IL PENSIERO MEDITERRANEO

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Il recital del M° Carlo Scorrano a Lecce

primo piano del maestro Carlo Scorrano pianista leccese

di Luigi Solidoro

In una sala gremita in ogni suo posto e con molte persone costrette a rimanere in piedi, si è tenuto ieri, 8 febbraio, presso il Museo Castromediano di Lecce un memorabile recital di pianoforte di Carlo Scorrano, organizzato dalla locale Associazione Mozart presieduta dal dottor Antonio Montinaro.

Un programma vertiginoso quello scelto da Scorrano, che, partendo dal classicismo di Beethoven (con l’inusuale Rondò op. 51 n°2 e la brillante Sonata op. 53 dedicata al conte Waldstein), dopo le suggestioni evocative del Canope di Debussy, il vorticoso Moto perpetuo di Weber e il funambolico Fantasque di Marescotti, ha raggiunto l’apoteosi sentimentale e virtuosistica con due brani dell’ungherese Franz Liszt, ovvero il celebre Sogno d’amore ed il famoso Mefisto valzer, vero e proprio cavallo di battaglia di tutti i grandi pianisti.

Tecnica brillante e sopraffina, suono limpido e scavato, controllo assoluto delle dinamiche, padronanza di tocco, profonda musicalità e grandi doti interpretative. Potremmo continuare all’infinito, ma in questi casi le parole servono davvero a poco, poiché per apprezzare concretamente la sua arte bisogna ascoltarlo dal vivo.

Qualità tecniche al di sopra del comune, dunque, e interpretazione espressiva di altissimo livello: è questa la cifra stilistica del pianismo di Carlo Scorrano. Un vero mito vivente! Un uomo dalla “effervescente simpatia contagiosa”, dotato di grande umiltà e, soprattutto, di quell’empatia necessaria a coinvolgere emotivamente il pubblico che spesso manca ad altri musicisti del suo stesso calibro.

Un’ovazione tributata quasi ad ogni brano, dovuta proprio a questa sua capacità di prendere per mano ogni ascoltatore e di condurlo, a suo piacimento, in quel mondo parallelo creato dalla sua immaginazione.

Un pianista che gode solo di una minima parte della fama che invece meriterebbe di avere.

Passano gli anni, anzi, i decenni, e Carlo Scorrano si conferma essere un grande artista, un numero uno, un vero “monumento leccese” che può apprezzare solo chi ha la fortuna di assistere ad un suo recital.

Ha concesso solo due bis: un’elegantissima Sonata di Scarlatti, concepita come un’estatica contemplazione ed eseguita con un impalpabile registro sonoro, e la celebre Romanza op. 28 n°2 di Schumann, dedicandola al figlio Giampaolo presente in sala. Ma in realtà ne avrebbe potuti fare anche il triplo!

Dopo aver educato intere generazioni all’arte pianistica, Carlo Scorrano continua ininterrottamente a seminare bellezza attraverso le sue esibizioni, che, con il passare del tempo, sono divenute ormai veri e propri eventi imperdibili.

E allora, grazie Carlo!

Grazie per la tua maestria!

Grazie per il tuo sacrificio giornaliero nel preparare, attraverso lo studio, quelle emozioni che continui a donarci gratuitamente, poiché ogni volta, dopo un tuo concerto, la vita ci sembra più bella!

E, soprattutto, grazie per quella tua “effervescente simpatia contagiosa” capace di far cambiare aspetto alla vita, a volte troppo ricca di monotona quotidianità!

i maestri leccesi Luigi Solidoro, Carlo Scorrano e Valerio De Giorgi
I pianisti Luigi Solidoro, Carlo Scorrano e Valerio De Giorgi
il pubblico del recital di Carlo Scorrano al Museo Castromediano di Lecce, 8 febbraio 2025
Il numeroso pubblico del recital del M° Carlo Scorrano al Museo Castromediano di Lecce, 8 febbraio 2025

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