La partenza del viaggio

Mappa dell'isola di Aegina
Che la vita sia un viaggio e che esistano mille e mille e mille forme di viaggio è diventato da sempre un luogo comune. Studiammo e ci appassionammo ai più eclatanti viaggi letterari, da Odisseo a Giasone, dal Capitano Akab a Joyce per i pub malfamati di Dublino. Costantino Kavafis ci diede una piccola e intima Itaca per amarla e volerla abbandonare per stanchezza e ‘Nòstos-algìa’.
Quasi che l’inquietudine sia nello stare fermo, rimuginando desideri impossibili e non, invece, come sembrerebbe plausibile, affrontare i disagi del movimento incessante.
“Tie sinti comu l’acqua de lu mare. No’ stai fermu mai!”.
Si dice ancora così dei bambini irrequieti o degli adulti inaffidabili. Io penso, invece, al grande, misurato e quieto arabista Francesco Gabrieli, melendugnese. Che era abbacinato dalle avventure marine (e dagli intrighi) di Ibn Batuta, solcatore di onde e frequentatore di empori ricchi di spezie e di misteri.
È misterioso un viaggio? Non quello delle favole, tenebroso anche nell’attraversare un bosco. Dico, tra i tanti, il viaggio feroce e tetro nei notturni presagi delle coste sorvegliate e cattive. Il viaggio tra i ‘Recinti’ (tali li chiama il mio amico Poetavito), presidiati dalle polizie costiere che ti sparano. Oppure dalle vedette, anch’esse armate contro i poveri cristi viaggianti tra sudore e arsure salate.
Cos’è il viaggio?
Non certo una metafora che si esalta o ti illude nel vello d’oro di Argonautiche scoperte seduttive. E neppure il vecchio, ‘Brundisinum’ oziare, lento e portentoso, tra Roma e Venosa, oraziana e paesaggistica saga di poetica occasione colta e civile.
Il viaggio tra i vostri e tra i nostri Abruzzi è, forse, la maglia quieta di un dolce tessuto verde e ricamato. Dove le acque di valli ubertose ti riportano a un sogno infantile. E puoi – lì – ancora sognare.
Un incontaminato paesaggio cerchi, di silenti rocche rovinate, che conservano per te la memoria diruta. E ti fanno pensare alla Grecia, forse a Egina e ai sacri giochi di sepolte divinità inquietanti e rare.
A Egina, isola tra isole, ti riporterà il viaggio, dove la Meta agognata t’inviterà alla partenza. Perché il viaggio è partenza, non arrivo.