IL PENSIERO MEDITERRANEO

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La Ferriera di Trieste: frammenti di una fine?

CATALOGO_MOSTRA Ferriere di Trieste

CATALOGO_MOSTRA Ferriere di Trieste

di Enrico Conte

Il 9 aprile del 2020 viene spento, definitivamente, l’Altoforno della Ferriera
di Servola. Sono passati cinque anni da quel momento e da una vicenda che va
oltre la dimensione locale, perchè può leggersi come fatto simbolico, come allegoria, per la quale “una cosa significa più di quanto abbia onestamente la pretesa
di significare”(Robert Musil).
Si spegne un Altoforno, ma si chiude – così sembrava – anche un’ epoca,
quella dell’era industriale basata sul carbone e su di un modo di produrre acciaio
con un impatto pesante sul territorio, sull’ambiente, sulle persone. E come continua ad accadere, in particolare, a Taranto.
L’impianto era stato realizzato nel 1897, dalla Krainische Industrie Gesellschaft, con sede a Lubiana. Dopo alti e bassi dovuti alla prima guerra mondiale,
nel 1938, Mussolini inaugura un nuovo laminatoio, quindi va in piazza Unità e
proclama le leggi razziali.

Qui di seguito l’articolo integrale:

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