IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

COMUNICARE (PER) LA COMUNITÀ. PERCORSI DI COESIONE E NARRAZIONE COLLETTIVA

Libro Comunicare per la comunità

Il volume “Comunicare (per) la Comunità. Percorsi di coesione e narrazione collettiva”, edito da Edizioni VivereIn e curato da Chiara Maggiore, raccoglie il frutto della ricerca del laboratorio tenutosi a Lecce, presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose Metropolitano (ISSRM) «Don Tonino Bello», il 21 e 22 Maggio 2024. Questa raccolta non si presenta come un semplice manuale, ma come un invito a riflettere sul “pensiero narrante quale pensiero ri-conoscente”, ponendo la comunicazione al cuore della rigenerazione della comunità in un’epoca di crisi del senso.

Il testo affronta in modo plurale e interdisciplinare (attraverso filosofia, teologia, psicologia e giornalismo) la grande sfida di riattivare il legame narrativo e sociale in un contesto segnato da ipercomunicazione e frammentazione.

IL CONTESTO: LA CRISI DELLA NARRAZIONE E L’URGENZA DEL SENSO

La premessa fondamentale del volume, illustrata dal Direttore dell’ISSRM Antonio Bergamo, è la diagnosi della “crisi della narrazione”, un concetto mutuato dal filosofo Byung-Chul Han. Questa crisi si manifesta nella rarefazione del senso e della profondità in un mondo sommerso dall’informazione, dove la narrazione rischia di trasformarsi in “contenuto da consumare, e non in legame”. Narrare richiede una struttura temporale, una capacità di attesa e fiducia che sembra implodere sotto il peso del presente assoluto.

Secondo gli autori, l’urgenza del tempo attuale è di far sì che comunicare per la comunità non sia solo informare, ma trasformare, rendendo il comunicatore un “narratore di speranza, testimone del senso, costruttore di legami autentici”.

L’ETICA DEL RACCONTO E LA COSTRUZIONE DI LEGAMI

Chiara Maggiore definisce la comunicazione che costruisce comunità come un “gesto di responsabilità, forma di coabitazione e scelta etica”. Il focus viene spostato dalla rappresentazione oggettiva della realtà alla “cooperazione sistemica al «fare il mondo»” attraverso il racconto che si offre.

Comunicare in maniera costruttiva implica lo sviluppo di “competenze di discernimento narrativo”, essenziali per:

  1. Leggere criticamente le trame comunicative.
  2. Riconoscere gli effetti che le narrazioni producono sugli interlocutori.
  3. Distinguere tra narrazioni fondate e quelle che mascherano la manipolazione mediatica.

In questa prospettiva, la comunicazione deve essere capace di tenere insieme, costruire legami, aprire spazi di riconoscimento e reggere la complessità invece di appiattirla. La comunità non è un dato, ma una “tensione generativa” e un progetto da costruire quotidianamente.

CAPACITÀ NECESSARIE E SFIDE DIGITALI

Pál Tóth approfondisce le capacità necessarie per un dialogo costruttivo, partendo dalla distinzione sociologica tra Gemeinschaft (comunità di relazioni strette) e Gesellschaft (società di relazioni impersonali). L’individuo, nell’epoca moderna, ha un bisogno nostalgico del senso di comunità.

Vengono proposte tre capacità fondamentali per una comunicazione costruttiva:

  1. Capacità Relazionale: Per una cultura dell’incontro e la crescita della pace sociale, puntando sul primato dei rapporti, conoscersi e ascoltarsi.
  • Capacità Riflessiva: Per una cultura del pensiero e per affrontare la complessità, privilegiando il “pensare rallentato” per far emergere gradualmente la verità, anziché cercare un consenso veloce.
  • Capacità Collaborativa: Per una cultura della collaborazione, basata sull’idea che riflessione e azione debbano essere in sintonia, portando a un consenso necessario per un’azione comune, anche attraverso una “collaborazione trasversale”.

Michele Zanzucchi e Vincenzo Grienti affrontano il tema della rivoluzione digitale e dell’impatto dei mass media. Viene sottolineato che l’iper-connessione digitale non è di per sé “catartica”, e che le piattaforme digitali rischiano di favorire “circuiti chiusi” che ostacolano il confronto. Il giornalismo è chiamato a riscoprire il “principio di realtà” (la realtà è superiore all’idea) e a smascherare la disinformazione, definita come uno dei peccati della professione. La vera sfida è l’impegno verso “l’intelligenza umana” che precede la tecnologia.

FILOSOFIA DELL’ASSENZA E L’ASCOLTO SINODALE

Il contributo di Gianmarco Bezzi introduce una prospettiva fenomenologico-ontologica sulla Sehnsucht (nostalgia/desiderio profondo). La nostalgia non è vista come semplice tristezza o mancanza oggettuale, ma come una struttura fondamentale dell’esistenza autentica, che permette all’individuo di vivere attivamente l’“assenza positiva”. La nostalgia è definita come “il dolore della prossimità della lontananza” (Schmerz der Nähe des Fernen), consentendo all’individuo di abitare lo Zwischen (il frammezzo).

Alessandro Grande collega la comunicazione all’esperienza di fede, in particolare al processo sinodale della Chiesa. La sinodalità si fonda su una ontologia relazionale di tipo trinitario, dove la Chiesa è repraesentatio Trinitatis. Il dialogo sinodale non è un dibattito, ma richiede il “coraggio tanto nel parlare quanto nell’ascoltare”. Il vero dialogo e la comunione fioriscono solo attraverso la “antica e preziosa arte dell’ascolto”. L’ascolto (distinto dal semplice sentire) è il “primo momento della vita della chiesa” ed è un atto di cura, essenziale per superare l’indifferenza e l’emarginazione.

ELENCO DEI CONTRIBUTI PRESENTI NEL VOLUME

Il volume raccoglie i seguenti contributi:

AutoreTitolo del Contributo
Antonio BergamoPrefazione: Narrare il proprio tempo
Chiara MaggioreComunicare la Comunità. Etica del racconto, postura narrativa e cittadinanza competente
Pál TóthComunicare per la comunità. Le capacità necessarie per un dialogo costruttivo
Michele ZanzucchiRelazionalità e mass media
Vincenzo GrientiComunicare la comunità. Progetti, strumenti e prospettive
Gianmarco BezziNarrare l’assenza, abitare il desiderio. Una topologia della Sehnsucht
Alessandro GrandeLa verità, “lógos” che crea “diá-logos”. Il sinodalizzarsi della Ecclesia attraverso una comunicazione qualificata
Chiara MaggioreConclusioni
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