IL SOGNO AVVELENATO – La violenza come evento fondativo di Giuseppe Spedicato, I Quaderni del Bardo Edizioni, 2025

Quando le donne si rivoltarono contro il potere
Nella pubblicazione si narra degli anni di piombo[1] in un paese arabo della sponda sud del Mediterraneo, si narra della nascita di movimenti di protesta ai quali aderirono anche delle donne e ciò in un mondo dove la donna non doveva giocare a fare l’uomo, doveva stare al suo posto, non doveva sconvolgere l’ordine naturale della società.
In quegli anni la violenza, compresa la tortura, era pane quotidiano e non risparmiava le donne. Queste, inoltre, subivano una forma di violenza psicologica non riservata agli uomini: erano private del proprio nome e subivano l’imposizione di un nome maschile. Era un modo per umiliarle, privarle della loro identità femminile, destabilizzarle. Per il regime una donna non poteva essere una dissidente politica, non poteva ribellarsi al potere, rivendicare diritti, ciò era considerato un comportamento contro natura. Il posto riservato alla donna era quello di stare a casa e di occuparsi dei figli e del marito.
Le donne dissidenti, come gli uomini, subivano un trattamento finalizzato a impedirle di avere cervelli capaci di ragionare, dovevano divenire morte viventi, un monito per tutte le altre: non vi è altra scelta che adeguarsi alla società voluta dal potere. La strategia del regime era quella di rompere i legami sociali, tutti dovevano diffidare di tutti, tutti dovevano avere timore di esternare le proprie opinioni. Si poteva parlare solo di calcio.
Il regime propagandava un intervento statale non finalizzato a discriminare la donna, bensì a proteggerla perché debole e quindi bisognosa di tutela da parte dello Stato oltre che del padre, del fratello e del marito. Le donne però non sempre beneficiavano dei privilegi dell’essere il sesso debole, non accadeva quando protestavano contro il regime, in questi casi divenivano pari agli uomini, anche nella pratica della tortura.
Giuseppe Spedicato
[1] Periodo che va dai primi anni Sessanta alla fine degli anni Novanta dello scorso secolo.