Italia, Paese di Santi, Navigatori e… Cantanti, il Festival di Sanremo come grande anestetico collettivo”

di Antonio Pistillo
L’Italia è da sempre un paese dalle molte anime. Un crocevia di storia, cultura e passione, che nel tempo si è guadagnato l’epiteto di “Paese di santi, navigatori e poeti”, a cui possiamo tranquillamente aggiungere “cantanti”. Perché, nel bene e nel male, la musica è il linguaggio che più di ogni altro unisce gli italiani, sospendendo per un attimo il frastuono delle difficoltà quotidiane.
E così, come ogni anno, per cinque giorni il Festival della Canzone Italiana è riuscito a creare una bolla sospesa nel tempo. Un rito collettivo che, tra critiche, polemiche e applausi, ha catalizzato l’attenzione del Paese, relegando in secondo piano le preoccupazioni più gravi che incombono sul mondo.
Guerre, crisi economiche, emergenze climatiche e tensioni sociali, pur non scomparendo, sembrano attenuarsi sotto i riflettori dell’Ariston.
Non perché non siano importanti, ma perché il Festival rappresenta, nel suo modo unico, un momento di evasione e identità nazionale. Un evento capace di trasformare la quotidianità in spettacolo, dove ogni dettaglio, dal look degli artisti alle battute dei conduttori, diventa motivo di discussione nei bar, sui social e nelle famiglie italiane.
Questa capacità di sospendere il tempo e unire le persone attorno a un palco non è solo un fenomeno televisivo, ma un’espressione profonda della nostra cultura. Da sempre l’Italia si nutre di arte, emozioni e spettacolo, e il Festival ne è la massima celebrazione popolare.