Beatrice e Marylin! Non è una provocazione

Dante e Beatrice opera di Henry Holiday (Foto dal web amazon)
di Piefranco Bruni
Mettiamo a confronto due bellezze e due sensualità. Per capire di più Dante. Beatrice e Marylin! Non è una provocazione. È semplicemente uscire fuori da una “etica morale” “teologica”…ovvero da una cecità o da ombre che conoscono il finto della finzione o la maschera che ha dimenticato il volto… Beatrice è simbolo sensuale? Altrimenti … La sensualità di Beatrice è pari a quella di Marilyn? Beatrice è stata sensualità perché è stata desiderio. Il desiderio di Dante. Marylin il mio desiderio! Quella bocca sugli occhi o gli occhi dentro gli occhi. Se manca il desiderio ha senso la sensualità? Pensiamo…

Vivere in armonia è non scandalizzarsi di nulla. È capire che tutto è possibile. Non probabile o improbabile. Possibile. Credere nella possibilità è appunto non scandalizzarsi. Il desiderio è nella sensualità. È possibile anche anteporre la sensualità al desiderio. La fisicità ci rende liberi non solo di amare con il corpo ma ci offre la consapevolezza della fugacità. Non si ama soltanto con il pensiero. Si ama anche con il corpo. Se tolgo questa bellezza alla fantasia ho distrutto il desiderio.

Forse sì tutto! Come sarebbe stato possibile per Dante amare Beatrice senza desiderio emozione e sensualità? La sensualità in una donna è oltre il tutto. La sua profondità nasce dal nascondimento che offre il velo del desiderio. Marylin è il mio desiderio. Nella sua bocca carnosa c’è il desiderio che rende la sensualità passionale attrazione. Beatrice è stata attrazione. Ma senza sensualità e desiderio può avere passione l’attrazione? Dante è in quella nuova vita che supera Gemma e si ritrova a ricamare e a riamare un sogno rimasto carnalità. Senza la carnalità non ci sarebbe stato il mito di Beatrice e tanto meno il mio, quello di Marylin. Non bisogna che nulla possa scandalizzarci.
#pierfrancobruni
