etica

di Anna Stomeo
Martedì 11 Marzo 2025, alle ore 18.30, a Martano (Lecce), in via Marconi, 28, al Centro Culturale tò Kalòn, condotto da Anna Stomeo e da Paolo Protopapa, ancora un incontro interessante e accattivante più che mai, ricco di spunti di approfondimento e di occasioni di immaginazione, di visione e di dibattito.
Racconteremo la vita e l’avventura di un giovane viaggiatore coraggioso e spericolato, Cristhian Scorrano, ricercatore, come ci piace definirlo, di ‘condivisioni multiculturali’ e di ‘convergenze spirituali’, e lo faremo insieme a lui, muovendoci tra le pagine del suo libro-rivelazione Mi hanno rapito gli zingari. Una storia vera, Augh! Edizioni,2022, scritto in collaborazione con Marina Pirulli, traduttrice, scrittrice e operatrice olistica, nonché prima lettrice degli appunti di Cristhian, che ha poi contribuito a rielaborare in narrazione editoriale.
Il racconto di un viaggio ‘qualsiasi’, che si rivelerà unico, indimenticabile e pericoloso, affrontato in solitudine, senza testimoni, raccolto in un diario molto personale denso di notazioni e di avventure e rivisitato, poi, in editing, con tutti i crismi della scrittura “per gli altri” e della buona disposizione a raccontare pezzi di vita e stralci di pensieri, che ancora abitano l’anima.
Questo l’incipit immediato di una storia “vera”, come rigorosamente sottolinea il titolo, cioè vissuta sulla propria pelle in un determinato momento della propria vita e destinata a diventare dirompente e discriminate per gli anni a venire.
Una storia di formazione, passaggio ineludibile, un momento irripetibile di crescita personale, attraverso il contatto diretto con la vita, oltre i pregiudizi ideologici e gli stereotipi socio-antropologici, sfidando le emozioni e la paura, in quella zona indefinibile del quotidiano in cui si sfiora il paradosso della morte, mentre si pensa di stare nella vita.
Dall’Italia alla Grecia, attraverso i Balcani, a bordo di una vecchia auto un po’ sgangherata, chiamata metaforicamente Misericordia, che non mancherà di dare problemi e di imporre soste forzate, aprendo paesaggi e contesti inattesi, Luigi (Cristhian) “viene rapito dagli zingari” e finisce a Shutka, sobborgo di Skopje, in cui risiede la più grande comunità Rom al mondo e dove vivrà, per tre mesi, molte vite, che sono quelle degli infinti volti e corpi che incontrerà, una varia umanità scolpita nel marmo delle discriminazioni sociali e dei pregiudizi razzisti che le alimentano.
Un mondo inquietante e sconosciuto, nel quale Luigi (Cristhian) si immergerà con entusiasmo e determinazione, quasi un pegno di vita, che si fa impegno di sopravvivenza per se stesso e per tutti gli altri.
La scoperta di un modo inatteso che azzera ogni possibilità di confronto e obbliga alla vita attiva e all’impegno costante nel presente, alla scoperta dell’Altro come indispensabile al sé.
La scoperta di un libro ben scritto che coincide con l’incontro con un Autore davvero fuori dagli schemi, la cui scrittura rivela un obiettivo etico per nulla sottaciuto, né messo tra parentesi, quello della solidarietà e della collaborazione interculturale, in un mondo diviso dai potenti.
Un obiettivo politico che guarda alla giustizia sociale e alla costruzione di una società alternativa attraverso le scelte personali e che investe l’intera biografia dell’Autore.
La vita di Cristhian Scorrano, infatti, si dipana in un curriculum denso di esperienze concretamente vissute, a testimonianza dei sogni e del loro potere rivoluzionario, ma anche delle infinite pieghe che si nascondono dietro i fatti e della immensa umanità che si sprigiona da un incontro, da uno sguardo, da un’occasione di confronto.
Ribelle da bambino in una famiglia di immigrati meridionali a Torino, dove nasce, sin dall’adolescenza insofferente alle discriminazioni e ad ogni conformismo, Cristhian si racconta in un curriculum vitae in cui ricerca della libertà, impegno politico e impegno civile si legano saldamente ad una grande curiosità conoscitiva, vissuta con consapevolezza e determinazione, con disincanto e fiducia nel prossimo.
Una biografia incredibilmente intensa, quella di Cristian Scorrano.
I viaggi in Sud America e in Brasile, l’esperienza in Thailandia tra i monaci theravada, i viaggi in Colombia e in Messico, le esperienze nei deserti della Romania e dell’Estonia, il costante richiamo alla ricerca della spiritualità, i Progetti di valorizzazione del territorio all’insegna della sostenibilità, il multilinguismo come biglietto da visita da esibire in cambio dell’accoglienza autentica, la creazione a Lecce di una Casa degli Artisti, la riflessione e la psicologia come antidoti all’incontro con la morte dopo un grave incidente, Il CoDreaming, il sogno lucido come luogo dell’equilibrio e della crescita emotiva, l’accoglienza della diversità e la trasformazione fino al passaggio alla cucina come forma di esplorazione collettiva e. di espressione sociale e spirituale.
Tutte tappe di una vita ancora breve, ma carica di relazioni impegnative ed estese, che ci si rivelano intorno alla scrittura di un romanzo, già di per sé estremamente coinvolgente e positivamente invasivo, spingendoci a chiederci se fanno più paura le emozioni o i pregiudizi.
La bellezza e il fascino di questo libro, nato all’insegna della curiosità e della sensibilità per il mondo dei Rom, sta nella storia che racconta e in come riesce a coinvolgere il lettore in un gioco di empatica corrispondenza e immedesimazione. Lo dimostrano le innumerevoli recensioni e presentazioni ricevute, in questi anni, in tutta l’Italia, e che ne hanno fatto, per una ben definita cerchia di pubblico, una sorta di libro cult della libera visione del mondo e della solidarietà interculturale.
L’incontro di martedì 11 marzo sarà un’occasione per omaggiare un Autore davvero originale e profondo, un amico di tò Kalòn che partecipa ai nostri incontri, e che oggi ci offre questo libro vivo, che cattura la nostra attenzione e sollecita la nostra riflessione, portandola molto più in là delle vicende coinvolgenti della storia raccontata, fino ad obbligarci ad un dovere di valutazione e di scelta.
Una serata per confrontare le nostre conoscenze sul mondo dei Rom e per conoscere altre vite, per scoprire altri mondi inattesi che ci attendono.
Ti aspettiamo.
Anna Stomeo