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“Amati”: l’arte degli adolescenti siciliani contro le dipendenze in mostra nei comuni etnei

Effetti creativi del progetto @Lab_School della regione Siciliana attivo nelle nove province.


A Sant’Agata Li Battiati arriva il potente dipinto collettivo realizzato da studentesse e studenti insieme all’artista Igor Scalisi Palminteri: un viaggio visivo e relazionale contro l’emergenza silenziosa delle dipendenze giovanili. In Italia quasi un milione di adolescenti tra i 15 e i 19 anni ha fatto uso di droghe, mentre crescono le solitudini digitali e le dipendenze da social media. Le piazze di spaccio, sempre più attive, sono state definite dal Presidente del Tribunale di Catania come “organizzazioni paramilitari”. È in questo scenario che nasce @Lab_School, il progetto promosso dalla Regione Siciliana per contrastare ogni forma di dipendenza, coinvolgendo migliaia di studenti in tutte le nove province dell’isola. A Catania, una delle prime tappe, l’opera collettiva diventa ora itinerante nei comuni etnei.

CATANIA, 28 MAGGIO 2025 – Il 4 giugno arriva a Sant’Agata Li Battiati, comune alle pendici dell’Etna, un dipinto corale realizzato dagli studenti di Catania nel corso del laboratorio di pittura condotto dall’artista Igor Scalisi Palminteri nell’ambito del progetto regionale “@Lab_School – Azioni a contrasto e prevenzione delle dipendenze”. Tappa simbolica che inaugura un percorso itinerante tra i comuni siciliani: l’arte diventa strumento educativo, di relazione e presa di parola. L’obiettivo è creare una rete tra scuola e territorio, capace di dare risposte non punitive, ma trasformative. «Una sfida complessa che richiede l’impegno congiunto di scuole, agenzie educative, istituzioni e forze dell’ordine – ha spiegato la professoressa Loredana Argentino, dirigente dell’I.C. Vittorino da Feltre di Catania, scuola capofila del progetto nella provincia etnea -, non per reprimere, ma per prevenire, ascoltando i giovani e intercettando il disagio prima che diventi emergenza. Un impegno che ha già preso forma concreta in attività pomeridiane avviate nella nostra scuola per tenere i ragazzi lontani dalla strada e aiutarli a riconoscere e gestire le proprie emozioni. Nelle scorse settimane si è arricchito con il laboratorio ‘Arte, pittura e prevenzione’, condotto da Igor Scalisi Palminteri, che ha guidato i giovani ad affrontare con gli strumenti della creatività il tema delle dipendenze, trasformando parole e silenzi in immagini potenti». Dal semplice contrasto dei sintomi a un intervento sulle cause profonde del disagio, come la mancanza di espressione personale o l’adozione di meccanismi di coping non salutari, promuovendo una resilienza interna più duratura. Perché anche l’adolescenza, se sostenuta, può diventare un linguaggio di speranza.

A realizzare le tele che viaggeranno all’interno dei comuni etnei sono stati 20 studenti tra i 14 e i 16 anni provenienti da diverse scuole secondarie di primo e secondo grado di Catania – tra cui l’I.C. “Vittorino da Feltre”, il Liceo Classico “N. Spedalieri”, il Liceo “Lombardo Radice” e l’I.S.S. “Marconi-Mangano”. A guidarli l’artista Igor Scalisi Palminteri, noto per opere pubbliche di forte impatto simbolico e sociale, come ‘Rusulia’, votata 4° murales più bello del mondo. «Un laboratorio di pittura che in realtà è un laboratorio di persone che si raccontano attraverso l’esperienza del disegno e dell’immaginazione – spiega Scalisi Palminteri -. La cosa che mi ha colpito è la bellezza di questi giovani, come riescono a sopravvivere ai loro dolori, a rendersi conto che la vita non è quella che hanno vissuto da bambini, ma che diventa a volte pericolosa, soprattutto quando incontri le droghe che ti possono portare su vie di morte». Due giornate di pittura, riflessione e condivisione, ne è nato un trittico potente, su uno sfondo colorato dalle tonalità celesti, tra pillole e sveglie, risalta la parola “amati”, filo conduttore che unisce le opere di tutte le tappe del progetto. Un invito alla cura di sé in un’epoca di iperstimolazione e fragilità. Le voci dei ragazzi risuonano potenti nelle opere e nelle loro testimonianze raccolte anche attraverso i laboratori di media education curati dall’associazione IncontroSenso e VediPalermo: M. ha 15 anni e frequenta la terza media dell’I.C. Vittorino da Feltre di Catania, racconta di un’amica coetanea dipendente da cocaina e marijuana. Come accade? Dove si trova la droga? Tra gli amici, a una festa la sera o il pomeriggio fuori scuola, talvolta anche in famiglia. Claudia (nome di fantasia) racconta della tossicodipendenza del padre, di come abbia spezzato lei e la sua famiglia. «Adesso stiamo bene…», fa un sospiro mentre parla e sotto le sue mani al centro del foglio su cui ha appena scritto spicca, a inchiostro spesso, la parola: “nervosa”.


@Lab_School: costruire una cultura della prevenzione

Un progetto di didattica sperimentale e integrata con cui la Regione Siciliana affronta in modo innovativo e concreto la prevenzione delle dipendenze. Un percorso integrato che prevede un investimento di 1.7 milioni di euro finanziati dall’Assessorato all’Istruzione e Formazione Professionale nell’ambito della Legge Regionale 26/2024, promosso dall’Ufficio Scolastico Regionale in sinergia con l’Assessorato alla Salute. Cuore pulsante è la rete SHE – Schools for Health in Europe, che rafforza il ruolo della scuola come luogo di benessere, consapevolezza e comunità attiva, capace di contrastare ogni forma di dipendenza: dalle sostanze stupefacenti all’abuso di dispositivi digitali, fino alle nuove solitudini. Coordinato scientificamente dalla prof.ssa Angela Fontana, dirigente tecnica dell’USR Sicilia e referente della rete SHE, @Lab_School coinvolge nove scuole polo, con l’I.C. G.E. Rizzo di Melilli (SR) come capofila. È molto più di un progetto educativo: è un ecosistema integrato che intreccia didattica innovativa, arte, ascolto attivo, prevenzione sanitaria e promozione del benessere psico-relazionale. Le prime tappe – Avola, Catania e Trapani – hanno segnato l’inizio di un percorso intenso, con un’ampia partecipazione di studenti e istituzioni. Momenti di forte impatto emotivo sono stati offerti dallo spettacolo teatrale I ragazzi di Ballarò di Alessandro Ienzi, dalle testimonianze di Francesco Zavatteri de La Casa di Giulio e dai laboratori di pittura curati da Igor Scalisi Palminteri.

@Lab_School riprenderà a settembre con sei nuove tappe. Ogni territorio ha sviluppato moduli specifici con il coinvolgimento di scuole, ASP, associazioni, forze dell’ordine, educatori e counselor, in un’azione sistemica che guarda all’adolescenza non solo come fase critica, ma come nodo nevralgico per costruire una società più sana. Ogni tappa un’esperienza collettiva. Ogni laboratorio un modo per insegnare agli adulti ad ascoltare, e ai ragazzi a raccontarsi. Perché prevenire, oggi, non è più questione di divieti. Ma di presenza.

Approfondimenti e Dichiarazioni

Riportiamo le dichiarazioni rilasciate da illustri rappresentanti delle forze dell’ordine, nel corso della cerimonia di consegna delle tele realizzate dagli studenti di Catania. Avvenuta il 6 maggio scorso presso il Liceo Classico Statale “N. Spedalieri”, scuola partner del progetto @Lab_School che ha l’ I.C. Vittorino da Feltre di Catania come capofila per la provincia etnea:

  • Dott. Gaetano Di Mauro – dirigente Commissariato polizia centrale di Catania
  • Dott. Angelo Pio Mitrione – comandante della Compagnia carabinieri di Piazza Dante, Catania
  • Dott. Francesco Saverio Maria Mannino – presidente Tribunale di Catania


AUMENTANO LE DIPENDENZE E LE PIAZZE DELLO SPACCIO

Market a cielo aperto, organizzati come strutture paramilitari in cui si ‘lavora’ dalle 9:00 del mattino sino alle 3:00 di notte.

I ragazzi sanno, come ha ribadito Igor Scalisi Palminteri, sottolineando l’importanza di farsi comunità intorno a loro. Loro che, anche se giovanissimi, hanno uno sguardo lucido sulla dipendenza e sul suo impatto. Parlano dei loro amici, di storie lette o vissute in cui si sperimentano molteplici forme di solitudine. Le aule scolastiche sono lo specchio di una realtà complessa, fatta anche di soggetti vulnerabili che superati i cancelli di scuola trovano chi è pronto ad approfittarne: «Vengono fuori scuola» racconta Michele (nome di fantasia), studente di terza media dell’I.C. Vittorino da Feltre di Catania. Non pronunciano apertamente la parola “spacciatori”, utilizzano “loro”.  

Le piazze dello spaccio, che siano giovani delle scuole superiori o delle medie, tutti sanno dove si trovano. Al numero crescente di giovani intrappolati nella morsa della dipendenza corrisponde un’espansione delle aree dedicate allo spaccio che diventano punti di riferimento per questa fascia d’età. «Oggi parliamo di piazze di spaccio come luoghi di ritrovo, parliamo di una struttura organizzata quasi in modo paramilitare che ti consente di spacciare e di guadagnare» racconta il dott. Francesco Saverio Maria Mannino, presidente del Tribunale di Catania, in occasione della conferenza per la consegna delle tre tele realizzate con l’artista Igor Scalisi Palminteri, lo scorso 6 maggio al liceo Spedalieri di Catania. Intervenuto insieme ad altri componenti delle forze dell’ordine, dirigenti scolastici, rappresentanti delle istituzioni e dell’Asp.

Tra i minorenni non cresce infatti solo il consumo, ma anche il coinvolgimento nel fenomeno in generale. Il numero dei denunciati all’Autorità Giudiziaria per reati penali droga-correlati, rispetto al 2022, registra un +10%, raggiungendo quota 1.246 giovani under-18, pari al 4,5% delle persone denunciate a livello nazionale.  Il problema non è solo la dipendenza, che nel caso del crack ha effetti devastanti per l’effetto breve che costringe a un uso compulsivo a in un lasso di tempo breve: «un ragazzo appena maggiorenne ci ha confessato in poche ore di essere andato ben sei volte dallo spacciatore» ha raccontato Gaetano Di Mauro – primo dirigente commissariato polizia centrale di Catania. Evidenza confermata dal comandante Angelo Pio Mitrione – della compagnia carabinieri di Piazza Dante a Catania che ha definito le piazze dello spaccio dei veri e propri market: «Durante un’operazione nel quartiere San Cristoforo i clienti della piazza di spaccio erano tutti i giovani e molto spesso minorenni. Alle 9 del mattino affollavano l’ingresso della piazza come se fosse un ufficio postale il giorno in cui vengono erogate le pensioni agli anziani. Per cinque mesi, sono stati consumati al giorno oltre 200 episodi di spaccio».

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Interviste video e foto: Rossella Puccio

Credits Rossella Puccio - VediPalermo