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Helicopter Money: saranno le banche a mettere i soldini nelle nostre tasche

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Helicopter Money

Helicopter Money

Questa mia riflessione finanziaria è stata scritta da me prima del cambio al vertice della Banca Centrale Europea, ovviamente prima dell’attuale pandemia in corso. Allora l’Helicopter Money appariva quasi una utopia, oggi è una amara necessità.

Desidero in questa sede ribadire un concetto molto importante per comprendere la drammaticià che stiamo vivendo. Gli organismi mondiali in questi giorni stanno promettendo aiuti di centinaia di miliardi. Attenzione non sono riserve o risparmi derivanti dall’accantonamento di ricchezza prodotta, ma della nuova carta straccia stampata dalle banche centrali, che per coloro che la riceveranno si trasformerà, invece, in debito reale. Non dimenticatelo.

Il grande banchetto organizzato dalla finanza, in essere da molti anni, pare che sia arrivato alla frutta. L’assenza di regole   valide a ed efficaci a controllare il sistema finanziario, affiancato da una globalizzazione che ha abbattuto, oltre che le frontiere fisiche, anche quelle temporali, potendo trasferire ingenti quantità di somme in denaro da una parte all’altra del mondo, sta cominciando a far riflettere l’intero pianeta sulla qualità etica di questa lobbie.  Un sistema, quello della finanza, che a dispetto dei decenni precedenti, sta viaggiando disunito, come se fosse in atto una lotta intestina, una instabilità che coinvolge inesorabilmente la politica e il mondo della produzione in generale.  In questo contenzioso che io definirei meglio marasma, dove la confusione dei ruoli è macroscopica, spiccava la figura di Mario Draghi, a cui viene accreditata l’intelligente astuzia del mestiere, avendo evitato che l’euro precipitasse, unitamente a tutto il mondo delle banche europee.

Ritengo un po’ eccessivo questo accreditamento, in quanto il sistema bancario europeo è più o meno in linea come quello asiatico e americano. Forse quello americano lo definirei un tantino più spregiudicato. Convengo che le sue scelte hanno contribuito a rasserenare in parte l’ambiente. Seduto sul trono della finanza europea, ha cercato di combattere la recessione, l’enorme mole di sofferenze che pesano sul patrimonio delle banche, nonché del lievitare dell’indebitamento pubblico di alcuni membri dell’Europa. In particolare quest’ultimo non ha reso certo facile il suo compito. Grazie a Mario Draghi adesso abbiamo i tassi negativi, ovvero paghiamo noi la banca per tenerci i nostri soldini. I tassi in genere si sono quasi azzerati e, da oltre tre anni, ha immesso liquidità  per  60/ 80 miliardi di euro al mese al sistema bancario. Sostanzialmente trattasi di carta straccia, che avrebbe dovuto accelerare il processo di ripresa economica, che alcuni stati più virtuosi hanno saputo trarne benefici e altri, quali il nostro, sono rimasti al palo, rilevando solo alla fine di questo processo qualche timido passo avanti nel Prodotto Interno Lordo, inficiato purtroppo dall’aumento del debito pubblico.

Adesso si sta studiando un nuovo sistema che dovrebbe incentivare i consumi denominato “Helicopter Money”. Una strategia finanziaria per alcuni definita pazzesca, per altri invece il male minore. IO sono per la seconda tesi.

Un’altra strategica idea che prevede di erogare soldini direttamente e gratuitamente nelle tasche dei cittadini, con la speranza che li vadano a spendere per riavviare la domanda interna nei loro paesi. Proprio vero. Non sto scherzando, Tranquilli Babbo Natale è ancora impegnato su altri fronti. Se sarà approvato, questo nuovo sistema, il cittadino si ritroverà in tasca, gratuitamente, senza impegni di nessuna sorta, dei soldi. Sicuramente l’unico impegno che avrà, per evitare che facciano la fine degli 80 euro di Renzi, dovranno obbligatoriamente essere spesi entro un certo lasso di tempo. Ipotizziamo la sua applicazione attraverso una riduzione dell’imposizione fiscale.

Chi l’avrebbe mai pensato qualche decennio fa che le istituzioni pubbliche ci avrebbero messo direttamente in tasca i soldini per fare la spesa? Chi sa che non verrà abolito il detto “Governo Ladro” sostituito da “Governo Befana”.

La politica dei tassi bassi, il quantitative esasing, ovvero quello di buttare sul mercato miliardi di euro, al momento non hanno attenuto plausibili risultati sia in termini di aumento dei consumi sia nel riavvio dell’inflazione. L’ Elicopter Money, stando ai soloni dell’economia, dovrebbe contribuire a far risalire la chine del PIL (Prodotto Interno Lordo) incoraggiando i consumi riavviando un processo virtuoso di aumento della produzione con conseguente diminuzione della disoccupazione.  

Esser fiduciosi non costa nulla, anzi a volte diventa doveroso aver fiducia nelle nuove idee.

La perplessità sta nel fatto che aumentando la sfiducia, si cerchino soluzioni tampone, temporanee, senza soffermarsi sulla problematica nel suo complesso. Si provvede a tappare alla meno peggio una falla e non s’interviene sulla debolezza dell’intera struttura portante del sistema economico e monetario. Come se si volesse rimandare a domani, la problematica. Da tutto ciò scaturiscono due considerazioni poco etiche: la prima che gli addetti ai lavori ormai non hanno più le capacità di saper riprendere il bandolo della matassa nel caos che loro stessi hanno determinato; la seconda, che la politica, succube dello strapotere della finanza, non riesce a porre nessun argine legislativo all’allegra quanto sconsiderata attività delle lobbie.

Se a questo ci aggiungiamo che le cartucce in mano alla Banca Centrale Europea  stanno esaurendosi, se i governi, tra i più importanti dell’area euro, non riusciranno a trovare una visione condivisa sul futuro dell’economia monetaria europea, l’ottimismo prima citato si trasformerà quanto prima in pessimismo.  L’ Helicopter Money potrebbe trovare applicazione nell’immediato futuro, mentre il Quantitative Easing, al prossimo cambio    di conduzione della Banca Centrale Europea verrà stoppato, creando non pochi problemi al nostro sistema bancario, anche in virtù delle nuove norme in materia di valutazione e accantonamenti dei crediti in sofferenza, che se saranno varate, ci potranno procurare alcuni dispiaceri. 

Pompeo Maritati

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