JOSEPH VINCE un nuovo scrittore “Noir”

di Antonio Luca Sorbello
Abbiamo incontrato Joseph Vince, nato nei primi anni sessanta e vive in Liguria dove la sua arte letteraria si esprime con la scrittura “noir”
Dopo la pubblicazione de: “I GIORNI DEL GIUDIZIO” il suo talento letterario offre al lettore una continuità straordinaria e talentuosa con questo suo nuovo libro.
Il personaggio del Commissario Philippe Dubrac è nato dalla penna dell’autore che con GENESI da inizio ad una serie di racconti, i quali caratterizzano quell’affascinate “mondo noir” e il carattere di questo investigatore molto particolare. Joseph Vince dà vita al suo Dubrac nella pace e nella tranquillità della sua casa da cui può vedere il verde dei boschi e l’azzurro del mare.
Intervista a Joseph Vince.
QUANDO QUALCUNO PUO’ ESSERE CONSIDERATO UNO SCRITTORE? Uno scrittore e colui che riesce a dar vita alle emozioni che prova mentre la sua opera nasce e prende forma e le trasporta tra le pagine del suo romanzo dove chiunque le possa percepire, le possa sentire, si possa emozionare. Uno scrittore è colui che riesce a definire e cristallizzare – anche solo per un attimo – ciò che scaturisce dall’anima e per sua natura non ha forma, è immortale, senza spazio e senza tempo. Uno scrittore è colui che non descrive un alba, un tramonto o una vita che nasce, ma le emozioni che si provano ad assistere a questi piccoli miracoli che ogni giorno si rinnovano. Uno scrittore è colui che mentre scrive nei suoi occhi nasce una lacrima che scende leggera lungo la guancia e poi si ferma un attimo sulle sue labbra che lentamente si schiudono sino ad aprirsi in un sorriso. E scopre che la stessa cosa è capitata a chi ha letto la sua storia.
QUALE PARTE DEL TUO PROCESSO DI SCRITTURA E’ PIU’ DIFFICILE?
Mettermi davanti al PC ed avere la consapevolezza che le idee, in quel momento, sono come quello schermo bianco baluginante nella notte. Un quadratino vivido che si perde nel buio. E il tempo che scorre, lento, inesorabile e quella luce che quasi mi acceca costringendomi a chiudere gli occhi. E allora arriva la parte più difficile: fidarsi senza remore di quel mondo che è altrove, dove si inventano storie, dove tutto prende forma e si può condannare senza esitazioni, perdonare senza rimpianti e sapere che alla fine della storia, comunque vada, ne sarà valsa la pena. Scrivere per me è come la trepida attesa di chi si siede sulla riva di un fiume e aspetta il momento giusto per scivolare in acqua. Non sa ancora se sarà sufficiente calma e tranquillità per lasciarsi trasportare dalla dolcezza della corrente o se servirà coraggio per combatterne la tumultuosa irruenza.
COME COSTRUISCI I TUOI PERSONAGGI E LA TRAMA?
I personaggi e la trama nascono, prendono forma e si evolvono mano a mano che il romanzo prende vita. Non costruisco mai nulla a tavolino, non ho schemi pre-definiti o trame pre-costruite. Se dovessi definire con poche parole la nascita dei personaggi e della trama di un mio libro li paragonerei ad un arcobaleno che spunta imprevedibile unendo due punti nello spazio, dopo un temporale.
PERCHE’ HAI DECISO DI DIVENTARE SCRITTORE?
Scrivere per me è navigare e scoprire cosa si nasconde sotto la superficie. Scrivere per me è buttare l’ancora e lasciarsi cullare dalle onde. Scrivere è perdersi sino a diventare quella linea sottile tra l’azzurro del cielo e quello del mare. Scrivere è emozionarsi tra il riso e il pianto. Scrivere è vivere appieno le mille emozioni della vita e cullarsi nell’illusione di inventare tutto e scoprire alla fine che, semplicemente, si è dato vita ad un bellissimo fiore che aspettava solo il momento non di essere colto, ma di rifiorire a nuova vita.
Per informazioni scrivere a josephvince100@gmail.com