L’ Occhio di Sauron, l’ Occhio di Horus , il Cerchio e la circolarità delle forme della natura

Occhio di Sauron
di Fabrizio Manco
“ … I contorni dell’ occhio erano di fuoco mentre nel globo vitreo della cornea gialla e felina, vigile e penetrante, si apriva, nel buio di un abisso, la fessura nera di una pupilla come una finestra sul nulla “….
( J. R. R. Tolkien : Il Signore degli Anelli; la compagnia dell’ Anello, cap. 7 – libro 2 : “ Lo specchio di Galadriel, pag. 473 )….
Nel corso delle mie ricerche e dei miei studi mi sono accorto che la forma del Cerchio e della circolarità è presente in maniera pervasiva in molte manifestazioni della cultura umana e in moltissime forme e fenomeni della natura. Si può affermare che il cerchio è una sorta di Pattern, ossia uno schema, un modello e una configurazione ricorrente e quindi ripetitiva che troviamo in ogni ambito della natura. Il termine Inglese Pattern è derivante infatti dal termine latino Patronus che significa “ modello” ( Enciclopedia Treccani: Pattern,).
Sono cerchi il Mandala, leespressioni filosofiche come Cerchio della vita e Ruota della vita , il termine Samsara con il quale le religioni asiatiche come il Buddhismo, l’ Induismo, il Bramanesimo, e il Giainismo indicano la dottrina della morte e della rinascita, che indicano i cicli eterni di vita, morte e rinascita. Il principe Siddharta Guatama ( 566- 486 A. C. ), diventato successivamente Il Buddha in seguito alla sua illuminazione avvenuta sotto l’albero di Pippala ( Ficus religiosa / fico sacro o fico della pagode ), con i suoi insegnamenti ha cercato di fermare questa ruota fatta di nascita, sofferenza, dolore, desiderio e morte chiamata Samsara. E per farlo ha contrapposto al ciclo eterno di vita, morte e rinascita che intrappola tutti gli esseri viventi dell’ universo, la sua via personale chiamata Via del Dharma , la quale nella sua rappresentazione iconografica non è altro che un’altra sorta di ruota o di cerchio che contiene le Quattro nobili verità ( Dharmacackra ). In una statua raffigurante il Buddha Shakyamuni situata nel tempio di Phra Pathom Chedi della città di Nakhon Pathom in Thailandia , la mano destra è sollevata mentre con l’indice e il pollice crea il simbolo della Ruota del Dharma o Cerchio del Dharma ( Dharmacackra ).
La figura geometrica dei cerchio è da sempre quindi associata al ciclo di vita, morte e rinascita oltre che essere il simbolo stesso della completezza della vita. I concetti della psicologia analitica del Profondo Junghiana comeil Rotondum e il Mysterium Coniuctionis sono anch’essi caratterizzati dalla circolarità e dal cerchio. Il simbolo della rotondità associato da Jung è il Mandala, che ora si va a descrivere.

Negli studi intitolati Il segreto del fiore di loto : un libro di vita cinese scritto insieme allo studioso di dottrine Orientali Cinesi e Taoiste Richard Whilhelm e nel Un mito moderno: le cose che si vedono in cielo scritto all’età di 80 anni nel 1958 , Jung analizza l’immagine archetipica del Rotondum e della Circolarità che sta alla base di questi due studi. Carl Gustav Jung ( 1875 – 1961 ) infatti lascia intendere in particolare nello scritto le cose che si vedono in cielo che dietro la simbologia degli UFO ( Unidentifed Flying Objects ) sono presenti a livello archetipico proprio le immagini del Rotondum, del Mandala e del Cerchio , le quali vengono proiettate a livello inconscio nelle immagini del cielo.
Nello scritto Il segreto del fiore di Loto Carl Gustav Jung ( 1875 – 1961 ) afferma che l’ Unione degli Opposti e quindi del Mysterium Coniuctionis non è un processo che segue una linea razionale ma bensì è un lungo processo psichico che si manifesta attraverso la creazione di simboli. E proprio uno di questi simboli che la psiche manifesta per l’ Unione degli Opposti è il Mandala , termine in lingua Sanscrita che significa Cerchio magico. I Mandala tuttavia non sono presenti soltanto nelle iconografie del pensiero Orientale come il Buddhismo Tibetano ma anche nel pensiero Cristiano delle origini troviamo delle rappresentazioni molto simili . Soprattutto nel pensiero Cristiano del primo Medioevo troviamo delle rappresentazioni del Mandala. L’ Alto Medioevo ci ha trasmesso numerosi Mandala che raffigurano Cristo al centro con i quattro Evangelisti e i loro simboli posizionati con i quattro punti cardinali. In particolare questi Mandala Cristiani a livello Esoterico il sole rappresentato da Cristo con i pianeti, rappresentati dagli Evangelisti, oppure Cristo simboleggia la Terra e i quattro Evangelisti raffigurano le quattro stagioni che ciclicamente attraversa la terra. E a questo punto si spiega anche il motivo per il quale in tantissime chiese Cristiane nella zona al di sotto della cupola sono presenti i pennacchi raffiguranti i quattro santi Evangelisti. La cupola con i quattro Evangelisti rappresenta una sorta di Mandala.
Anche nell’ antico Egitto troviamo delle rappresentazioni dei Mandala con le numerose raffigurazioni del Dio Horus attorniato dai suoi quattro figli. Anche queste antiche raffigurazioni Egizie, le quali ispirarono quelle di Cristo circondato dagli Evangelisti, simboleggiano il pianeta terra e il ciclo delle quattro stagioni dell’ anno. È molto probabile quindi che questi antichi Mandala Egiziani siano delle anticipazioni di quelli Cristiani. I Mandala si trovano anche nel pensiero mistico – alchemico di Jacob Bohme ( 1575 – 1624 ), il quale nelle sue opere rappresenta il macrocosmo e il microcosmo attraverso l’elemento dell’ Occhio filosofico. Ma numerosi Mandala, come ha potuto scoprire lo stesso Jung attraverso le analisi dei disegni dei suoi pazienti, furono disegnati da malati di mente e da pazienti che venivano in cura da lui. Ciò significa che questo l’archetipo per essere presente anche in personalità dissociate come i pazienti in cura, deve essere antichissimo e si è depositato nella psiche degli individui di tutti i popoli fin da tempi remotissimi. Infatti alcuni disegni di Mandala furono scoperti in Rhodesia e risalgono al Paleolitico: uno di questi raffigura un Disco solare o una Ruota solare, il quale è circondato da quattro raggi che rappresentano i quattro punti cardinali. Questo Mandala preistorico è forse uno delle più antiche raffigurazioni di un cerchio o di una ruota ; in particolare della Ruota della vita nella quale i quattro punti cardinali rappresentano le quattro fasi principali della vita umana e biologica : infanzia, giovinezza maturità e vecchiaia. Tutti questi Mandala così antichi tanto da essere stati scoperti in rocce rupestri dell’ epoca Paleolitica, fanno comprendere come l’immagine archetipica del cerchio e della circolarità dimora da migliaia di anni nella psiche di ogni popolo , nel più profondo stadio atavico e primordiale dell’ Inconscio collettivo. Il cerchio e la circolarità sono dei messaggi dal passato profondo dell’ inconscio che uniscono così il passato arcaico e il presente dell’ esistenza.
Il Mandala e il cerchio simboleggiano il giro intorno al proprio centro, al proprio Se’, alla propria individualità e alla propria psiche. L’ Adam Kadmon, che rappresenta l’essere umano completo e quindi Platonico, è rappresentato dalla figura geometrica della Sfera la quale a sua volta rappresenta la sfericità della natura e dell’ esistenza. Io tempo di conseguenza non è lineare, come erroneamente viene percepito dalla maggior parte delle persone ma è circolare. Se proprio dobbiamo dare una forma al tempo, essa dovrebbe essere la forma circolare. La linea temporale che contiene gli eventi principali dell’ esistenza come la nascita, la vita, la vecchiaia e la morte ha la forma di un cerchio, come precedentemente si è visto con la ruota del Samsara. La sfera e il cerchio simboleggiano anche l’ incubazione di se stessi e del proprio Sé. E a questo riguardo l’immagine simbolica dell’ incubazione del proprio Sé è rappresentata dall’ Uovo e dall’atto di covare da parte dell’ uccello le proprie uova. Questa immagine simbolica è presente in alcuni aforismi del mistico Tedesco Angelus Silesius ( 1624 – 1677 ). Ma il cerchio e la sfera in quanto Mysterium Coniuctionis simboleggiano anche l’unione della luce e delle tenebre, dello Yin e dello Yang, del principio maschile e del principio femminile.
Il nostro ragionamento farebbe sicuramente andare in escandescenze uno scrittore Cristiano del Sesto secolo D. C. Cosma Indicopleuste ( Sesto secolo D. C. ) un mercante di stoffe vissuto ad Alessandria d’ Egitto che realizzò molti viaggi soprattutto in India. Questo scrittore, autore di una curiosa Topografia Cristiana dove descrive la terra e l’universo di forma cubica ispirata dal Tabernacolo di Mosè, nega totalmente la sfericità dei pianeti e dell’ universo, affermando che la terra e l’universo hanno forma cubica!!!… Penso che abbiamo molte fonti per dire che questo autore è in errore.
Seguendo le indicazioni di Carl Gustav Jung i Mandala che rappresentano la morte e la rinascita si trovano in Europa. Questi Mandala Europei raffigurano spesso un germoglio vegetale avvolto da una membrana e fluttuante nelle acque come un fiore di Loto. Questo tipo di Mandala potrebbe essere la rappresentazione inconscia della cellula fecondata umana: lo Zigote. Questa interpretazione trova conferma nella stessa immagine del Mandala nella quale dal fondo del germoglio vegetale penetra in esso un grande raggio di fuoco che ne provoca la crescita e lo sviluppo dal quale si origina un grande fiore d’oro che sboccia dalla vescica germinale. Il raggio di fuoco che penetra il germoglio vegetale non è altro che una chiara immagine simbolica inconscia dello spermatozoo che penetra e feconda l’ovulo. La fecondazione è la prima Coniuctionis dalla quale si origina la nostra esistenza. Questa immagine e anche una sorta di simbolismo alchemico nel quale la morte e la rinascita rappresentano il processo di decantazione e sublimazione che permette che dalle tenebre viene generata la luce simbolo a volta dell’ inconscio che diventerà conscio attraverso lo sviluppo della vita.
Il volume edito dalla Bollati Boringhieri Il segreto del fiore d’oro ( Carl Gustav Jung/ Richard Whilhelm, pag. 160 Edizione 2001 ), contiene 9 tavole raffiguranti alcuni Mandala; di particolare importanza sono i Mandala delle tavole 8 e 9. Il Mandala della tavola 8 rappresenta un bambino in un feto avvolto in una vescica germinale posizionato in un cerchio al centro dal quale si originano quattro formando i quattro punti cardinali. Il Mandala quindi comunica che il centro della rinascita è il bambino, il fanciullo divino che dobbiamo fare rinascere dentro al nostro centro. Il Mandala 9 mostra invece una figura umana adulta dalla quale si sprigionano numerose frecce che indicano i pianeti e il Cosmo: è la rappresentazione del Microcosmo ( l’ essere umano) collegato al Macrocosmo ( i pianeti ).
Nello scritto Un mito moderno: delle cose che si vedono in cielo del 1958 Carl Gustav Jung indaga il misterioso fenomeno degli UFO ( Unidentifed Flying Objects ) , un fenomeno che dal 1947, cioè da quando il famoso caso dell’ Incidente di Roswell ha segnato con una traccia indelebile l’inconscio collettivo, non ha fatto altro che aumentare di anno in anno attraverso numerosissime segnalazioni di avvistamenti e molti casi di rapimenti alieni ( i cosiddetti Abduction ). In questo importante saggio, Jung oltre a ricapitolare una grande parte delle sue teorie e scoperte sulla psiche, cerca di fornire una sua personale interpretazione a riguardo di questi fenomeni. E non è un caso se l’analisi di Jung punta sul cerchio e sul concetto di Rotundum visto l’origine , la natura e la struttura degli UFO.
La forma di questi fenomeni misteriosi infatti presenta una forte analogia con alcuni elementi dello spazio cosmico come le Galassie e i pianeti. Inoltre Jung attraverso le analisi dei sogni di alcuni suoi pazienti che hanno sognato gli UFO ha potuto trovare riferimenti alle forme sferiche degli UFO che appaiono nei sogni sottoforma di un Occhio rotondo. L’immagine archetipica del Grande occhio divino che tutto scruta e tutto osserva è un archetipo antichissimo presente già nell’ antico Egitto e forse fin dalla preistoria. Ecco che come per i Mandala ci troviamo anche questa volta di fronte alle simbologie del cerchio della sfera e dell’occhio, tutti simboli che a livello Inconscio rappresentano l’unicità del tutto. Per Jung gli UFO sono dei fenomeni sia psichici che reali, da indagare attentamente in maniera scientifica. Così anche per il fenomeno degli UFO è valida la simbologia del Cerchio e vista la loro forma apparente non poteva essere altrimenti.
Tutta la realtà ancora una volta risponde ad una precisa forma: quella circolare. Gli occhi hanno una struttura circolare. In particolare i bulbi oculari e le pupille. Nel corso dell’evoluzione dei primi pesci, dei primi vertebrati e dei tetrapodi gli occhi hanno evoluto numerose forme anche bizzarre e aliene come le strane strutture evolute dai Trilobiti ( Trilobita ) , artropodi vissuti nel periodo compreso tra il Cambriano inferiore e il tardo Permiano, e dalle Opabinie ( Opabinia regalis, Walcott, 1912 ), altri artropodi vissuti nel periodo Cambriano medio hanno evoluto una struttura bizzarra formata addirittura da cinque occhi. Gli occhi negli organismi vertebrati sia marini che terresti hanno evoluto quasi sempre una struttura circolare e una capacità di visione perfetta che ha raggiunto livelli di impressionante precisione in alcuni uccelli come il gruppo dei rapaci , in particolare nei gufi e nelle aquile, e nei felini. Nei mari della preistoria alcune creature come gli Ittiosauri hanno evoluto strutture di occhi di dimensioni enormi come gli Ophtalmosauri ( Ophtalmosaurus, Seeley, 1874 ) , vissuti nel Giurassico tardo/ medio circa 145 milioni di anni fa. La forma gigantesca degli occhi di questi rettili marini preistorici la si può comprendere dal fatto che cacciavano le prede nei fondali marini dove c’era pochissima luce solare.
L’occhio di Horus rappresenta un simbolo di luce e nella antica religione Egizia era utilizzato come simbolo apotropaico e quindi come simbolo di protezione. Nella mitologia Egizia L’occhio di Horus guarisce il padre Osiride dall’ accecamento causato dal fratello Seth. Quindi l’occhio di Horus è anche un simbolo di guarigione. Infatti tale simbolo sì trova nei sarcofagi, negli amuleti, sui papiri e sui muri delle case. Inoltre questo simbolo dell’ Occhio di Horus è presente nella simbologia Massonica ed è spesso utilizzato in molti videoclip di cantanti Anglossassoni.
Nel Signore degli Anelli di J. R. R. Tolkien ( 1892 – 1973 ) il simbolo dell’ occhio è rappresentato dal Terribile occhio di Sauron o Grande Occhio infuocato.
Sauron è un Essere maligno, il principale antagonista della Terra di Valinor e di tutto l’ universo di Arda che nella lingua Quenya significa Colui che è Aborrito o l’ Aborrito. Questo essere fino alla Seconda Era della terra di Valinor ha un aspetto Apollineo e idilliaco e assume forme molto belle ma ingannevoli. Spesso assumeva la forma di un grande lupo di colore nero. Ma successivamente dopo la caduta di Numenor le sue capacità incominciarono ad indebolirsi e Sauron assume forme sempre più spaventose ed orrende fino a quando gli fu tolto l’ Unico Anello e sopravvisse sottoforma di un grande occhio dalla pupilla felina circondato dalle fiamme. La prima descrizione di questo essere che ha assunto le sembianze di un grande occhio la si trova nel capitolo 7 ( libro secondo) della prima parte del Signore degli Anelli : la Compagnia dell’ Anello, quando Frodo Baggins guarda all’interno dello Specchio di Galadriel:
“ …. I contorni dell’occhio erano di fuoco mentre nel globo vitreo della cornea gialla e felina, vigile e penetrante, si apriva, nel buio di un abisso, la fessura nera della pupilla come una grande finestra sul nulla “…..
Nella trasposizione cinematografica di Peter Jackson invece Saruman descrive il terribile Occhio di Sauron come “ un grande occhio, senza palpebre, avvolto nelle fiamme “. Infatti nella trilogia di Peter Jackson l’ Occhio di Sauron viene raffigurato avvolto dalle fiamme, come se fosse una specie di Entità ctonia proveniente dal regno degli Inferi dimorante sulla cima della Torre di Barad- Dur o Torre oscura mentre osserva senza mai dormire tutte le vicende dalla cima del suo pinnacolo una struttura imponente circondata dalle fiamme e dalla nebbia perenne situata nei pressi del Monte Fato. Sauron sottoforma di Occhio appare attraverso i Palantir anche allo Hobbit Pipino e ad Aragorn. I Palantir sono delle pietre di cristallo di forma sferica che sono utilizzate per comunicare attraverso la visione sincronizzata con un’altra . Sono 7 e furono create dagli Elfi e successivamente portate nelle Terra di Mezzo.
Per quanto riguarda Sauron, questo essere poteva assumere anche una specie di forma umanoide anche se non perfetta come dimostrano le parole di Gollum nella seconda parte della trilogia, le due torri, quando afferma con paura di averlo visto di sfuggita quando fu fatto prigioniero a Mordor, e Gollum lo descrive come un essere dotato di quattro dita nelle sue mani nere ( Il Signore degli Anelli, le due Torri; Capitolo 3, libro 4 : Il Cancello Nero è chiuso).
Il Terribile Occhio di Sauron ha ispirato anche altre creature di romanzi Fantasy come La storia infinita ( 1979 ) di Michael Ende ( 1929 – 1995 ) dove una creatura chiamata Ygramul : le Molte, una sorta di essere costituita da una moltitudine di organismi può assumere varie forme, tra le quali un volto con un solo occhio, con il quale tutto osserva e tutto scruta. Un’altra possibile ispirazione potrebbe essere il Terzo occhio di Gomah ( l’ Ocolus terziario ) il principale antagonista di Dragon ball Daima, la nuovissima serie anime del mondo di Dragon ball , il quale una volta inserito sulla fronte di Gomah ne accresce a dismisura la potenza e le capacità combattive. Tuttavia il Terzo occhio risale ad una tradizione orientale antichissima e riguarda il terzo Chakra: Ajna. Questo Chakra è molto importante perché riguarda la visione superiore interiore. Il terzo occhio una volta attivato è in grado di percepire dimensioni all’infuori del mondo fisico conosciuto. Esso è situato tra le sopracciglia al centro della fronte. Personaggi dei manga dotati di questa capacità sono il combattente Tenshinhan dell’universo di Dragon ball e il protagonista della serie di manga Il terzo occhio di Osamu Tezuka ( 1928 – 1989 ).
Tutti gli esempi riportati dimostrano come l’archetipo della circolarità, del cerchio e dell’ occhio sono antichissimi e proprio perché fanno parte dei substrati più profondi della psiche sono onnipresenti in ogni cultura , in ogni popolo e in tantissimi autori , Tolkien compreso. Gli occhi inoltre sono il simbolo dello sguardo dell’ anima e dell’ inconscio che è sempre attento e non dorme mai. L’anima riguarda tutto ciò che ha che fare con l’interiorità , con l’intuito e con la consapevolezza : tre realtà che sono sempre vigili e attente. Per questo è possibile fare delle analogie con l’occhio dell’ anima che sarebbe anche l’ occhio di Dio e gli occhi dei pesci: sia l’occhio di Dio e dell’ anima che l’occhio del pesce, una creatura che dimora nella profondità degli abissi, i quali sono la metafora dell’ inconscio, sono sempre aperti e vigili.
Le forme di vita hanno evoluto fin dalle loro origini una forma sferica, ellissoidale o comunque ellittica. Le cellule procariote ed eucariote si sono organizzate in maniera circolare per essere più compatte e contenere il loro nucleo e mitocondri. Tuttavia i primi organismi pluricellulari di forma sferica o ellissoidale si trovano nella Fauna di Ediacara, le primissime forme di vita pluricellulare vissute durante il Proterozoico superiore, tra 620 e i 500 milioni di anni fa. Tra le numerose forme bizzarre alcune hanno evoluto la forma di una focaccia o di una spirale arrotondata, comunque sia una forma arrotondata e circolare. Gli esemplari in sono la Cyclomedusa, il Tribrachidium heraldicum e l’ Eoandromeda octobrachiata.
L’universo e la natura sembrano comunicare attraverso le forme circolari e le forme spirali. Del resto già Aristotele e Galileo Galilei avevano intuito che l’universo è formato da forme geometriche. Moltissime forme di vita hanno la forma di una spirale o circolare. Le Galassie sono di forma a spirale, le quali possono essere di tipo logaritmico , ellittico , ellissoidale e discoidale. Le cellule degli organismi viventi come abbiamo accennato prima hanno una forma circolare o globulare o comunque sferica. Così come sono di forma sferica gli elettroni, gli atomi, i globuli del sangue , alcuni virus e batteri, la testa degli spermatozoi, gli ovuli , i testicoli, le ovaie, i rotiferi, le spore, i granelli di polvere, le uova degli uccelli, le gocce d’acqua, le bolle di sapone, i pianeti, le stelle e gli occhi della maggior parte degli esseri viventi. Non dobbiamo dimenticare che il percorso del vento è circolare e rotatorio : lo dimostrano gli uragani e i tifoni.
La natura e l’universo quindi amano la ripetizione delle stesse forme ma non sempre ne ripetono la struttura. Inoltre la maggior parte delle strutture sferiche e discoidali presenti nella natura ruotano su se stesse come I satelliti e i pianeti ruotano attorno al proprio asse. Di conseguenza ruotano su se stesse le gocce d’acqua quando cadono sulla terra e le stesse stelle ruotano su se stesse. Tuttavia la gran parte delle creature viventi sulla terra non è sferica : nessun insetto, nessuno uccello, nessun rettile e nessun mammifero ha una forma sferica. Organismi sferici tuttavia si possono trovare negli abissi. I fondali oceanici pullulano di organismi sferici. Anche l’interno del nostro corpo e nei corpi degli animali sono presenti organismi sferici come virus e batteri. Le sfere si formano anche all’inizio della calcinazione del calcare dei gusci delle uova degli uccelli.
I ricci di mare ( Echinoidea, Leske, 1778) sono costituiti da uno esoscheletro di calcite che forna una struttura sferica, la quale alla morte dell’ organismo rimane come struttura sferica. Infatti i fossili di ricci di mare preistorico Cidaris cidaris ( Linnaeus, 1758 ) ne sono la conferma. Tra l’altro questa specie di riccio è tutt’ora vivente soprattutto nel Mare Mediterraneo. Le larve dei ricci di mare , i plutei, sono degli organismi planctonici gelatinosi che si spostano ruotando su se stesse. Le larve hanno anche 4 / 6 spuntoni che servono per attaccarsi alle superfici. La rotazione è presente quindi già negli stadi larvali. Non dimentichiamo che anche noi all’inizio della nostra esistenza corporea siamo delle sfere circolari: la morula e la blastocisti lo confermano.
Fabrizio Manco
Nota biografica :
Fabrizio Manco nasce a Marsala, l’antica lilybeo Romana, città nella quale vive e lavora come accompagnatore turistico. Crede nell’importanza della Conoscenza slegata da qualsiasi pensiero ideologico e preconfezionato. La passione per la scrittura lo porta a collaborare con alcune riviste tra le quali c’è “ Il pensiero Mediterraneo” con la quale collabora mensilmente. Scrive articoli e saggi che spaziano in diversi campi del Sapere, dalla psicologa alla storia dell’arte dalla letteratura alla scienza.
Bibliografia:
J. R. R. Tolkien: Il Signore degli anelli, edizioni Bompiani.
Carl Gustav Jung / Richard Whilhelm: il segreto del fiore di loto : un libro di vita Cinese, Edizione Bollati Boringhieri.
Carl Gustav Jung: un mito moderno: le cose che si vedono in cielo, edizione Bollati Boringhieri.
Micheal Ende : La storia infinita, Edizione Salani.
Darcy Thompson : crescita e forma, edizione Bollati Boringhieri.
Cosma Indicopleuste: Topografia Cristiana, edizione Cittànuova.