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GUERRA ED INFANZIA, AI CONFINI DELLA REALTÀ EUROPEA : E LA PACE?

di  SERENA RAGGI

Sul tavolo dell’evoluzione della “Civiltà Moderna ” risuona il fragore di una sconfitta etica e morale per  l’esilarante “Umanità Odierna”.

Riecheggiando per mezzo dei canali di comunicazione mondiale, prepotentemente nell’abnegazione dei diritti alla vita di ogni essere vivente, i cuori sensibili subiscono quel senso di smarrimento nell’analisi del rapporto UNICEF (2024) che denuncia :

473  milioni di bambini vivono in aree di guerra!

La loro  “Realtà” di ” Guerra ed Infanzia”  “Ai Confini” è una impetuosa onda anomala di danni fisici e psicologici inconcepibili in una “Realtà Rovesciata” dove si diffonde un dolore pandemico e di morti innocenti.

Quale è il rimedio alla corsa smisurata di pochi, nel configurare di nuovo la brutalità insita nell’egoistico “Ego” esistenziale dell’io che prevarica sul “Noi”?

La risposta è celata!

È condivisibile!

È da ricercare !

Mirando il volto delle “Nuove Generazioni” che vivono in una “Primavera fertile”, esse assumono un ruolo determinante in quel “Ponte Virtuale della Salvezza” costruito nel contesto storico che corre veloce, rendendosi “Custodi di pace senza Confini”, visto i sinistri bagliori che infrangono i sogni dei propri coetanei in altre Nazioni del Mondo.

Afferrare due simboli della “Rinascita ” è possibile :

Resistenza e Liberazione!

Volani culturali spontanei contro individualismo ed intolleranza che recheranno ad un gesto di “Fratellanza”!

Un grande abbraccio tra razze differenti nel dialogo tra Democrazie :

( Demos, significa popolo)

( Crazie, significa governi)

Unici strumenti capaci di creare una vera identità civile di un intero Scacchiere Economico e di un Continente Europeo, fulcro di civiltà nel Mediterraneo.

Scriveva  così colui che fu Sindaco di Firenze dal 5 Luglio 1951 al 27 Giugno 1957 e dal 7 Marzo 1961 al 15 Febbraio 1965 :

La terza guerra mondiale è oramai fisicamente impossibile:

perché se gli uomini la faranno,

essi faranno una cosa sola :

distruggeranno il mondo.

Spezzeranno la terra ;

sradicheranno da essa il genere umano.

Giorgio La Pira

La “Giovane Europa ” deve divenire una “Grande Potenza di Pace”, rinnovando nei suoi simboli identitari, quali la bandiera con le dodici stelle come gli Apostoli, il suo motto ” Unità nella diversità”, nel suo “Inno alla Gioia di Beethoven”, quello spirito di amore per la  “Cultura senza Confini” atto a consentire un futuro di collaborazione tra uomini e donne, figli e figlie, ospiti d’un pianeta “Terra” da rispettare e non da calpestare.


Nella foto Serena Raggi nel ruolo di attivista di pace