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“DOVE VANNO LE NAVI?” un libro di Pompeo Maritati

Maurizio Nocera

«Dionisi camminava lentamente lungo la strada acciottolata […] Dopo settant’anni, era tornato al Pireo, là dove la sua vita aveva avuto inizio, dove il suo cuore aveva conosciuto le prime emozioni e dove ogni angolo di quel quartiere racchiudeva ricordi ormai sbiaditi ma mai svaniti. […] Si fermò davanti a quello che un tempo era stato il cuore della sua infanzia: la casa della nonna».

Inizia così questo lungo racconto o romanzo breve dal titolo Dove vanno le navi?, dello scrittore Pompeo Maritati. Si tratta di un dolce amarcord che, già dalla lettura delle prime righe, comincia a farti scendere in un percorso languido che non finisce mai di sorprenderti. Lo scrittore narra un tempo che ora non c’è più e tuttavia tu lo senti come un presente reale che ti accarezza la mente mentre leggi. Le pagine contenenti il bello della narrazione ti scivolano via come limpida acqua sgorgante da una fonte di ruscello di montagna. Bevi quell’acqua di parole e punteggiature e il cuore ti si riempie di nostalgia.

Ad un certo punto, l’amarcord di Maritati diventa il tuo amarcord, che affonda lentamente nell’inconscio psichico della tua storia. Lo scrittore ricorda un tempo adolescenziale accanto a una dolce fanciulla di nome Cristina. Il luogo è la mitica Grecia, che tutti noi salentini amiamo come una nostra seconda patria. Non c’è nulla da scoprire: Pompeo Maritati è Greco, Greco italiano se volete o, se più vi piace, Italiano greco. Infatti le sue origini sono greche. E di esse egli ne fa vanto. Proprio così come vantava, a proposito dei Greci, il poeta Antonio Leonardo Verri.

            «Sono un Greco anch’io, non è una novità, ma è che nel dirlo provo quasi un piacere nella pelle, una sorta di leggero e improvviso fremito che mi riempie il sangue, circola con esso, mi arriva in petto, in gola, negli occhi, diventa sussulto, tremore… quasi pianto! Le mie origini sono greche; il mio costume, l’amore per la verità, qualche volta la mia malinconia, mi arrivano da mio padre o dai miei progenitori greci, sacerdoti e cultori di sapere, conoscitori delle cose del cielo, fabbricanti di armonia, che per tutto furono famosi, amati, stimati, meno che per le armi e la violenza… Io vi garantisco che sono felice per questo…».

Ecco. È così. Credo di non sbagliarmi se dico che Pompeo Maritati, autore di questo romanzo Dove vanno le navi?, riesce, con la sua scrittura dolce e mansueta, ad affascinare il lettore, anche quello che potrebbe apparire lontano dai grandi sentimenti dell’animo umano. Se il lettore o la lettrice è consapevole del valore di tali sentimenti – lo scriveva due secoli e mezzo fa Giovambattista Vico nel suo insuperabile La nuova scienza – allora non può che convenire che l’opera di Maritati è pregiatissima, al punto tale che riesce a far emergere dal profondo abissale di ognuno di noi tutto l’afflato poetico sentimentale.  

Nel romanzo di Maritati non c’è solo l’amarcord dello scrittore, ma c’è anche tanta nostalgia. Il poeta e scrittore Antonio Prete, in Torre saracena. Viaggio sentimentale nel Salento (Manni editore, 2018), ha scritto: «Dal Salento sono stato lontano. Nel Salento, spesso, ci sono ritornato. La lontananza, il tempo della lontananza, ha preservato immagini che la permanenza avrebbe forse reso opache o impolverato. I ritorni hanno riacceso sensazioni perdute, ridato suono e gesto a figure nel frattempo sbiadite».

Ecco. È così. Pompeo Maritati, come Prete, è lontano dalla sua amata Grecia, lontano da Egina, l’isola che segretamente conserva nel profondo del cuore, e, quando può oppure che l’occasione glielo consenta, ci ritorna con affetto, con nostalgia, parola questa che, sempre secondo Antonio Prete, significa «nostos = ritorno

L’autore conclude il suo racconto avvertendo il lettore, la lettrice che:

            «La storia che avete letto, non è solo un racconto nato dalla mia fantasia, ma è il ricordo di qualcosa che è realmente accaduto. Dioni, Cristina, la nonna che con la sua saggezza ha saputo donare amore e conforto nei momenti più difficili… tutto questo è vero». 

Dove vanno le navi - l'ultimo libro di Pompeo Maritati