IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

A tò Kalòn l’elisir di un’altra vita di Umberto Manni, un viaggio onirico carico di realtà

Evento a tò Kalòn

di Anna Stomeo

Martedì 15 Aprile 2025, alle ore 19.00, a Martano (Lecce), in via Marconi 28, presso il Centro Culturale tò Kalòn dell’Associazione Itaca Min Fars Hus, condotto da Anna Stomeo e da Paolo Protopapa, una serata di comunità, di relazione e di conversazione: protagonista Umberto Manni, geologo e viaggiatore, noto alla comunità progressista salentina per l’impegno profuso in molti anni di attività professionale, culturale, e politica, oltre che grande amico di tò Kalòn, dove garantisce una presenza attenta e attiva e dove ha presentato già in passato la sua autobiografia “Memorie” (Ed. Panico, 2018), con curiosità e grande successo.

L’occasione dell’incontro di martedì 15 aprile 2025 a tò Kalòn è un piccolo libro, autoprodotto e denso di richiami, Elisir di un’alta vita, 2025, frutto di una singolare esperienza psichica e di un dialogo mai interrotto con alcuni amici di sempre, che ne hanno commentato le bozze e che partecipano, come interlocutori privilegiati e amati, a questo tentativo dell’Autore di andare oltre la già sperimentata scrittura autobiografica, per fare della propria esperienza un’occasione più allargata di dialogo e di confronto. Un’esigenza particolarmente avvertita da Umberto Manni, che ha vissuto sin dalla giovinezza nella dimensione dell’amicizia e della condivisione delle idee e dei progetti e nella consapevolezza, tutta politica, che la sincera amicizia e lo spirito di collaborazione favoriscano, più di ogni altra cosa, la crescita individuale e collettiva.

Sin dalle esperienze in autostop negli anni Settanta, Umberto Manni è stato, per tutta la vita, un grande viaggiatore, attivo in vari paesi del mondo, con progetti tecnici di successo, legati alla sua professione di geologo e dedicati allo sviluppo di alcuni paesi tra i più poveri dell’Africa e dell’Asia. È stato anche operatore commerciale e culturale di oggetti d’arte e d’artigianato, provenienti da “Terre lontane”, nome che ha dato, a suo tempo, non solo alla sua attività di import/export e al suo negozio a Soleto, paese d’origine, ma anche ad una elegante e ricercata rivista culturale di varia umanità, ”Terre lontane”, appunto, diffusa nel Salento di alcuni anni fa: iniziative entrambe, purtroppo, oggi, scomparse dalla scena culturale salentina.

Militante, sin dal ’68, nelle file della Sinistra alternativa e collaboratore de Il Manifesto, con diversi reportage da tutto il mondo, torna oggi a riproporci, con un secondo libro di scrittura autobiografica suggestiva e stimolante, le sue riflessioni sempre ricche di riferimenti culturali ampi e articolati e, soprattutto, di esperienze di vita intensamente vissute e scandagliate con cura.

In questo libro, che si presenta un po’ come un caleidoscopio di vari argomenti inerenti la vita passata e presente dell’Autore, ma anche come una sorta di bilancio di ciò che ne è stato di una vita tutto sommato alternativa, Umberto si racconta a partire da quella che definisce un’allucinazione, cioè uno stato modificato di coscienza dovuto al sovradosaggio di un medicinale antidolorifico assunto in seguito ad una caduta e alla frattura di due costole.

Nella banalità della vita domestica, di fronte ad un televisore che trasmette il famoso programma “Elisir” di Michele Mirabella, volto noto della RAI, conduttore colto e divulgatore attento e raffinato, Umberto ha un’allucinazione consapevole, una sorta di sogno lucido, attraverso il quale rivive, immaginando che sia Mirabella a raccontarglielo, il cammino dell’umanità attraverso situazioni mai vissute e subito, tuttavia, comprese, in una dimensione onirica, che mescola immaginazione e visione, presente e passato, utopia e distopia e che lo porata a cavalcare secoli e secoli di storia, incontrando ed evocando personaggi famosi e dimenticati, individui cosmico-storici, scienziati, artisti in un viaggio a ritroso nella storia dell’Occidente.

Un mixer di immaginazione onirica e realtà, «una poderosa allucinazione», come la definisce lo stesso autore, in cui vengono chiamati in causa i passaggi essenziali dell’evoluzione umana, a cominciare dalla “lotta perenne tra Geni-Neuroni ed Enzimi-Bacilli” e, insieme, i grandi progressi della scienza, fino alla psicanalisi di Freud, ai sensi di colpa, alla psicoterapia e al ruolo ineludibile del Gioco nell’esistenza umana. E poi il concetto di carattere, e persino quello filosofico di contraddizione nel pensiero di Mao Tse Tung, fino al rasoio di Occam… Le visioni di Umberto si caricano di significati profondi e universali, in pagine essenziali, ma di grande suggestione, «una messa in scena interiore», per dirla con Mallarmé, che ci coinvolge da vicino.

Un grande paradigma dell’allucinazione, che racchiude e ripresenta la lucidità della vita quotidiana, che alla fine riprende il sopravvento, fino a rivendicare, davanti al mentore Michele Mirabella, il diritto ad inventare tutto. E Mirabella, a cui Umberto consegna il proprio libro con rispetto e ammirazione, gli risponde con un messaggio vocale di apprezzamento e di amicizia, che rivela, in definitiva, il senso autentico di tutta questa esperienza.

Grazie ad un sottile e articolato lavoro di editing, l’autore, muovendo dalla prima immediata stesura digitale, ci consegna un libro cartaceo felicemente composito, dove alla testimonianza estatica dell’allucinazione specifica, raccontata nella prima parte, nucleo e motivazione originaria del libro, si legano, per spontanea aggregazione, scritti di varia provenienza.
Note a margine di argomentazione scientifica, ”annessi” di ricordi vari, brani di inquieta autobiografia, testimonianze solidali degli amici ed esclusivi reportages realizzati, a suo tempo, per Il Manifesto, si susseguono piacevolmente, come in una conversazione familiare, fatta di ricordi, di persone care scomparse, di luoghi e tempi lontani, rivisitati in modo denso e coinvolgente, tanto da travolgere il lettore in una relazione empatica con l’autore.

Una lettura piacevolmente estatica, oltre che critica, fatta di suggestioni immediate e di complesse deduzioni, che rivelano la profondità etica dell’esperienza di vita e di pensiero di Umberto Manni.

Un intellettuale a tutto tondo, vigile delle cose del mondo, serio e misurato nelle valutazioni, come si addice al tecnico e allo scienziato, ma anche sensibile alle declinazioni dell’umano e alle infinite possibilità di conoscenza e di azione.

Prepariamoci ad una serata indimenticabile di conversazione, di narrazione, di apprendimento e riflessione.
Anna Stomeo


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