IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

A Tò Kalòn la Casa Editrice Milella, tra “risonanze” e alta intellettualità.

Evento a tò Kalòn

Lunedì 30 Giugno alle ore 19.30, a Martano (Lecce), in via Marconi, 28, presso il Centro Culturale tò Kalòn dell’Associazione Itaca Min Fars Hus, diretto da Anna Stomeo e da Paolo Protopapa, ultimo incontro di giugno all’insegna della cultura e della “bellezza della conoscenza”: ospite la storica e gloriosa Casa Editrice Milella di Lecce e la sua ultima collana, intitolata “Risonanze”, di cui si parlerà con le belle persone del Prof. Carlo Alberto Augieri, emerito dell’Università del Salento e faro della comunità intellettuale salentina, e del Maestro Compositore di fama internazionale Prof. Cosimo Colazzo, che dirige la collana.

Con loro ci saranno gli Autori dei primi due testi della collana, editi da Milella nel 2024: in presenza la Prof.ssa Giuliana Adamo, Fellow del Trinity College di Dublino, dove insegna Storia e Filologia Italiana e Letterature comparate, Visiting professor in diversi atenei di Stati Uniti, Europa e Cina, Presidente della Associazione Culturale Piazza del mondo, con sede a Rovereto, qui in veste di autrice e curatrice del volume “Ritrovare Vincenzo Consolo. Storia, memoria e attualità nella sua opera”, con una premessa di Giulio Ferroni, Edizioni Milella, Lecce, 2024.
In streaming, invece, ci sarà il Prof. Paolo Cherchi, esimio filologo e storico della letteratura, emeritus dell’Università di Chicago e Accademico dei Lincei, qui come autore del volume “Le «meraviglie» di Eco”, Edizioni Milella, Lecce, 2024, un volume denso di sapere e di scienza, capace di raggiungere livelli non indifferenti di ironia narrativa e di coinvolgimento del lettore.

Quattro presenze illustri, Adamo, Augieri Cherchi e Colazzo, che trasformeranno questo incontro di tò Kalòn in un evento “polifonico” e unico, per carattere intrinseco e per forme estrinseche, e che non mancherà di suscitare interesse e di lasciare tracce tra i presenti.
Significative le tematiche affrontate dai due testi.
Nel volume curato dalla Prof.ssa Giuliana Adamo, intorno alla nota e preziosa figura dello scrittore siciliano Vincenzo Consolo, non solo si raccolgono testimonianze di alto livello, frutto del Convegno organizzato a Rovereto dalla Associazione Piazza del mondo, presieduta dalla stessa Adamo, ma si sviluppano tematiche di grande impatto intellettuale come quella, attualissima, relativa al rapporto tra linguaggio e potere nel mondo della post-globalizzazione, dove “ritrovare Consolo” significa recuperare il senso critico e restituire al linguaggio la sua autentica valenza fondativa del sapere e del conoscere.

Nel volume “Le «meraviglie» di Eco” del Prof. Paolo Cherchi il mito di Eco, rivisitato in tutte le sue declinazioni antiche moderne, contribuisce ad una riflessione sulla “alterità che ci appartiene”, come viene definita la voce, e che necessariamente ci pone di fronte all’altro come polo interno/esterno, come ossimoro e paradosso. Il mito di Eco si interseca con l’idea di gioco linguistico e testuale e, in particolare, con l’uso semantico del testo e le infinite inversioni a cui può essere sottoposto e delle quali Cherchi fornisce moltissime imprevedibili alternative. Un gioco che si estende alla letteratura e ai classici come Petrarca e che si fa figura per altri molteplici intrecci, tra ironia dei toni e paradosso del senso.

Entrambi i volumi ruotano attorno al nucleo teorico fondamentale che alimenta la collana, concepita a partire da un’idea di interazione tra diversi campi del sapere e soprattutto dell’indagare.

Una collana eminentemente teoretica, cioè improntata ad un percorso di tipo critico-ermeneutico, che indaga la “polifonia “ dei richiami e delle “risonanze” e che fa degli stessi strumenti dell’indagine un oggetto di analisi e di connessione teorica. Di qui il senso di alterità e di propensione all’ascolto che regola il flusso teorico dei saperi, delle attitudini, dei metodi attraversati dal progetto editoriale della collana, che, come recitano le note di presentazione, non solo si apre all’ascolto dell’altro, ma «richiede una sospensione di confini, un’azione per smarginarli e renderli campo di transiti e traduzioni».

In questo contesto si inserisce la presenza di un musicista di alto livello quale è il direttore della collana, Cosimo Colazzo, compositore colto e attento agli intrecci tematici tra musica e filosofia, autore di opere musicali premiate a livello internazionale, tra cui l’ultima, la nuova opera multimediale, che sarà presentata anche in Salento, il 2 luglio a Poggiardo, “Ricercando l’imprevedibile”, musica di Cosimo Colazzo su libretto di Giuliana Adamo e regia di Francesco Casu, con Agorart ensemble. Sensibile alle creatività contemporanee, autore egli stesso di volumi e saggi, dedicati alle musiche del ‘900 e contemporanee, Cosimo Colazzo saprà accompagnare proficuamente gli intrecci tematici tra musica, letterature e filosofia, che la collana propone con grande spirito analitico e fascino visionario, sottolineandone la “necessità” conoscitiva.

È evidente che dirigere una collana editoriale è opera impegnativa e coinvolgente, non solo perché implica delle scelte, ma soprattutto perché impone dei “salti” di visione imprevedibili e stimolanti, ai quali opporre la propria stabilità e coerenza non è sempre scontato. E, forse, neanche necessario.

La Casa Editrice Milella, nata a Lecce nel 1952, quattro anni prima dell’istituzione dell’Università del Salento, ha sempre costituito un punto di riferimento per la crescita socio-culturale salentina, avendo da sempre accolto opere di carattere scientifico e accademico attente al territorio, ma anche ai contesti culturali nazionali ed internazionali, con particolare riferimento alla dimensione interculturale e alle implicazioni umanistiche di promozione e formazione, alle quali non ha mai pensato di rinunciare.

In questo senso Milella è una realtà della società civile salentina fortemente connotativa, che sopravvive agli inceppi della storia e alle contraddizioni del presente e che ancora produce e coglie “risonanze” inevitabili e stimolanti.

Da questo punto di vista, l’incontro a tò Kalòn di lunedì 30 giugno sarà anche, probabilmente, un’occasione per riflettere sul ruolo culturale e sociale che le case editrici di antica tradizione hanno avuto in passato, in contesti culturali e intellettuali meno complessi e più stabili, nei quali l’approccio critico ha avuto la possibilità di articolarsi in modo organico. Nello stesso tempo si tratterà soprattutto di scoprire il ruolo che, invece, le stesse case editrici hanno oggi, in un momento storico culturale di grande ambivalenza, caratterizzato dalla dispersione, ma anche dalla concentrazione e dalla focalizzazione dei saperi, in relazione alla definizione di una nuova dimensione dell’umano e di un nuovo umanesimo.

A questo proposito, la presenza del Prof. Carlo Alberto Augieri, con la sua intellettualità critica e penetrante, contribuirà ad arricchire di ulteriori profondità la riflessione dei presenti.

Un appuntamento nodale, che conclude il ciclo intenso degli incontri di quest’anno.
Per aprirne subito un altro.
Da non mancare.

Anna Stomeo

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