IL PENSIERO MEDITERRANEO

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Incontro con Giuseppe Ruscigno: un artista allo specchio, in un Libro d’Arte, tra poesia e pittura

Evento 20 giugno tò Kalòn

di Anna Stomeo.

Venerdì 20 Giugno alle ore 19.30, a Martano (Lecce), in via Marconi 28, presso il Centro Culturale tò Kalòn dell’Associazione Itaca Min Fars Hus, diretto da Anna Stomeo e da Paolo Protopapa, un incontro inatteso e sorprendente, tra poesia e pittura, con Giuseppe Ruscigno, noto e stimato avvocato del Foro Barese, ma anche artista originale e visionario, capace di elaborazioni uniche e di sintesi profonde.

L’occasione di conoscerlo da vicino ci è offerta dalla preziosa pubblicazione del suo Libro d’Arte “Come in uno specchio. Liriche rappresentazioni”, Acquaviva delle Fonti, Bari, 2024, affidato al Progetto e alla cura di Claudio Lodoli, grande e raffinato specialista dell’Editoria d’Autore e già collaboratore della Casa Editrice Laterza, che ci consegna un piccolo capolavoro in 150 copie numerate. Il libro, che sarà mostrato ed ‘esibito’ agli Amici di tò Kalòn in tutta la sua, materiale e immateriale, bellezza, si offre come un oggetto contenitore che racchiude, in forme grafiche eleganti e ricercate, l’essenza stessa dell’ispirazione dell’artista Giuseppe Ruscigno, proteso a cogliere, nella propria intima visione, i passaggi irripetibili e gli incontri segreti tra arte pittorica e parola poetica.

Un piccolo grande evento creativo racchiuso nelle pagine bianche e nei segni essenziali di un libro, ripensato e realizzato, a sua volta, da un artista dell’editoria, come Lodoli, per esprimere ed esaltare il senso autentico dell’invenzione artistica.

Stampato in simmetria, “come in uno specchio”, appunto, il libro offre, in alternanza di pagine, i versi poetici a sinistra e le immagini dei quadri a destra, in un gioco di intarsio tra poesia e pittura antico e moderno al tempo stesso, già previsto nell’immaginario collettivo sin dall’antichità, ma ogni volta rivisitato e sconvolto, nel tempo lungo e breve dell’ispirazione.

Un Libro d’Arte che, come tale, intende sottolineare un tratto essenziale dell’ispirazione artistica nel momento in cui si manifesta l’interconnessione delle tecniche espressive in tutta la loro articolazione.

Non solo potenziamento reciproco di due tecniche, poesia e pittura, finalizzato alla narrazione del reale, ma messa in discussione di una presunzione di realtà, che, alternando le tecniche espressive, rivela l’inespresso o, forse, lo evoca senza rivelarlo.

Un’operazione d’arte, per molti versi, concettuale ed estatica, ma anche materica e palpabile, che sollecita visioni e riflessioni alternative, al passo con alcune delle sperimentazioni più suggestive del Novecento e con i loro riflessi in questo quarto di secolo XXI.

A dialogare con Ruscigno, per collaudata collaborazione e complicità, un altro artista, lo scultore salentino Claudio Rizzo, autore noto per le sue inclinazioni affabulatorie e riflessive sul Mito come luogo del riscontro e del confronto, come percorso di senso individuale e collettivo, ridisegnato continuamente nel presente. Le sculture di Rizzo, riconosciute e premiate in numerose esposizioni nazionali, si caratterizzano per un surplus di immaginazione, che trasforma la materia scultorea in oggetto teorico di discussione e di assunzione di responsabilità, e per una bellezza di volumi e posture che inchioda lo spettatore ad uno sguardo profondo e affascinato.

I due Artisti, Ruscigno e Rizzo, hanno recentemente collaborato nell’allestimento, a Lecce, di una Mostra a due voci dal titolo “Uomini e Miti”, nella quale hanno condensato i propri reciproci percorsi di sperimentazione in un contesto “misto” per materiali, tecniche e soluzioni espressive, giocato sulla ‘stabilità instabile’ delle installazioni e sul richiamo concreto e materico dei corpi scultorei e dei colori pittorici. Una collaborazione convergente, ma anche ossimorica, per rimanere nella metafora dello specchio, ricca di nuove possibilità espressive. Di qui l’idea di farli incontrare e dialogare in occasione della presentazione di questo Libro d’Arte, bello e suggestivo per chi lo contempla, ma anche innovativo e denso di raffronti e di contaminazioni, per chi intenda approfondirlo teoreticamente.

Giuseppe Ruscigno è artista collaudato da rassegne ed esposizioni di prestigio, che ne hanno formalizzato la qualità espressiva e la valenza riflessiva. In questo libro-traguardo, come ci piace definirlo, punto di arrivo di una evoluzione artistico-esistenziale iniziata da lontano e proseguita per territori artistici sperimentali e sperimentati, con stimoli e richiami alti e significativi (da Quasimodo a Bodini, da Rilke a Bachmann, da Munch a Schiele, fino a Beuys e Kiefer, come egli stesso dichiara), Giuseppe Ruscigno ci offre una sintesi intensa e ammaliante che ruota intorno allo specchio e all’immagine riflessa, ma non omologante.

Un ‘classico’ del pensiero occidentale che si offre all’immaginazione dell’artista e del fruitore attraverso una serie di percorsi apparentemente collaterali, che si richiamano sempre all’essenzialità dell’atto artistico e all’irripetibilità della visione.

Il doppio dello specchio non è solo un implicito ‘topos’ psicologico di ambiguità, come in Pirandello, né mero “riflesso servile” dell’umano in attesa di riscatto, secondo Borges, ma uno statuto teorico vero e proprio, che sollecita l’identità/alterità dell’autoriconoscimento, secondo l’analisi di Lacan.
Una serie di inevitabili richiami filosofici e culturali da cui è impossibile prescindere se si vuole entrare in contatto con la sperimentazione di Giuseppe Ruscigno, in questo Libro d’Arte e non solo.

Ruscigno colloca lo specchio tra parola e immagine, tra lirica e rappresentazione, sin dal primo quadro/poesia dal titolo “In-esistenza”, che richiama volutamente alcune suggestioni di Quasimodo, e ne evidenzia gli effetti verbo-visivi con limpida emozione, in un meraviglioso acrilico su supporto ligneo (280×100) che si fa porta d’ingresso in una dimensione altra e che sussume il passato per immergerci in un futuro di consapevolezza.

Così in “Corpo sognato” che ‘si specchia’ nella tela intitolata “Contemplation” dove il richiamo all’espressionismo di Munch risulta particolarmente connotativo per lo spettatore nel «dì in cui l’ombra/al corpo sognato ruba la forma».

E infine “Psiche”, tela seducente e affascinante 80×60, immagine ‘in figura’, riflessa in versi omonimi di grande trasporto e attualità, dove «l’istinto randagio» incontra «eros e thanatos» in uno «specchio scomposto» che riflette il volto dell’Autore.

Solo alcuni dei contenuti che ci sono sembrati tra i più efficaci per anticipare, in qualche modo, la specialissima serata del 20 Giugno 2025 a tò Kalòn, in un incontro con l’Arte da non dimenticare e con un Artista di eccezionali capacità comunicative, come Giuseppe Ruscigno, per immergersi in un universo di segni estremamente esigente e necessario, oltre le apparenze del gruppo quotidiano e dentro le essenze del presente.

A tutti gli Amici di tò Kalòn, artisti e non, chiediamo accoratamente di non mancare questo appuntamento.
Anna Stomeo

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