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Liberty e Scienza Medica: un ossimoro solo apparente, disvelato a tò Kalòn dal Dr Giovanni Diurisi

di Anna Stomeo

Venerdì 23 maggio alle ore 19.00, a Martano (Lecce), in via Marconi 28, presso il Centro Culturale tò Kalòn dell’Associazione Itaca Min Fars Hus, diretto da Anna Stomeo e da Paolo Protopapa, si parlerà di “Liberty e Scienza Medica” con il dr. Giovanni Diurisi.
Un titolo apparentemente estemporaneo per un argomento di grande rilevanza storica, culturale ed epistemologica che si preannuncia ricco di risvolti conoscitivi e di curiosità.

Giovanni Diurisi, medico specialista, chirurgo, già Primario ospedaliero nel settore dell’emergenza e tuttora impegnato in tre diverse strutture sanitarie della Provincia, si dedica, da sempre, con grande competenza, alla ricerca storica, di cui si definisce appassionato cultore, e anche alla promozione culturale: è infatti autore di specifiche pubblicazioni dedicate alla storia di Lecce (tra queste il romanzo-saggio “Il servitore di carte” Lecce A.D. MDCXXXI, Pensa Editore 2017, presentato con successo anche a tò Kalòn lo scorso anno) ed è fondatore a Lecce dell’UNITRE (Università delle Tre età) di cui è tuttora attivo ed instancabile Presidente, ideatore e curatore di numerose iniziative culturali di alto spessore. Insomma una mente aperta alle più impensabili assonanze tra campi del sapere e un professionista preparato ed eticamente impegnato.

In questa “Conferenza d’Autore”, come ci piace definire gli interventi degli studiosi che, a tò Kalòn, scelgono di offrire il meglio delle proprie personali ricerche, il dr. Diurisi proporrà un percorso affascinante nell’ambito della scienza medica e della storia della medicina, a cavallo tra XIX e il XX secolo, nei gloriosi trent’anni circa della cosiddetta “Belle Époque” quando la cultura e la società europee vivono un momento di intenso rinnovamento, ma anche di grandi contraddizioni storiche e sociali, mentre, nell’arte, si afferma l’Art Nouveau, detta anche Liberty o Stile floreale.

Non solo un nuovo modo di intendere la pittura, la grafica, l’architettura, la decorazione, ma anche il tentativo di pensare il mondo in un modo alternativo, cercando di ovviare ai guasti dell’industrialismo, con una esaltazione della natura nelle sue forme più dense di espressività: dagli intrecci di foglie e di steli alle forme sinuose riprodotte nei mobili e negli specchi, dai richiami neoclassici dei corpi e degli ambienti ai vetri colorati, agli oggetti decorativi di pura bellezza.

Un’Arte Nuova per un mondo nuovo, che mette in comunicazione ed assembla diverse competenze, dallo scienziato al tecnico, dall’artista e all’artigiano, in un intreccio inedito che aiuta a pensare la modernità in termini creativi, all’insegna dei progressi della scienza, ma anche in termini rassicuranti, in vista dell’incipiente dominio della tecnica.

Di qui, anche, l’affermarsi, nell’Europa tra Ottocento e Novecento, di nuove visioni filosofiche e pseudo-filosofiche, tra teosofia ed esoterismo, in concomitanza e in alternativa al pensiero positivista, che aveva guidato la seconda rivoluzione industriale, e, nello stesso tempo, l’emergere di un’arte riproducibile e di serie destinata a moltiplicarsi, determinando non solo una rivoluzione dei criteri estetici, ma anche un inatteso intreccio di suggestione artistica e cognizione scientifica.

Arte e Scienza, come avviene nei passaggi epocali, non sono più due universi separati per principio ed inclinazione, ma due campi che sconfinano teoreticamente l’uno nell’altro, attraverso reciproche sollecitazioni e suggestioni.

Biologia, chimica, botanica e microbiologia si esaltano negli anni della Belle Époque insieme all’Art Nouveau e al Liberty più esasperato, cercando reciproche influenze, occasionali convergenze e metodologiche connessioni.

Parafrasando Italo Calvino, a proposito della letteratura, si può senz’altro affermare che nell’universo dell’arte, si aprono sempre altre vie da esplorare, nuove possibilità di conoscenza, che contribuiscono a cambiare la nostra immagine del mondo e sulle quali la scienza interviene con un atto di realtà e, insieme, di leggerezza, cercando di enucleare le sinergie nascoste che disegnano il futuro.

“Altro dirvi non so”, di ciò che ci riserverà questo raro e prezioso incontro di scienza e di arte, e non riesco neanche a immaginarlo, con le mie minime conoscenze di base, in queste note di recensione, che a tò Kalòn non devono mai mancare… Ma ci dirà tutto il Dr Giovanni Diurisi, con la sua eccellente competenza di medico e la sua affabile narrazione di storico e di scrittore.
Ce lo dirà in una imperdibile Conferenza d’Autore, sicuramente un atto d’amore verso la storia della medicina, l’impegno della ricerca, e la propria limpida coscienza professionale

Non mancate. Saremo tutti coinvolti in un viaggio conoscitivo eccezionale.

Anna Stomeo


Evento con Diurisi a tò Kalòn