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Dalla minaccia alla rinascita, cittadini e agricoltori uniti contro l’abbandono e la Xylella

di Antonio Pistillo


Nel cuore pulsante dell’agricoltura Andriese, là dove un tempo la storica Azienda Agraria Paparicotta rappresentava un modello di produttività e orgoglio rurale, oggi si combatte una battaglia silenziosa ma decisiva contro degrado, inciviltà e una minaccia invisibile: la Xylella fastidiosa. L’incuria e l’abbandono rischiano di trasformare quest’area simbolo in un focolaio di infezioni capaci di devastare interi oliveti. A lanciare l’allarme sono cittadini attenti e aziende agricole consapevoli, che non intendono restare inerti di fronte a un destino che può e deve essere evitato.

A segnare una svolta è stata l’azione concreta di un gruppo di volontari guidati dall’Associazione Culturale AgriCultura, affiancati dalle aziende del Gruppo Agresti: un gesto semplice ma rivoluzionario, fatto di mani sporche di terra e cuori colmi di rispetto. Le aiuole dell’area sono state ripulite da rifiuti, plastica, vetro e sterpaglie, accumulati in mesi di disattenzione. Sacchi su sacchi di immondizia rimossi: un gesto di civiltà che restituisce dignità a un territorio che merita cura, visione, amore.
“Siamo molto preoccupati per la piega che le nostre campagne stanno prendendo,” afferma Savino Agresti. “È inaccettabile vedere cittadini che scaricano rifiuti nelle campagne, anche pericolosi. Questo avvelena le piante, altera l’equilibrio del suolo e apre la strada alla Xylella.” La Xylella, già segnalata in alcune aree limitrofe, è un pericolo reale: un batterio che prosciuga la vita dagli ulivi, portando alla morte piante secolari e con esse l’economia e l’identità del nostro Sud.

E proprio le aree abbandonate e non curate diventano corridoi ideali per la diffusione di questo flagello ma oggi, da Paparicotta, arriva un segnale diverso, il riscatto è possibile. Basta unire le forze. “Non puntiamo il dito – prosegue Agresti – ma chiediamo un’alleanza forte con le istituzioni per difendere il nostro patrimonio ulivicolo. Qui c’è il reddito di intere famiglie, ma anche la nostra anima culturale.” La giornata di pulizia si è trasformata in un atto collettivo di consapevolezza, un seme di speranza piantato nella terra. Ma è solo l’inizio.

L’Associazione AgriCultura ha già annunciato nuove giornate di mobilitazione, mentre le aziende agricole invocano piani di monitoraggio, incentivi alla bonifica e campagne di educazione civica rivolte alla popolazione.
Perché la verità è chiara: Senza rispetto per la terra, non c’è futuro per l’agricoltura. E proprio Paparicotta – oggi ferita, ma non vinta – può diventare il simbolo di una rinascita possibile, se pubblico e privato, istituzioni e cittadini, sapranno camminare insieme nella stessa direzione.
Antonio Pistillo

contro l’abbandono e la Xylella
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