IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

Il sottile confine tra politica e cultura

Cultura e politica

di Pompeo Maritati

La relazione tra politica e cultura è un tema di cruciale importanza nella società contemporanea. Spesso si tende a separare rigidamente i due ambiti, come se fossero entità autonome e indipendenti l’una dall’altra. Tuttavia, questa distinzione risulta artificiosa, poiché la politica, nel suo senso più autentico, dovrebbe essere al servizio della cultura, favorendone la crescita e la diffusione. Oggi, invece, assistiamo a un fenomeno preoccupante: il degrado della politica mette in evidenza la distanza tra i due ambiti, generando un cortocircuito che penalizza entrambi.

Storicamente, la politica ha avuto un ruolo fondamentale nella promozione e nella tutela della cultura. Grandi civiltà hanno prosperato quando i governanti hanno investito nell’educazione, nell’arte, nella filosofia e nella letteratura, riconoscendo che la cultura non è un lusso, ma il fondamento di una società evoluta e consapevole. In epoche diverse, le politiche culturali hanno contribuito a plasmare identità nazionali, a diffondere il sapere e a favorire il progresso sociale. Tuttavia, questa relazione virtuosa si è progressivamente incrinata. Oggi la politica sembra sempre meno interessata alla cultura come strumento di emancipazione e sviluppo, relegandola a un ruolo marginale. Questo distacco non è casuale, ma sintomatico di un modello politico che ha smarrito la propria missione originaria e che, invece di sostenere la crescita culturale, spesso la ostacola o la strumentalizza.

Se la politica degradata cerca di marginalizzare la cultura, quest’ultima diventa inevitabilmente un elemento di resistenza. La cultura, intesa nel senso più ampio del termine, non si limita all’arte o alla letteratura, ma comprende il pensiero critico, la capacità di analisi e la consapevolezza sociale. Proprio per questo, i sistemi politici che tendono all’impoverimento intellettuale vedono nella cultura un ostacolo e non un’opportunità. Le società in cui la cultura viene sminuita o strumentalizzata dalla politica diventano progressivamente più fragili, incapaci di affrontare le sfide del presente e del futuro. L’assenza di una visione culturale nella politica porta all’appiattimento del dibattito pubblico, alla diffusione della disinformazione e alla creazione di una cittadinanza sempre meno consapevole e critica.

Uno degli effetti più deleteri della degenerazione politica moderna è la creazione di una netta separazione tra politica e cultura. Questo fenomeno si manifesta in vari modi: da un lato, attraverso il disinteresse delle istituzioni nei confronti delle politiche culturali; dall’altro, con l’idea, sempre più diffusa, che parlare di cultura significhi rimanere al di fuori della politica. In realtà, la cultura è un atto politico per sua natura, poiché è in grado di incidere sul tessuto sociale e di influenzare le scelte collettive. Separare i due ambiti equivale a privare la politica della sua anima e la cultura del suo ruolo di motore di cambiamento. Nel modello ideale, la politica non dovrebbe limitarsi a non ostacolare la cultura, ma dovrebbe esserne la principale sostenitrice. Un governo lungimirante investe in istruzione, ricerca, arte e scienze, non solo per un ritorno economico, ma per la crescita del pensiero critico e della consapevolezza collettiva. Oggi, però, assistiamo all’esatto contrario: la politica moderna tende a svilire il valore della cultura, riducendola a intrattenimento o a uno strumento di propaganda. Le risorse destinate alla cultura vengono sistematicamente ridotte, mentre si favorisce una comunicazione politica sempre più basata su slogan e semplificazioni estreme, che annullano ogni tentativo di analisi approfondita.

Il degrado della politica moderna mette in evidenza la frattura tra politica e cultura, un tempo strettamente connesse. Questa separazione non è solo dannosa, ma pericolosa: una politica priva di cultura diventa sterile e inefficace, mentre una cultura privata del suo ruolo politico rischia di perdere la propria funzione sociale. Ritrovare il legame tra questi due mondi è essenziale per costruire una società più consapevole e giusta. Per farlo, è necessario che la politica torni a essere un mezzo per il progresso culturale e non un ostacolo alla diffusione della conoscenza. Solo così si potrà invertire la rotta e restituire dignità sia alla politica che alla cultura, ricostruendo quel ponte indispensabile tra il pensiero e l’azione.

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