IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

L’ INGEGNO FIORENTINO, CHIAVE DELL’ ULISSE MODERNO NEL TERZO MILLENNIO

Firenze

di Serena Raggi

Chi è il vero “Ulisse” di oggi immerso nel panorama umanistico, illustre elargito da “Il Magnifico” ?

Il pensiero d’un Odisseo Culturale pervade la “mia” Firenze, culla ove si accende la bellezza dell’arte, ove si respira il profumo del Rinascimento letterario, ove si anima il fermento linguistico, incontrando quel pullulante “Ingegno Fiorentino”, linfa vitale di salvezza interiore ed educativa, in un connubio tra ispirazione naturale e paesaggistica che potrebbe essere definito “Divino” nell’elevare lo spirito del Genio Toscano, celebre nel Mondo.

L’ uomo contemporaneo potrà impersonare il ruolo di “Eroe”, solamente nel condividere un ritratto storiografico di una concreta “Odissea Universale”, allo stesso tempo straordinaria, indirizzando il proprio agire alla ricerca di tale “Itaca verde” nel bacino del Mar Mediterraneo, centro di civiltà anche nel Terzo Millennio.

La risposta celata nei segreti esistenziali dentro il meccanismo complessi del nostro essere unici, deve esortare l’intera umanità alla scoperta di una verità assoluta e visibile a tutti, quale l’integrità.
L’ invito a sognare, ispezionare l’universo che ci circonda, liberi dal male, attraverso il percorso estenuante del coraggio di scegliere il bene, conduce l’Ulisse al valore del cammino perpetuato, confidando ognuno di noi a soffermarsi ad ammirare i “Giganti buoni” dell’arte:

“L’ Allegoria della Primavera” e “La Nascita di Venere” di Sandro Botticelli, “Il Battesimo di Cristo” e “L’ Annunciazione” di Leonardo da Vinci, ” Il David” di Michelangelo Buonarroti, “La Cupola di Santa Maria del Fiore” di Filippo Brunelleschi, “Il Campanile” di Giotto da Bondone, “Le porte d’oro” di Lorenzo Ghiberti.

Tutti racchiusi nel pensiero del “nostro” Sommo Poeta “Dante Alighieri”:

” Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a vivere come bruti
ma per seguir virtude e canoscenza “.

XXVI Canto dell’Inferno v.119 Cantica Divina Commedia

Una memoria artistica dipinta, scolpita, forgiata, architettata, scritta, letta, che si rinnova nella visione digitale degli anni Duemila, vestendo l’uomo degli abiti umili di un vecchio sotto il portamento regale di una giovane mente innovatrice, nella metafora del vivere ove la retta via incontrerà un punto di convergenza in cui “Nessuno” con la sete di conoscenza e l’ indomabile volontà della curiosità, racconterà “Il gioco di coraggio” nell’ elevazione culturale intrisa di “Pace”, vera ragione del nostro esistere.


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