La battaglia di Nanchino 29 aprile 1949

di Eliano Bellanova
Nanchino è città della Cina Centrale.
Il 29 aprile 1949 è interessata dalla guerra civile fra i nazionalisti di Chiang Kai-scek e i comunisti di Mao Zedong.
In seguito alla disfatta nipponica del 1945, in Cina si insedia Chiang Kai-scek.
Ciò produce la guerra civile che vede contrapposti nazionalisti (Kuomintang al sud) e comunisti (nord).
Nel 1947 gli Stati Uniti, sebbene favorevoli a Chiang Kai-scek , tentano la via del negoziato, consapevoli che la guerra fra le opposte fazioni sarebbe stata lunga e sanguinosa.
La mediazione, promossa dal Presidente federale Harry Truman, attraverso i canali diplomatici diretti dal Generale George Marshall, incontra la resistenza di Chiang Kai-scek, propenso all’intransigenza.
Nell’ottobre 1948 oltre 300.000 soldati nazionalisti soccombono in Manciuria alle truppe comuniste condotte da Mao, mentre a dicembre dello stesso anno 66 Divisioni di Chiang Kai-scek sono catturate dai comunisti (una questione controversa, dato che alcuni storici sostengono che le truppe nazionaliste disertarono).
Nell’aprile 1949 le truppe maoiste superano il fiume Yang-tze e irrompono nella Cina del sud ancora sotto controllo nazionalista. L’avanzata è coronata dal successo e Nanchino è occupata.
Il I° ottobre successivo Mao proclama la Repubblica Popolare Cinese. La capitale è Pechino. Chiang Kai-scek è costretto ritirarsi nell’Isola di Formosa. Detta anche Taiwan, l’isola diviene la roccaforte del nazionalismo e suscita ancora gli appetiti della Cina comunista.
Diverse le personalità in campo.
Chiang Kai-scek proviene dagli studi militari in Giappone. Partecipa alla rivoluzione del 1911 con Sun Yat-sen (capo del Kuomintang), che, morto nel 1925, è sostituito proprio da Chiang Kai-scek.
Il Partito Nazionale del Popolo, fondato da Sun Yat-sen nel 1900, successivamente alla Rivoluzione Sovietica, si avvicina alle posizioni comuniste. Tuttavia Chiang Kai-scek, sebbene avesse sollecitato e ottenuto la collaborazione dei consiglieri militari russi, non è affatto propenso a trasformare la Cina in un regime di tipo sovietico. Il nazionalismo di Chiang Kai-scek mette in conto l’unificazione della Cina, cosa che avviene nel 1928, allorquando Chiang diviene Presidente della Repubblica.
Negli anni successivi il Giappone attacca la Cina e per ben cinque anni avanza da nord a sud.
Nel 1937 i giapponesi occupano Nanchino e Chiang Kai-scek dirige la resistenza dal quartiere di Chingking.
Nel 1945 i giapponesi lasciano la Cina e il Kuomintang segue una parabola discendente, anche perché la Presidenza Truman e il Maresciallo MacArthur non intendono impegnarsi in una difesa a oltranza, dato l’evidente strapotere comunista.
Diverso è il destino di Mao Tze Tung. Elemento carismatico del comunismo cinese, sconfitto Chiang Kai-scek, diviene il capo incontrastato della Cina. Sostiene la Corea del Nord nel duello con la Corea del Sud e gli Stati Uniti; sostiene il Vietnam del Nord di Ho Chi Minh, conducendo alla disfatta il Presidente del Sud-Vietnam Van Thieu.
La guerra di Corea dura ben tre anni e rischia di condurre a un confronto mondiale.
La guerra del Vietnam, iniziata dopo la sconfitta francese di Dien Bien Phu del 1954, durerà molti anni e si concluderà nel 1975 sotto la Presidenza Nixon, in seguito alla teoria della “vietnamizzazione”.