“L’idoletto”, il romanzo del salentino Giuseppe Resta sarà presentato a Milano

di Paolo Rausa
Alla Casa delle Associazioni di Municipio 1 in via Marsala 10
Il 22 marzo alle ore 17 a cura della Associazione Regionale Pugliesi
La fantasia e l’arte descrittiva dell’autore valgono nel dipanarsi di diverse storie all’interno di una situazione che parte dai piccoli e all’apparenza insignificanti meccanismi quotidiani, i nostri dispositivi digitali, i computer che maneggiamo con estrema facilità, e che invece sottendono processi produttivi e commerciali complicatissimi, al di là delle leggi. Giuseppe Resta, salentino di Galatone (Le), di mestiere architetto restauratore, è preoccupato come tutti noi per come certi traffici minino alla base la libertà, l’indipendenza e l’autonomia di intere popolazioni che custodiscono nei loro territori le terre rare, ovvero i minerali che fanno girare, funzionare i nostri aggeggi così maneggevoli che ci permettono di collegarci in un batter d’occhio con il mondo intero. La nostra frenesia non ci consente di fermarci a riflettere sui processi che stanno alla base del cosiddetto sviluppo sociale e culturale internazionale.
Giuseppe Resta, detto Pinuccio, fa anche altro. Scrive per il teatro, sviluppa storie che trovano prosecuzione visiva in film e tv, racconti e romanzi. In questo di cui parliamo, accanto al protagonista Leo, un giovane aitante che viaggia in tutto il mondo per promuovere l’immagine e il marketing di un’azienda commerciale che si occupa di prodotti dei marchi di moda italiani, Isa è una hostess che in/canta il nostro viaggiatore durante un percorso aereo. Con loro è Antonio operatore economico pentito, incontrato da Leo per caso una sera al bar mentre sorseggia pensieroso un cocktail, possessore dell’idoletto in questione. L’autore sviluppa l’intreccio di fatti e vicende che vanno al di là e al di sopra delle loro vite, irretiti in una serie di avventure e sventure che cambiano irreparabilmente la loro vita. Il genere poliziesco, il thriller, il sentimentale, l’arte, l’amore, l’antropologia, l’affarismo, la criminalità internazionale: tutto è coinvolto in un gioco apparentemente normale. Così va il mondo. L’abilità dell’autore sta nel mantenere insieme tutto questo in connessione con i luoghi, una specie di triangolo che collega il Salento, in cui vive Leo, con Milano centro della moda e i paesi africani, il Congo nella fattispecie, che vedono sfruttare e svanire le ricchezze del sottosuolo ad opera di Stati, Multinazionali, Compagnie finanziarie, Criminali sotto mentite spoglie.
Di fronte a tale bailamme l’Interpol si adopera per sgominare questi parassiti dell’umanità che si arricchiscono a spese delle popolazioni locali. Sullo sfondo la scoperta di un amore totalizzante fra Leo e Isa che loro malgrado si trovano a gestire proprio l’idoletto, frutto dell’arte primitiva, contenitore di un segreto così esplosivo che loro neppure immaginano. Leo l’aveva ricevuto in dono come talismano protettore da Antonio, esperto dei traffici illeciti che insanguinano quella parte del mondo e depositario di rivelazioni imbarazzanti tanto che incorrerà nelle aggressioni di criminali che se ne vogliono impossessare. Tutto questo mette a rischio la loro vita. Per tutelarli la polizia se ne farà carico trovando una via di uscita esotica. Tutto cambia consapevolmente, grati ad Antonio per aver svelato, grazie all’idoletto, il marciume che sottostà al di là delle apparenze sotto i traffici loschi e lo sfruttamento del coltan, il tantalio, che costituisce il metallo prezioso per fare funzionare i telefonini e gli altri strumenti digitali di comunicazione.
La descrizione commossa di albe e tramonti accompagna il racconto, quasi nel partecipare, nel fare da contraltare con la bellezza paesaggistica e naturale al tumulto delle vite di quei popoli che soffrono l’oppressione e lo sfruttamento. Il territorio e la bellezza dei paesaggi fanno da sfondo alla brutalità. L’anima si placa e trova refrigerio nella loro visione, nel profumo dell’erba, tastando con i sensi l’umidità e la resina o ascoltando il richiamo degli animali, nelle pianure del Congo o quando i nostri protagonisti trovano rifugio nei paesaggi alpini. La natura vince su tutto, domina le nostre vite ma riuscirà a sopravvivere all’incontentabilità e alla voracità che non si ferma davanti a nulla? Presagendo una fine che solo la consapevolezza potrà riscattare. I Libri di Icaro, 2024, Lecce, pp. 259, € 21,00.