Festa dei Santi Medici a Ugento dal 26 al 29 settembre
Ci andremo il prossimo anno
di Stefania Carofalo
Ricordo con molto affetto due piccole statuette dei Santi Medici che mio padre aveva in officina, in mezzo alla polvere, vicino ai suoi attrezzi di lavoro. In un piccolo vaso l’omaggio dei fiori di campo: margherite, papaveri e alcune volte dei ramoscelli di pepe rosa.
Ho sempre nutrito molta simpatia per i due fratelli medici: dediti a curare le persone e gli animali con lo stesso rispetto.

A Ugento, in provincia di Lecce, si festeggiano i Santi Cosma e Damiano: sono loro i Santi Medici, sono molto amati e la festa attira i fedeli, che affidano loro le preghiere per conservare una buona salute o pregare per un famigliare bisognoso di cure.
La venerazione per i Santi Medici è arrivata in Italia dai greci e dai turchi che si erano stabiliti nel Salento.
Facciamo una breve storia della vita dei Santi Cosma e Damiano.
Nacquero nel III sec. d.C. ad Egea di nobili origini, orfani di padre e cresciuti ed educati alla fede cristiana dalla madre Teodota.
Studiano medicina in Siria e ben presto si dedicano alla cura degli ultimi: malati, poveri ed emarginati. Erano chiamati anàrgiri (dal greco anargyroi, che significa‘senza denaro’) perché rifiutavano le ricompense per non umiliare chi non poteva pagare.
I Santi Cosma e Damiano, martiri, si ritiene abbiano esercitato a Cirro nella provincia di Eufratesia, nell’odierna Turchia.
La loro fama crebbe fino a quando, nell’Impero Romano scoppiarono le persecuzioni di Diocleziano nei confronti dei cristiani, furono arrestati con l’accusa di osservare una fede vietata e di turbare l’ordine pubblico.

Quando il governatore della Cilicia, chiese loro di scegliere se rimanere della fede cristiana o di convertirsi al paganesimo. Essi risposero così:
“La scelta è fatta, siamo cristiani e come tali siamo pronti a morire. (…) Noi rispettiamo come gli altri le leggi civili, ma nessuna legge ci può costringere ad inchinarci ai vostri dei di fango; noi adoriamo il Dio vivo e ci inchiniamo a Gesù Cristo Salvatore”.
Licia, il governatore ordinò che fossero legati, flagellati e poi gettati in mare. La disperazione della gente era tanta, perché tanta era la riconoscenza per i medici.
Una volta gettati in mare, le onde li spinsero a riva e dopo numerosi tentativi di uccidere i due fratelli, a seguito di un lungo e tormentato martirio furono decapitati ad Egea.
Torniamo a Ugento: centro abitato di origine messapica e il suo nome, riportato su alcune monete del III secolo d.C. è Aozen(tum)/Ozan(tum), significa di terra di Zeus. Abitato dai Romani che in questi giorni iniziavano i preparativi per l’imbottatura del mosto, festeggiavano la dea Meditrina, (11 ottobre) divinità della medicina, della guarigione dei malati e del vino.

Castore e Polluce, due gemelli, i Dioscuri, simbolo di prodigio, forza e coraggio, erano molto venerati ad Ugento e forse, con l’affermazione del Cristianesimo nell’Impero Romano, sostituiti dai due fratelli Cosma e Damiano.

Il culto per i Santi Medici a Ugento ha antiche origini e le prime tracce sono presenti in un affresco cinquecentesco della Madonna di Costantinopoli che è possibile ammirare nell’attuale Museo Archeologico ex convento Santa Maria della Pietà.
Le prime notizie del Santuario di Ugento risalgono al 1760 ed è tuttora luogo di devozione custodia di ex voto, per le numerose testimonianze di grazie ricevute per l’intercessione dai Santi Medici.

A tutt’oggi l’organizzazione dei giorni di festa unisce e impegna gli ugentini per rendere omaggio ai santi con luminarie, spettacoli musicali e pirotecnici e fiera del bestiame.
I Santi Medici sono protettori dei medici, chirurghi, farmacisti, parrucchieri, dentisti .
Il Culto dei Santi Cosma e Damiano è onorato in molti paesi salentini.
Notizie tratte dal web:
- salentodascoprireblog
- Matirologio Romano
- parrocchiapapanice
- romanoimpero
Per ricordare l’aria di festa in un video.
