IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

A tò Kalòn l’originale ricerca di Giuseppe De Pascalis per il futuro della lingua grika e la memoria collettiva

Evento sto Kalòn

di Anna Stomeo

Giovedì 16 ottobre alle ore 18.30, a Martano-Lecce in via Marconi 28, al Circolo Culturale tò Kalòn dell’Associazione Itaca Min Fars Hus APS, condotto da Anna Stomeo e da Paolo Protopapa, si torna a parlare di griko e di cultura grika con Giuseppe De Pascalis, ricercatore e cultore della lingua e della cultura griko-salentina.

Da decenni in prima linea nella battaglia per la difesa della lingua grika, Giuseppe De Pascalis, già fondatore della Associazione “Grika Milume”, della rivista “I Spitta”, interamente in lingua grika, e, soprattutto del seguitissimo Portale Web rizegrike.com, è qui in veste di autore del libro “Ekho Sten Nu Mi ricordo”, edito da Kurumuny, con il sostegno del Comune di Martano e della Regione Puglia, un’originale pubblicazione a carattere linguistico-documentario e didattico-divulgativo, che rompe i tradizionali argini di conservazione-diffusione della lingua grika, introducendo un approccio inedito sia all’apprendimento che allo studio del griko.

Il libro raccoglie e sintetizza parte dei dialoghi presenti sul sito web rizegrike.com, che Giuseppe De Pascalis ha fondato alcuni anni fa, offrendoci un’opportunità davvero inedita di conoscere la lingua grika dalla viva voce dei parlanti, attraverso pregevoli e rare registrazioni, foniche e trascritte, di conversazioni avvenute anche in tempi lontani, tutte documentate e raccolte grazie al prezioso lavoro d’archivio che De Pascalis ha svolto nel corso degli anni con la sua Associazione “Grika Milume”.

Conoscere questo sito, e sfogliare il libro che lo rappresenta, è la ragione fondamentale di questo incontro con l’Autore Giuseppe De Pascalis a tò Kalòn, in una serata che si preannuncia molto interessante, non solo per l’argomento, ma per le novità metodologiche e didattiche che l’operazione interpretativa di De Pascalis introduce.
Si tratta, infatti, sul piano linguistico, di un lavoro documentaristico, che non solo raccoglie sul sito le registrazioni viva voce dei parlanti, effettuate in contesti e tempi diversi, offrendo così una indicazione fonica dei lessemi e della pronuncia, nelle sue varietà, ma che fornisce anche la trascrizione e la traduzione letterale dei dialoghi griki, prima in dialetto romanzo e poi in italiano, fornendo, attraverso due traduzioni “simultanee”, la possibilità di una comparazione e, per chi fosse interessato, di un apprendimento più efficace della lingua grika.

L’apprendimento del griko, infatti, e non solo la comprensione, è avvertito da De Pascalis, come da altri cultori e studiosi, come una necessità non tanto finalizzata all’uso immediato della lingua, ma alla conoscenza strutturale e alla formazione storico-linguistica identitaria e aperta all’alterità e al confronto.

Di qui i “Corsi di griko”, che Giuseppe De Pascalis tiene come docente da alcuni anni a Martano, insieme a Leo Luceri, e che, come accade anche in altri centri della Grecìa Salentina, svolgono un ruolo fondamentale di aggregazione critica e consapevole intorno al tema della lingua grika e delle sue prospettive

Nello stesso tempo, sul piano antropologico e storico, l’approccio plurilinguistico e dialogico di De Pascalis consente una sorta di immersione conoscitiva in un mondo ormai scomparso, le cui tracce permangono nelle testimonianze del presente e nella definizione di un possibile futuro linguistico.

Con Giuseppe De Pascalis saranno presenti a tò Kalòn Leo Luceri, docente poliglotta di lingue e letterature straniere, raffinato poeta, anche in lingua grika, e Gianlorenzo Vacca, ricercatore linguistico e operatore culturale, giovane attivista, che ha ricevuto da De Pascalis il testimone dell’Associazione Grika Milume, di cui è oggi Presidente. Organizzatore di eventi rilevanti come, dal 2021, “I ddomada grika” la Settimana Greco-salentina, itinerante nei vari paesi della Grecìa, con incontri, iniziative di studio e di ricerca, in collaborazione attiva anche con la minoranza ellenofona calabrese, Gianlorenzo Vacca ha il merito di aver aggregato in Grika Milume molti giovani ricercatori, che, con il loro impegno appassionato e la loro competenza, contribuiscono in maniera determinante a fare del griko un argomento interessante e valido anche per i cosiddetti millennials, superando il rischio di inversioni folkloristiche e obsolete.

Di fatto, a tò Kalòn, giovedì 16 ottobre, con Giuseppe De Pascalis, Leo Luceri e Gianlorenzo Vacca, incontreremo tre generazioni di studiosi e di ricercatori, diverse tra loro per esperienze biografiche, ma unite dall’impegno intellettuale e dall’obiettivo comune di contribuire al futuro della lingua grika con iniziative efficaci e tra loro convergenti.

Giuseppe De Pascalis appartiene a quella generazione di ricercatori grico-salentini che, nati negli anni Cinquanta del secolo scorso, hanno vissuto in prima persona il passaggio, nel secondo dopoguerra, da una lingua grika, appresa già in forma passiva e vissuta come fatto familiare tutto sommato secondario e circoscritto, ad una lingua grika percepita come bene culturale e sociale da proteggere in un contesto culturalmente più ampio, ufficialmente riconosciuto dalla legge sulla tutela delle minoranze e persino dall’Unesco.

Un passaggio importante, dovuto sia all’impegno intellettuale di alcuni studiosi della generazione ancora precedente, che, come il compianto prof. Salvatore Sicuro, si sono battuti per il riconoscimento politico in sede istituzionale del griko, sia alla serietà di ricercatori che, come Giuseppe De Pascalis, hanno saputo individuare modalità inedite di reminiscenza e di studio della lingua grika, sganciandola dal generico e ormai impossibile uso quotidiano, per valorizzarla e insegnarla sul piano culturale e linguistico-comparativo, fino a farne un campo di esercizio formativo e di crescita civile e democratica. La denominazione di “minoranza linguistica storica” assegnata alla lingua e alla comunità grika dalla legge 482 del 1999 sulla tutela delle minoranze, ne definisce anche i caratteri culturali politici e democratici più autentici, che coincidono, oggi, con le ragioni stesse della sua sopravvivenza.

Comprendere e valorizzare la lingua grika oggi, in un contesto, di fatto, incompatibile, sul piano socio-culturale, con i mondi che il griko evoca, non è un’operazione di nostalgia e di conservazione, ma di “riconoscimento”, nel senso più pregnante che questo termine assume, ed ha assunto, in alcuni precisi contesti storici del Novecento. Quando, nel secolo scorso, il griko, lingua dei poveri e dei contadini, subiva un’emarginazione e un’autoemarginazione, influenzata non solo dalla inevitabile evoluzione e trasformazione della lingua, ma anche e soprattutto dal pregiudizio sociale e politico, allora cominciava, per molti cittadini della Grecìa, studiosi, ma anche soltanto parlanti, un percorso di (ri)conquista della propria lingua attraverso il riconoscimento sociale, politico, istituzionale di una minoranza linguistica storica.

Una marcia per il riconoscimento, cominciata nella seconda metà del Novecento e che oggi, nel terzo millennio, continua come esercizio di formazione linguistica e di partecipazione civile e democratica, anche attraverso l’attivismo pragmatico e la diffusione digitale del Portale Web rizegrike.com

Una riconquista che la democrazia, l’impegno di molti, la forza delle leggi a tutela delle minoranze hanno reso, e stanno ancora rendendo, possibili, a patto che si riesca a mettersi in salvo dal rischio della patrimonializzazione selvaggia all’insegna del businnes e della deformazione antropologico-culturale, che, invece, purtroppo, hanno finito con il trionfare in altri ambiti della tradizione culturale salentina.

Il lavoro di ricerca, di recupero, di comparazione e di insegnamento di Giuseppe De Pascalis, che testimonia dell’impegno più allargato della sua Associazione Grika Milume, ci racconta, in prima persona, della possibilità e della necessità di costruire e preservare una memoria collettiva attorno alla lingua grika, al di là di ogni pretesa resurrezione e in nome di una effettiva rete culturale di crescita collettiva civile e democratica.

Un incontro con l’Autore davvero particolare che costituirà l’avvio per ulteriori conoscenze e approfondimenti. Non manchiamo.


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