IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

Analisi geopolitica ed economico-finanziaria della settimana dall’11 al 19 ottobre 2025

Riflessioni dal mondo

di Pompeo Maritati


Parte I – Analisi Geopolitica

La settimana compresa tra l’11 e il 19 ottobre 2025 ha visto una serie di sviluppi geopolitici di rilievo che hanno ridefinito equilibri regionali e globali, con implicazioni dirette sulla sicurezza, sulla diplomazia e sulle strategie di potere delle principali nazioni. In Medio Oriente, la tensione tra Israele e Libano ha raggiunto un nuovo picco, con scambi di artiglieria lungo il confine settentrionale e il coinvolgimento diretto di Hezbollah, che ha lanciato razzi verso le postazioni israeliane in risposta a operazioni militari condotte dall’IDF. Il 17 ottobre, grazie alla mediazione congiunta di Francia e Qatar, è stato annunciato un cessate il fuoco temporaneo di 72 ore, che ha permesso l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, dove la situazione rimane drammatica.

L’Egitto ha aperto il valico di Rafah per facilitare il transito di convogli medici e alimentari, mentre le Nazioni Unite hanno lanciato un appello urgente per evitare una crisi di carestia. Sul fronte israeliano, il governo ha rafforzato la sua posizione interna, con il primo ministro che ha dichiarato che “la sicurezza nazionale non è negoziabile”, mentre l’opposizione ha criticato l’isolamento diplomatico crescente. Negli Stati Uniti, il presidente Donald Trump ha rilasciato una dichiarazione il 14 ottobre in cui ha evocato una nuova versione della dottrina Monroe, ribadendo l’intenzione di rafforzare la sovranità americana nel continente e di esercitare maggiore controllo strategico sul Canale di Panama. Ha inoltre annunciato pressioni diplomatiche su Canada e Groenlandia per rafforzare la cooperazione in materia di difesa e risorse naturali.

Il Congresso americano è apparso diviso: la Camera, a maggioranza repubblicana, è attraversata da tensioni interne tra trumpiani e moderati, mentre il Senato ha approvato un pacchetto di sicurezza nazionale da 800 miliardi di dollari, destinato a rafforzare la difesa cibernetica, la modernizzazione delle forze armate e la protezione delle infrastrutture critiche. In Europa, la Germania si avvicina alle elezioni federali in un clima di crescente polarizzazione. Il candidato della CDU Friedrich Merz ha tenuto un comizio a Dresda, promettendo rigore fiscale e sicurezza, mentre l’AfD ha guadagnato consensi nelle regioni orientali, alimentando timori di una svolta populista. In Francia, il governo Bayrou è alle prese con nuove proteste contro la riforma del lavoro, che prevede la flessibilizzazione dei contratti e la riduzione delle tutele sindacali.

Marine Le Pen ha lanciato un appello per elezioni anticipate, sostenendo che “il popolo francese non può essere governato contro la sua volontà”. In Polonia, che guida il semestre europeo, si è tenuto un vertice straordinario sulla sicurezza energetica, con focus sul gas russo e sulle forniture norvegesi. Varsavia ha proposto la creazione di un fondo europeo per l’autonomia energetica, sostenuto da Italia, Repubblica Ceca e Paesi Baltici. In Asia, la Cina ha intensificato le esercitazioni navali intorno a Taiwan, con la presenza di cinque incrociatori e due sottomarini nucleari. Taipei ha denunciato una “simulazione di blocco” e ha chiesto l’intervento diplomatico degli Stati Uniti, che hanno risposto con l’invio di una portaerei nel Mar Cinese Meridionale.

Il Giappone ha rafforzato la sua presenza militare nelle isole Senkaku, mentre l’India ha firmato un accordo di difesa con l’Australia, che prevede esercitazioni congiunte e scambi tecnologici. In Africa, il G20 africano tenutosi in Sudafrica ha confermato l’esclusione della Russia a causa del mandato della Corte Penale Internazionale contro Vladimir Putin. Il summit ha discusso la creazione di una banca panafricana per lo sviluppo sostenibile e ha lanciato un piano per la digitalizzazione delle economie locali. In America Latina, il Brasile ha proposto una risoluzione al Consiglio di Sicurezza dell’ONU per il cessate il fuoco in Ucraina, sostenuta da Sudafrica e Indonesia, ma la Russia ha posto il veto. L’Argentina è alle prese con una crisi politica interna, con proteste contro l’austerità imposta dal FMI e il rischio di default tecnico. In Ucraina, la guerra continua con intensità variabile: il fronte orientale ha visto scontri violenti nella regione di Donetsk, mentre a Kherson si registrano movimenti di truppe russe.

Il presidente ucraino ha chiesto nuovi aiuti militari all’Europa, mentre la NATO ha convocato una riunione straordinaria per valutare l’invio di sistemi di difesa aerea. In ambito internazionale, le Nazioni Unite hanno pubblicato un rapporto sulla sicurezza alimentare globale, evidenziando il rischio di crisi in 18 paesi, tra cui Yemen, Sudan, Haiti e Afghanistan. Il segretario generale ha chiesto un piano globale di risposta, ma le divisioni tra i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza ne hanno rallentato l’approvazione. In sintesi, la settimana ha confermato una tendenza alla frammentazione geopolitica, con la moltiplicazione di conflitti regionali, l’erosione delle istituzioni multilaterali e il rafforzamento di politiche sovraniste. Le potenze emergenti cercano spazi di manovra, mentre le alleanze tradizionali sono sottoposte a stress crescenti. La diplomazia è chiamata a reinventarsi, in un mondo dove la forza militare torna a essere strumento di negoziazione e dove la sicurezza energetica, climatica e alimentare diventa il nuovo terreno di confronto strategico.


💰 Parte II – Analisi Economica, Finanziaria e Monetaria

La settimana dall’11 al 19 ottobre 2025 ha registrato una serie di movimenti significativi nei mercati finanziari, nelle politiche monetarie e nei flussi economici globali, con implicazioni dirette per la stabilità macroeconomica e per le strategie di investimento. I mercati azionari hanno mostrato una volatilità accentuata, con l’indice FTSE MIB in calo dell’1,2%, penalizzato dai timori geopolitici e dalla debolezza del settore bancario, in particolare dopo la pubblicazione dei dati trimestrali di Unicredit e Intesa Sanpaolo, che hanno evidenziato una contrazione dei margini di interesse.

A Wall Street, il Nasdaq ha registrato un rimbalzo tecnico del 2,4% il 16 ottobre, grazie ai titoli tecnologici e all’annuncio di nuovi investimenti in intelligenza artificiale da parte di Microsoft e Nvidia. Il Dow Jones è rimasto stabile, mentre l’S&P 500 ha chiuso la settimana con un guadagno dello 0,8%. Il petrolio Brent è salito a 94 dollari al barile, spinto dalle tensioni in Medio Oriente e dalla riduzione della produzione da parte dell’OPEC+, che ha confermato il taglio di 1,5 milioni di barili al giorno fino a dicembre.

Il gas naturale europeo ha registrato un aumento del 6%, con il TTF che ha superato i 42 euro/MWh, a causa delle preoccupazioni per le forniture invernali e delle tensioni tra Polonia e Russia. Sul fronte delle politiche monetarie, la BCE ha mantenuto i tassi invariati al 4,5%, ma ha segnalato una possibile riduzione a dicembre, in risposta al rallentamento dell’inflazione, che si attesta al 2,8% nell’Eurozona. Il presidente Christine Lagarde ha dichiarato che “la stabilità dei prezzi rimane la nostra priorità, ma siamo pronti ad adattare la nostra strategia in base all’evoluzione del ciclo economico”.

La Federal Reserve ha pubblicato il Beige Book il 17 ottobre, evidenziando una crescita moderata e una stabilizzazione del mercato del lavoro. Il dollaro si è rafforzato contro l’euro, scendendo a quota 1,045, mentre lo yen ha perso terreno, toccando quota 151 contro il dollaro. In Italia, secondo la Banca d’Italia, il PIL è cresciuto dello 0,2% nel terzo trimestre, trainato dal turismo e dall’export agroalimentare, in particolare verso Germania, Francia e Stati Uniti. Tuttavia, la produzione industriale è calata dello 0,6% a settembre, e l’indice di fiducia delle imprese è sceso a 94 punti, segnalando un rallentamento delle aspettative nel settore manifatturiero e nei servizi.

Il debito pubblico italiano ha raggiunto i 2.870 miliardi di euro, Il governo ha annunciato un piano di revisione della spesa pubblica, con tagli selettivi e investimenti mirati nel digitale e nella transizione ecologica. Sul fronte fiscale, si discute una riforma dell’IRPEF che prevede la riduzione degli scaglioni e l’introduzione di una flat tax per le partite IVA sotto i 65.000 euro. In ambito europeo, la Commissione ha pubblicato le previsioni d’autunno, stimando una crescita dell’Eurozona al 0,9% per il 2025, con l’Italia in linea, la Germania in stagnazione e la Spagna in ripresa.

La Francia è penalizzata dalle tensioni sociali e dalla debolezza del settore automobilistico. Il Fondo Monetario Internazionale ha aggiornato il World Economic Outlook, prevedendo una crescita globale del 2,6% nel 2025, con rischi legati a guerre, cambiamenti climatici e debito sovrano. L’inflazione globale è in calo, ma persistono pressioni nei paesi emergenti, in particolare in Argentina, Turchia e Nigeria, dove le banche centrali sono costrette a rialzi aggressivi dei tassi per contenere la svalutazione delle valute. In Cina, la crescita è rallentata al 4,3%, con segnali di debolezza nel settore immobiliare e nella domanda interna. Il governo ha annunciato un piano di stimolo da 500 miliardi di yuan, focalizzato su infrastrutture, innovazione tecnologica e sostegno alle PMI.

In Giappone, la Banca centrale ha mantenuto la politica ultra-accomodante, ma ha segnalato l’intenzione di rivedere il controllo della curva dei rendimenti. In America Latina, il Brasile ha registrato una crescita del 1,2% nel terzo trimestre, trainata dall’export agricolo e dalla stabilità monetaria, mentre il Messico è alle prese con pressioni inflazionistiche e tensioni commerciali con gli Stati Uniti. Negli Stati Uniti, l’economia mostra segnali di resilienza, con una crescita del PIL stimata al 2,1% per il 2025, una disoccupazione al 3,9% e una inflazione in calo al 3,2%. Tuttavia, il deficit federale ha superato i 1.800 miliardi di dollari, e il Congresso discute nuove misure di contenimento della spesa. Il settore tecnologico è in espansione, con investimenti record in intelligenza artificiale, semiconduttori e cloud computing.

Il settore immobiliare mostra segnali di raffreddamento, con calo delle vendite e aumento dei tassi sui mutui. Il mercato obbligazionario è in fase di consolidamento, con rendimenti in lieve rialzo e flussi verso titoli a breve scadenza. Le criptovalute hanno vissuto una settimana di forte volatilità: il Bitcoin ha superato i 31.000 dollari il 15 ottobre, favorito dalla crescente adozione da parte di fondi pensione statunitensi e dall’annuncio di nuovi ETF approvati dalla SEC. In Europa, la MiCA Regulation ha iniziato a produrre effetti: diverse piattaforme hanno sospeso temporaneamente le operazioni per adeguarsi alle nuove regole, mentre la BCE ha avviato una consultazione pubblica sul futuro dell’euro digitale. Il mercato delle stablecoin è in espansione, con nuovi progetti legati a valute nazionali e a sistemi di pagamento decentralizzati. Il fintech continua a innovare, con l’emergere di soluzioni basate su blockchain per la gestione dei crediti, dei contratti e delle identità digitali. In Africa, si registra una crescita dell’adozione mobile per servizi bancari e assicurativi, con impatti positivi sull’inclusione finanziaria. In Asia, l’India guida la rivoluzione dei pagamenti digitali, con oltre 12 miliardi di transazioni mensili tramite UPI. In sintesi, la settimana ha confermato una dinamica economica globale complessa, segnata da resilienza in alcune aree, fragilità in altre, e da una crescente interdipendenza tra fattori geopolitici, monetari e tecnologici. Le banche centrali mantengono un ruolo centrale nella gestione della stabilità, mentre gli investitori cercano nuove opportunità in settori innovativi e in mercati emergenti. La transizione energetica, la digitalizzazione e la sicurezza alimentare si confermano come assi strategici per il futuro, in un contesto dove la fiducia, la trasparenza e la cooperazione internazionale diventano sempre più cruciali per affrontare le sfide del nostro tempo.


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