Il guaio ideologico delle euforie.

di Paolo Protopapa
Certo che i diritti civili sono l’essenza della democrazia politica. Biagio de Giovanni è uno studioso marxista di grande conoscenza hegeliana e, soprattutto, bobbiana e Kelseniana. Ancora lavora per fare comprendere al variegato popolo di sinistra quanto sia essenziale conciliare giustizia sociale e libertà. Ha visto nel populismo penta- stellato la riedizione pericolosa dei massimalismi e radicalismi ottonovecenteschi e lo ha definito “il cancro della politica italiana”.
Ecco spiegato perché una critica (non solo sua, ma di circa 500 intellettuali progressisti e di sinistra) all’euforia, è una critica alla ideologia irresponsabile dei lodatori astratti di un popolo astratto. Mentre lui pensa ad un popolo concreto che si istituisce, cioè diventa soggetto responsabile di autogoverno libero e senza paternalismi strumentali di capi e capetti, orfani di oneri giuridico-tecnici procedurali e non assistenzialistici. Il diritto procedurale è l’insieme dei principi rappresentativi attraverso i quali soltanto il diritto si fa. Cioè, da desiderio gridato o insopprimibile conato, diviene azione collettiva di garanzia e salvaguardia di legittimazione politica. Quindi cittadinanza attiva e senso popolare dello Stato.
È qui tutta la tradizione sia gramsciana, sia togliattiana, sia libertaria e socialdemocratica. Con la quale tutta i vari Grillo, Conte, Meloni, Tatarella, Berlusconi ecc. non c’entrano nulla.
Un bel ripasso di questo retroterra cognitivo e filosoficamente politico spiega di che pasta è fatto il pensiero di de Giovanni.😮