IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

Federico II e l’ Italia:Il prof. Egidio Zacheo torna a parlarne a tò Kalòn

Evento tò Kalòn 8 ottobre

di Anna Stomeo

Gli incontri di tò Kalòn, Centro Culturale dell’Associazione Itaca Min Fars Hus, che si pretende una piccola comunità pensante, vocata all’esercizio della “bellezza della conoscenza”, si contraddistinguono per la continuità non tanto e non certo dei temi e dei contenuti trattati, che sono volutamente vari ed eterogenei, diversi ogni volta, per scelta, ma per la continuità delle relazioni che si creano tra i partecipanti, per la puntuale presenza attiva dei tanti amici, che animano, con i loro interventi, le serate di incontro, e per gli altrettanto puntuali e attesi “ritorni” periodici di tutti i relatori che propongono i propri studi, le proprie riflessioni, i propri libri e il proprio impegno intellettuale e civile, e che a tò Kalòn ritrovano un clima empatico di amicizia, rispetto e, soprattutto, di franco confronto e di proficua discussione.

È il caso del prof. Egidio Zacheo, amico di tò Kalòn sin dalla fondazione, già docente di Filosofia della politica nell’Università del Salento, tra gli intellettuali salentini più amati e seguiti, non solo per i suoi contributi accademici e culturali, ma anche per il suo impegno civile, amministrativo e politico.

Egidio Zacheo ritorna, anche quest’anno, a tò Kalòn, a Martano-Lecce, in via Marconi 28, mercoledì 8 ottobre 2025, alle ore 18.30, con un suo studio tra i più profondi e dibattuti: la figura storica di Federico II e la sua azione politica nel sec. XIII, riletta come prodromica e quasi prefigurante la moderna, difficile e contrastata, unificazione statale dell’Italia, destinata a realizzarsi, in altri contesti e con altre modalità, ben sei secoli più tardi, nel 1861, con tutte le conseguenze e le contraddizioni di ciò che, sia pure problematicamente e impropriamente, si definisce un ritardo.

Un argomento che Zacheo ha ripreso di recente in occasione del Convegno salentino di studio su “Federico II tra storia e storiografia”, sulla base di un’analisi collaudata e già, a suo tempo, avviata dal suo Maestro e predecessore di cattedra Umberto Cerroni, circa trent’anni fa, con un saggio su “L’identità civile degli italiani”, nel quale l’autore individuava nel progetto di Federico II di unificare l’Impero e, quindi, l’Italia, fallito per l’opposizione del papato nello scontro con la Chiesa, la ragione storica della perdita di consistenza politica dell’Italia nei secoli successivi, a fronte di una straordinaria precocità culturale, filosofica, artistica, letteraria, giuridica e linguistica, che proprio in quel secolo XIII sembrava, invece, essersi consolidata e aprire a possibilità che non ci furono.

La sconfitta militare di Federico contro il Papa mise fine a quello che in seguito poteva apparire come un implicito e, forse ,inconsapevole progetto di unificazione statale.

Di qui la mancata possibilità per l’Italia di realizzare una monarchia nazionale forte, come invece sarebbe avvenuto nello stesso periodo, per la Francia e per l’Inghilterra, che si emanciparono laicamente e avviarono il lungo processo di formazione dello Stato moderno. Per l’Italia ciò non fu possibile, malgrado l’alto livello culturale giuridico raggiunto dalla corte di Federico II al momento della sconfitta nella lotta con il papato. Il progetto implicito di unificazione dell’Italia fallì, insieme al progetto esplicito di unificazione imperiale e determinò una piega tutta diversa per l’Italia, che divenne terra di conquista per le monarchie europee, oltre che di particolarismi di lotte intestine.

Di fronte alla sconfitta politica, l’Italia dovette per secoli fare i conti con la frammentazione linguistica e la dispersione culturale e politica della società e delle istituzioni, in definitiva con l’individualismo etico e politico, con l’isolamento dal contesto europeo delle grandi monarchie.

E tuttavia, al di là della consapevolezza e della lungimiranza di Federico II, il suo progetto politico e culturale si colloca in un punto di svolta per la storia del Mediterraneo e richiama implicitamente, come è giusto che avvenga nella riflessione storica, alcune significative considerazioni sul presente. da cui non è possibile esimersi oggi.

Proprio partendo dalla vicenda remota di Federico II, riletta all’insegna della categoria simmetrica della “lontananza” nel passato e nel futuro, secondo i canoni interpretativi della storiografia contemporanea più avanzata, è possibile delineare in modo più efficace la figura di Federico II, personaggio storico complesso e affascinante icona di un pezzo di storia politica italiana, già riletta da Antonio Gramsci in termini critici e progressivi.

La relazione del prof. Zacheo, studioso di Gramsci, sarà, perciò, l’occasione per conoscere e approfondire, da un punto di vista storiograficamente nuovo e non scolastico, la figura di Federico II, affascinante in tutte le sue sfaccettature, dalla Scuola poetica siciliana, collocata alle origini della poesia italiana, alle Costituzioni di Melfi, capolavoro giuridico del Medioevo e, secondo Zacheo, remota ossatura istituzionale di quello che sarà lo Stato moderno.

La tesi di Zacheo, giuridicamente e storicamente argomentata, risulta estremamente interessante non solo dal punto di vista della filosofia della storia e della filosofia della politica, ma anche e soprattutto sul piano del dibattito storiografico, per l’originalità dell’approccio metodologico critico, con il quale lo studioso riesce a tenere insieme analisi storica ed ipotesi teoriche.

Una lectio tra storia e storiografia, tra ricerca ed interpretazione, tra filosofia e politica, tra passato e presente, intorno alla figura storica di Federico II, che non mancherà di suscitare l’attenzione e l’interesse degli amici di tò Kalòn, grazie anche alla nota precisione espositiva del prof. Zacheo, che non lascia spazio a fraintendimenti e che ha reso preziosi e memorabili tanti suoi passati interventi nel nostro Centro.

Non manchiamo. Non mancate. È importante.


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