IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

La vita comincia ogni momento: ottocentododici rose rosse (3/3)

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LeoNilde Carrabba

LeoNilde Carrabba

di Tiziana Leopizzi

Al mio rientro mi fermai prima a Firenze, poi mi trasferii a Milano dove rientrai in contatto con Olga Nardi, ex leader di Vivek che aveva iniziato un percorso nuovo: Il Laboratorio di Crescita dove conobbi Raimondo Boggia e Nilde Rivosecchi, sua moglie. Furono miei grandi collezionisti. Per la ditta di Boggia, Alchera Strategic Vision feci e un grande quadro e una grande Piramide blu/argento: Base 100 x 100 cm. Altezza 85 cm. Era appoggiata su un cubo di cristallo entro il quale c’erano quarzi bianchi trattati da me con Auro-Soma, un percorso di guarigione attraverso l’energia dei colori e dei cristalli creato da Vicky Wall.  Posso dire ora che dopo anni che fuochi e fiamme, orizzonti lontani e mari tumultuosi e montagne incantate che popolavano i miei quadri con una chiara predominanza dell’aspetto dionisiaco, sono tornata ad una nuova geometria.

– La sua pittura non poteva che riflettere sempre di più le sue emozionanti esperienze. Nasce un quadro simbolo “Mitakuie Oyasin”, che in Lakota significa “Siamo tutti fratelli”, la frase che si dice prima di iniziare la Camminata sul Fuoco: “Mitakuie Oyasin – posso andare oltre per me e per tutte le mie relazioni”. Il quadro di 100 x 100 cm è ora in una collezione privata. Cristina Muccioli su Urlo scrive così: “Le sue immagini sono una cosmogonia estetica: c’è sapere coltivato negli anni, ereditato dal padre che era un chimico, e c’è immaginazione, creatività infiammata, desiderio. Il suo desiderio è di avere il Cielo sulla Terra, di far convivere l’elemento ctonio con quello iperuranico, e di portare le costellazioni vicino a noi con una bellezza di cui cercheremo la mimesis nella natura.          Anche noi, tutti noi, siamo fatti di stelle. È la scienza a dircelo…”

 Il titolo stesso delle mie ultime opere illustrano il cammino percorso: “Dedicato a Michele”, “Materia Mistica”, Dialoghi con l’Assoluto”, “Quinta Dimensione”, “Comunione Cosmica”, “La Musica delle Sfere” e sento che potrei definire queste opere mappe e testimonianze di un incontro armonico tra Apollineo e Dionisiaco, tra Yin e Yang, tra Valori Femminili e Valori Maschili – quindi un nuovo equilibrio tra Passione e Ragione e un nuovo cammino estetico e interiore da percorrere per cantare la gioia di essere vivi e consci che il miglior modo di partecipare alla salvaguardia del pianeta è di entrare nel flusso dell’entropia costruttiva e stimolare il fruitore a prendere coscienza che, come dice Fiodor  Dostoevskij “La bellezza salverà il mondo.”

– Dal punto di vista privilegiato del Terzo millennio, dopo 50 e più anni di continue sperimentazioni, perché per lei questo è il solo modo i fare pittura, solo il segno è cambiato, non l’impostazione generale del lavoro né il senso. Il segno matrice, un cerchio attraversato verticalmente da una sbarra, è cresciuto, si è dilatato sino a diventar prima centro e cardine del discorso e poi sciogliersi in onde calme e calme. Un ampliarsi della coscienza, dunque, e un desiderio di irraggiare il proprio io. 

Intanto si profila un momento importante: “La Musica delle Sfere”, testo critico di Rossana Bossaglia – Le Segrete di Bocca – 2004 scrive:

Le discipline orientali entrano delicatamente ma decisamente nel mondo di LeoNilde con Danzando attorno all’Uno è del 2006, il quadro nasce ascoltando musica sufi, studiando la Kaballah e leggendo I Vangeli per guarire di Jodorowsky. I consigli del padre non sono stati quindi vani, tutt’altro.  

L’energia la recupera con la meditazione, i Chakra, mentre trova fonte di grande ispirazione nelle Quintessenze di AuraSoma. 

Scrive allora: La divisione dei 32 pezzi nei quattro elementi: Fuoco, Terra, Aria e Acqua è in armonia con il mio studio dell’Astrologia e la parte centrale è un Labirinto, facile, perché se ti arrendi seguire la Via è facile. Questo è il mio Canto di Interconnessione per celebrare la Vita e l’Amore.

– Punto fermo della sua filosofia è la convinzione che ogni opera d’arte sia una sorta di viaggio sciamanico, è una co-creazione che l’Autore o Autrice lo sappia o no. Come nel viaggio sciamanico possiamo o ascendere, ed allora incontriamo i Maestri di Saggezza, o discendere, ed allora incontriamo gli Animali di Potere o andare sullo stesso piano, ed allora, letteralmente, incontriamo di tutto. Gli strumenti che usiamo per aprirci all’ispirazione entrano come partner dell’Opera.

Ricca delle emozioni di tante esperienze coinvolgenti l’ispirazione vola! 

Danzando attorno all’Uno esprime con estrema chiarezza il risultato che ha dato sul piano creativo tutta la sua ricerca esoterica e spirituale. La composizione è un polittico di 33 pezzi, formato da una tela centrale di 60 x 60 cm. e 32 tele 30 x 30 cm che si compongono in un Polittico di 180 x 180 cm. Presentato la prima volta a Quintocortile nel 2006 in seguito è stato fatto anche un video con la musica di Marcela Pavia e le foto di Alberto Callari. Ho una profonda fede, ma non appartengo a nessuna chiesa.

Ho fatto questo quadro ascoltando musica Sufi, studiando la Kabbalah, e leggendo I Vangeli per guarire di Jodorowsky. Quando ero stanca riprendevo energia con la meditazione dei Chakra ed usavo le quintessenze di Aura-Soma per ispirarmi. La divisione dei 32 pezzi nei quattro elementi: Fuoco, Terra, Aria e Acqua è in armonia con il mio studio dell’Astrologia e la parte centrale è un Labirinto, facile, perché se ti arrendi seguire la Via è facile. Questo è il mio Canto di Interconnessione per celebrare la Vita e l’Amore. *

– Non è da tutti festeggiare 50 anni del proprio percorso espositivo: “Un Viaggio Alchemico con una mostra Antologica 1961-2011 a Palazzo Cusano – Cusano Milanino. La mostra realizzata da WOMEN IN ART Festival del Femminile nell’arte mentre il progetto selezionato da Fondazione Comunitaria Nord Milano presentava testi a catalogo di: Grazia Chiesa, Chiara Cinelli, Donatella Airoldi, Alberto Veca, Rossana Bossaglia, Pierre Restany, Riccardo Barletta.

Ci sono delle opere che ami particolarmente?

La Stella Polare e l’Albero della Vita e Danzando attorno all’UNO e l’Installazione Work in Process Interstellare esposta alla Biennale della Luce di Mantova a cura di Vittorio Erlindo, Gisella Gellini e Gaetano Corica per me sono le Opere più significative che abbia mai fatto nel corso della mia vita. Sono un omaggio, libero nella forma, all’Alfabeto Ebraico. Secondo la tradizione Dio ha creato il mondo servendosi delle 22 lettere dell’Alef-Beit. Nell’Alfabeto Ebraico le lettere corrispondono anche ad un numero, da uno a quattrocento. Alle lettere ho sostituito le stelle esagonali. Una per Alef, due per Bet e via dicendo… 300 per Scin e 400 per Taw. Il progetto era completato dalla Musica di Corrado Sajia. – 2020.

– I tuoi primi approcci con la luce risalgono al 1996 e da allora non hai mai smesso di misurarti con questo media affascinante che ha trovato poi un approdo perfetto con la Biennale Light Art a Mantova  con “Work in Process Interstellare” frutto di un processo creativo lunghissimo, ma l’Opera lo richiedeva e lo meritava conclude.     

 Il tuo sogno nel cassetto?

Tanti … il primo la prossima mostra naturalmente che sarà dedicata ai “Buchi Neri” seconda sezione del Ciclo di Sirio che Raffaella Lupi, mia complice da 15 anni, ospiterà alla Galleria Sinopia a Roma. Prima di concludere voglio dire che è per me è stata una grande esperienza questo parlare di me come donna e come artista. Vedo ora con molta chiarezza che la mia vita è stato un viaggio continuo; ho cambiato casa, città, paese molte volte. La casa in cui adesso abito da 9 anni è la n.44 credo, ma non sono sicura che sia l’ultima. Il Viaggio è collegato alla ricerca incessante di libertà e verità e se nel Movimento delle Donne c’era la Sorellanza nel Sannyas ho incontrato anche la Fratellanza; uomini che cercano sé stessi al di là degli stereotipi del Patriarcato. La vera creazione è avere il coraggio di esplorare i propri spazi nel più profondo Sé e questo costa notti tormentate e mattine stranite. In effetti ho anche un archivio dei sogni.

Grazie allora LeoNilde per questo giro sulla tua giostra e in attesa del prossimo non resta che salutarci e augurarti buon lavoro.

LeoNilde-Carabba_2011_Astronave-in-viaggio-verso-la-galassia-della-felicita_120-x-120-cm.
LeoNilde-Carabba_2011_Astronave-in-viaggio-verso-la-galassia-della-felicita_120-x-120-cm.

Per chi volesse approfondire:

LUCES | Episodio 4 | LeoNilde Carabba – 84 anni di colore – LeoNilde Carabba

Light Art e Design della Luce LeoNilde Carabba – LeoNilde Carabba

Danzando attorno all’UNO 2006 – LeoNilde Carabba * Estratto da La Rosa Nera di LeoNilde Carrabba 1962 –                                          

L’archivio personale dell’artista comprende poesie, racconti, la registrazione dei sogni di tutto il periodo.

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