IL PENSIERO MEDITERRANEO

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Lo Schiaccianoci : quando la musica celebra il mondo dell’ infanzia

Lo schiaccianoci

di Fabrizio Manco

In questo piccolo scritto voglio parlare di uno dei capolavori della musica classica e del balletto di tutti i tempi: Lo Schiaccianoci ( 1890 ) , di Piotr ‘ Ilych  Caikovskij ( 1849 – 1893 )  ispirato ad una delle più belle fiabe di Ernst Theodor Amadeus Hoffman : Lo Schiaccianoci e il re dei topi  facente parte della raccolta di racconti I Fratelli San Serapioneuscita nel 1815 . Di questo racconto di E. T. A. Hoffman ( 1776 – 1822 )  parlerò in seguito.

I balletti di Piotr Ilych Cajkovskij .

La composizione del terzo balletto di P. I. Cajkovskij si svolse tra il 1891  e il 1892.  Il compositore Russo però non era  la prima volta che si cimentava nelle musiche per balletti. Il primo balletto scritto da Cajkovskij è il Lago dei Cigni, composto tra il 1875 / 1876  con coreografia di Julius Wenzel Reisinger e Marius Petipa ( 1818 – 1910 ) ispirato molto probabilmente ad una fiaba tedesca molto antica conosciuta con il titolo di Il velo rubato. Anche se altre fonti per la storia del balletto potrebbero essere altre fiabe come La favola dello Zar Saltan e della bellissima principessa cigno dello scrittore Russo Alexandr Sergeevic Puskin ( 1799 – 1837 ). Comunque sia esistono molte favole e fiabe di origine Scandinave e Russa che parlano di principesse e di uomi trasformati in cigni da matrigne malvage, come una delle Fiabe Danesi intitolata La favola degli undici cigni e una fiaba Finlandese intitolata la fiaba dei fratelli trasformati in cigni.

Il secondo balletto scritto da Caikovskij è La bella addormentata , composto tra il 1888 e il 1889  ed ispirato alla celebre favola omonima di Charles Perroult. Con le coreografie di Marius Petipa ( 1818 – 1910 ) ebbe un notevole successo e fu rappresentato per la prima volta il 15 gennaio del 1890 al Teatro Marinskij di San Pietroburgo.

Il terzo balletto di Cajkoskij è quindi Lo Schiaccianoci ( 1891 / 1892  ) , il quale quando fu rappresentato per la prima volta non ebbe il successo dei due balletti precedenti ma in futuro la sua gloria sarà superiore addirittura ai primi due balletti.

La musica di questi tre balletti è un qualcosa di magico e di incantevole. Nel  lago dei cigni il tema della principessa Odette che ogni notte si trasforma in cigno a causa di un incantesimo di uno stregone è rappresentata da uno dei brani più celebri del balletto, nel quale inizialmente una dolce melodia malinconica eseguita da un oboe insieme ad un’ arpa viene ripresa successivamente dai tromboni e dagli archi. Il secondo balletto La bella addormentata contiene almeno 4 brani meravigliosi, come il Adagio dei fiori , il Valzer , il brano Panorama e la Serenata del principe ad Aurora. Sono brani di un bellezza commovente e di una raffinatezza unica.

Ma le musiche del balletto Lo Schiaccianoci hanno qualcosa di unico e speciale. Esse sono talmente belle da superare quelle già meravigliose dei due balletti precedenti. Ma non soltanto nelle musiche Lo Schiaccianoci è superiore, ma anche nella struttura dei brani. Il balletto Il lago dei cigni è infatti un po’ troppo lungo e contiene troppi numeri.  Tuttavia sono presenti alcuni brani molto belli ed eleganti. Le musiche della Bella addormentata sono invece perfette e paragonabili per raffinatezza a quelle dello Schiaccianoci, il quale rimane a mio avviso il miglior balletto di P. I. Cajkoskij. Questo balletto è perfetto sotto ogni punto di vista. A cominciare dalla durata di appena un’ora e mezza, il che lo poggia su un perfetto equilibrio di natura sia esecutiva che performativa. I brani, all’incirca 24, sono molto compatti e ben strutturati, di gran lunga superiori ai brani del Lago dei cigni, i quali come accennato prima alcuni sono forse un po’ troppo lunghi.

Il balletto Lo Schiaccianoci.

Lo Schiaccianoci consiste di una classica Ouverture e di due atti. La musica del balletto è molto variegata e brillante e si caratterizza per una raffinata strumentazione e per la presenza di brani di struttura più sinfonica ( caratteristiche anche delle musiche per la bella addormentata).

Lo Schiaccianoci inizia con una Ouverture  in stile barocco e Mozartiana e  prosegue con brani più sinfonici insieme a Valzer, danze Russe e danze Cinesi. La versione del racconto Lo Schiaccianoci e il re dei topi utilizzata per scrivere il libretto per il balletto non è quella originale di E. T. A. Hoffman ma quella più edulcorata di Alexander Dumas padre. Comunque sia la storia rimane la medesima pur con alcuni tagli della storia originale  con le musiche di Cajkovskij come di consueto seguono minuziosamente le parole dei libretto di Marius Petipa, il quale forse troppo invadente, decise anche i timbri e le battute dell’orchestra. Ciò causa un po’ di fastidio in P. I. Cjaikovskij , il quale continua la collaborazione con il coreografo Levic Ivanovic Ivanov che conclude la coreografia.

Dopo una limpida Ouverture fatta di archie strumenti a fiato in stile Mozartiano si aprono le danze e inizia il primo atto del balletto con la piccola Clara che la sera della Vigilia di Natale prepara l’albero di Natale con la sua famiglia. Subìto dopo arrivano gli invitati e lo zio Drosselmayer , un appassionato di invenzioni che allieta la sera della Vigilia di Natale con giochi e bambole speciali che danzano da sole. Ma Drosselmayer ha anche qualcosa di ancora più speciale da mostrare ai bambini: un piccolo Schiaccianoci di legno, il quale giocattolo cattura l’attenzione di tutti i bambini per tutta la sera. Fritz , l’amico di Clara per dispetto lo fa cadere a terra ma Clara lo riprende e se lo mette in braccio con un fazzoletto cullandolo come un bimbo. Quando gli invitati se ne vanno Clara va a dormire con il suo Schiaccianoci vicino al letto. Ma ecco che allo scoccare della Mezzanotte accade una magia. Il signor Drosselmayer si avvicina alla cameretta di Clara e compie un atto magico. Improvvisamente nella camera da letto di Clara spuntano dei topi giganti e anche l’albero di Natale assume dimensione gigantesche. Subito dopo lo Schiaccianoci di legno prende vita insieme ad un esercito di soldatini pronti per la battaglia contro il Re dei topi, la quale dopo una serie di colpi di spade, noci e dolciumi finalmente ecco che il soldatino di legno Principe Schiaccianoci trionfa sui perfidi e mostruosi topi capeggiati dal loro mostruoso re dalle sette teste. Anche l’aiuto inaspettato della piccola Clara che lancia una sua scarpetta al re dei topi si rivela di grande aiuto. Subito dopo che il re dei topi con il suo esercito viene sconfitto, il principe Schiaccianoci si trasforma in un principe che consegna la corona alla piccola Clara come segno di gratitudine.

A livello musicologo il balletto presenta una variegata presenza di generi musicali. Dopo la Mozartiana Ouverture la prima mezz’ora del balletto, cioè quella che si svolge nella casa di Clara con i suoi parenti e lo zio Drosselmayer, è caratterizzata da una musica barocca con danze seicentesche come la Gavotta. È subito dopo che la musica acquista timbri e toni più moderni e sinfonici. A cominciare dal brano numero 6  la partenza degli ospiti e la Notte, nel quale l’orchestra con archi, arpa e tromboni descrive la formazione dell’ incantesimo dello zio Drosselmayer, il quale come uno sciamano proietta Clara nel mondo del Principe Schiaccianoci. Nel  brano numero 7 la battaglia,  l’ orchestra descrive a livello onomatopeico il verso dei topi, il rullo dei tamburi e gli spari dei cannoni. Nel brano 8 Una foresta d’ inverno, inizialmente un corno e successivamente l’orchestra eseguono una struggente melodia. Nel brano 9 la danza dei fiocchi di neve ( Valzer) , l’orchestra degli archi imita addirittura i leggeri fiocchi di neve che sospinti dal vento cadono a terra trasformandosi in bellissime fanciulle vestite di bianco e azzurro. Termina così il primo atto del balletto.

Il secondo atto si apre con arpa e orchestra d’archi pronti a descrivere le meraviglie del Castello magico sulla montagna dei Dolciumi ( brano 10 ), mentre gli strumenti a fiato che eseguono una scala di note in climax ascendente descrivono lo scintillio dei dolciumi insieme all’ arpa che annuncia la presenza della Fata Confetto. L’ Undicesimo brano , l’ arrivo di Clara e del principe Schiaccianoci trova l’orchestra raccontare le peripezie del principe Schiaccianoci e la sua vittoria, in una musica piena di speranza e gioia. Il brano 12 è il famosissimo Divertissement, il quale come un vero e proprio Carillon musicale o una scatola magica musicale contiene tutte le danze più belle e magiche. Ecco esibirsi la Cioccolata accompagnata da un Bolero, il Caffè rappresentato dalla Danza araba, il Te rappresentato da una divertente Danza Cinese, i bastoncini delle caramelle di zucchero sono rappresentate da una scatenata Trepak ( danza Russa), le bellissime Pastorelle di Marzapane che eseguono la Danza degli Zufoli mentre le belle ballerine mentre danzano sulle punte mimano il suonare dei flauti e Mamma Cicogna e piccoli Pulcinella, un brano molto circense dove una musica gioiosa e giocosa conclude il Divertissement.

Il brano numero 13 è forse il pezzo più conosciuto del balletto: il Valzer dei fiori, nel quale in 8 minuti circa gli archi accompagnati dai flauti accompagnano le bellissime fanciulle delle rose nel loro magico ballo, da notare i trilli dei flauti che descrivono le gocce di rugiada nelle rose .

Eccoci giunti al Pas de deux del principe Coqueluche s la Fata Confetto, il brano 14. Qui c’è un improvviso cambiamento di timbro. Una stupenda melodia malinconica e struggente eseguita inizialmente dai violoncelli insieme all’ arpa e in seguito dall’ intera orchestra d’archi accompagna il ballo del principe Coqueluche con la sua bella Fata Confetto, la Sugar Prune Fairy , che sarebbe la Fata Prugna Zuccherata . Si tratta di un brano misterioso  affascinante e fortemente malinconico , forse uno dei più belli scritti da Cjaikovskij, nel quale il compositore Russo ha inserito tutta la sua nostalgia per il mondo dell’ infanzia. L’ Entrata del Passo a due è a tratti persino leggermente angosciante, quasi a simboleggiare il tempo che passa inesorabilmente. La seconda parte del Passo a due è la Tarantella del principe Coqueluche ( Variazione 1 ) , mentre la terza parte è uno dei brani più conosciuti del balletto: La danza della Fata Confetto. Brano magico dall’inizio so fine, descrive la danza della bellissima Fata Confetto ( Sugar Prune Fairy) rappresenta dalla Celesta, uno strumento a tastiera usato molto probabilmente da Cjaikovskij per la prima volta proprio in questo brano e successivamente in un suo poema Sinfonico : Il Voevoda ( 1890 – 1891 ). Il  compositore Russo cercava da tempo uno strumento che potesse descrivere la magia di una fata che danza: e nella Celesta trovò finalmente quello che stava cercando. Il brano sembra quasi rappresentare una pioggerellina di polvere di stelle che cade dall’alto mentre una cascata di magiche note eseguite dalla celesta descrive il volo della magica Fata Confetto il film Fantasia di Walt Disney ha usato al miglio questo particolare. La Prugna Zuccherata è un dolce tipico Natalizio utilizzato sia come dolce che come decorazione dell’ albero di Natale.

La Coda del Passo a due è un’altra danza dal ritmo scatenato che collega direttamente l’intero balletto al Valzer finale e Apoteosi ( brano 15 ) , nel quale le note del valzer sono accompagnate dalle melodie della Celesta che descrive la Fata Confetto con l’apoteosi finale che riprende il tema del Castello magico sulla montagna di Dolciumi in una modalità ancora più magica attraverso un arpeggio di note eseguite dall’arpa e dalla celesta come a  ricordare che forse è stato tutto un sogno l’avventura di Clara che si risveglia nel suo lettino con il Principe Schiaccianoci accanto a lei.

La prima orchestrazione del balletto è stata effettuata da P. I. Cjaikovskij incominciando dai brani del Divertissement ( Trepak, Danza Cinese, Araba, Danza degli Zufoli… ) i quali furono raccolti in una Suite ( la versione del balletto più eseguita e conosciuta in assoluto dal grande pubblico) , eseguita dallo stesso Cjaikovskij: la prima esecuzione della Suite dello Schiaccianoci fu un trionfo. Tuttavia la prima rappresentazione del balletto integrale diretta da un compositore italiano di nome Riccardo Drigo ( 1846 – 1930  ) è stata  un flop dovuto principalmente alla mancanza di professionalità dei ballerini e dell’ orchestra, non abituati ancora a timbri musicali così moderni. Tuttavia nel corso dei decenni successivi, a incominciare dal 1944, il balletto Lo Schiaccianoci soprattutto negli Stati Uniti incomincia ad avere una notevole fortuna destinata a durare a lungo: anche grazie all’ingegno di ballerini e coreografi del calibro di George Balanchine ( 1904 – 1983 ) insieme alla compagnia teatrale del New York City Ballet che ne realizzarono una versione molto fedele alla fiaba di E. T. A. Hoffman ancora oggi molto eseguita.

La musica del balletto Lo Schiaccianoci è infatti una musica molto moderna per quanto riguarda la rappresentazione della magia e del magico. Arpa e celesta sono gli strumenti che descrivono la magia delle fate e dell’ incantesimo. Il suono della Celesta in particolare, è un suono metallico dal suono soffice e pulito che evoca il mondo della magia, molto simile a quello del Glockenspiel e il Vibrafono. Tale tecnica tuttavia è stata inaugurata nel precedente balletto La bella addormentata un altro capolavoro del Romanticismo Russo il quale insieme allo Schiaccianoci ne rappresenta il suo apice. Le musiche dello Schiaccianoci sono state saccheggiate nel corso dei decenni successivi da molti altri autori e compositori di colonne sonore per film come ad esempio John Williams, il quale già noto per aver saccheggiato le musiche dell’ opera I pianeti ( 1916 ) di Gustav Holst ( 1874 – 1934 ) per  realizzare la colonna sonora del film Star Wars / Guerre stellari ( 1977 )  saccheggia almeno due brani dello Schiaccianoci di Cjaikovskij, il brano Trepak e Danza della fata Confetto, per creare i temi principali della colonna sonora del film di Chris Columbus Home Alone ( 1990 ) e Home Alone 2 ( 1992 ).

Altro utilizzo delle musiche del balletto Lo Schiaccianoci le troviamo in numerosi film di animazione. Il migliore tra questi è a mio avviso il film di Walt Disney Fantasia del 1940, uno dei più bei film di animazione della Disney, nel quale vengono utilizzate numerose opere musicali di compositori di musica classica tra i quali appunto le musiche dello Schiaccianoci.  E sono proprio i numeri della Suite che sono utilizzati nel film per realizzare delle immagini spettacolari ispirate alle musiche del balletto che si creano attraverso le note magiche della Danza Cinese, danza Araba, Trepak, Danza degli Zufoli, Danza della fata Confetto e il Valzer dei fiori, dove gli elementi della natura come i fiori, i funghi e le fate sono i principali protagonisti.  

Le musiche dello Schiaccianoci rappresentano quindi il Natale e l’ infanzia: una dimensione molto amata dal compositore Russo. Tanto è vero che il balletto fu composto proprio con questo spirito legato al mondo magico dell’infanzia e delle fiabe. Nella vita di P. I. Cjaikovskij ci furono infatti due grandi amori: la musica di W. A. Mozart ( in particolare il Don Giovanni e il Requiem) e il mondo dell’ Infanzia. Sublimati nella sua  musica.

Simbologia dello Schiaccianoci.

Da punto di vista simbolico la fiaba e il balletto presentano alcuni elementi simbolici ed Esoterici. In particolare lo Schiaccianoci è il simbolo di morte, rinascita e trasformazione dell’anima. L ‘ incantesimo della regina dei topi lanciato sul giovane principe per trasformarlo in Schiaccianoci è la metafora dell’anima che rimane imprigionata in una realtà che non è la sua: come in una Matrix dal quale deve liberarsi. La sconfitta del Re dei topi rappresenta proprio l’eliminazione degli Arconti malvagi e la fine dell’ incantesimo della materia. Inoltre la Noce stessa è un simbolo magico ed Esoterico. Essa simboleggia lo spirito e l’ anima dell’uomo , nel quale il morbido gheriglio rappresenta l’anima e il guscio la trappola che tiene imprigionata l’anima. La rottura del  guscio di noce contiene proprio il significato simbolico della liberazione dell’anima e della rinascita dello spirito, molto simile alla simbologia dell’ Uovo Cosmico Pasquale. Nella favola originale di E. T. A. Hoffman Lo Schiaccianoci e il re dei topi è presente un’altra piccola storia: la storia della principessa Pirlipat e della Noce dura Krakatut. In questa storia viene spiegato come il principe viene trasformato in uno Schiaccianoci dalla Regina dei topi. Dopo che la regina dei topi lancia un incantesimo sulla figlia del re facendola diventare un rospo di bruttezza, il re lancia un bando che dichiara che chiunque trova la noce dura Krakatut e scioglie l’ incantesimo della regina dei topi, potrà diventare lo sposo della figlia. Tuttavia quando la noce Krakatut viene trovata e portata alla principessa per sciogliere l’incantesimo , la perfida regina dei topi lancia il suo incantesimo al giovane che trovò la noce magica, trasformandolo in uno Schiaccianoci.

La noce in questa fiaba ha un duplice significato simbolico: se da un lato è il simbolo della rinascita e di guarigione, dall’ altro è un simbolo di condanna e di imprigionamento del corpo e dello spirito. Infatti l’albero di noce rappresenta il legno con il quale fu costruita la croce dove fu crocifisso Gesù di Nazareth. E quindi si può affermare che la trasformazione in uno Schiaccianoci di legno simboleggia la crocifissione dell’anima , mentre lo scioglimento dell’ incantesimo simboleggia la sua rinascita.

Per quanto riguarda i topi, essi in questa fiaba rappresentano delle creature ctonie, delle entità oscure e tenebrose provenienti dal mondo degli Inferi. Le fanciulle dei Fiocchi di neve, le fanciulle delle rose e la fata Confetto sono delle Ninfe dei boschi e delle acque, delle creature femminili Apollinee  e piene di luce che guidano il percorso del principe Schiaccianoci verso la sua rinascita e trionfo.

Le mie considerazioni su questa fiaba e su questo balletto musicale sono realizzate attraverso gli occhi di un bambino, l’unica figura in grado di scoprire i significati nascosti all’interno delle trame del reale.  

Fabrizio Manco.

Nota biografica:

Fabrizio Manco nasce è un ricercatore del Sapere. Come lavoro si occupa principalmente di turismo e  accompagna le scuole e i turisti alla scoperta dei tesori archeologici e artistici della sua città. La passione per la scrittura lo porta a collaborare con alcune riviste come “ Il pensiero Mediterraneo “ nelle quali scrive di argomenti vari che spaziano dalla filosofia alla psicologa dalla storia dell’arte alla letteratura e al cinema. Crede nell’importanza della Conoscenza slegata da qualsiasi. Sapere ideologico e preconfezionato.

Fonti:

Lo Schiaccianoci e il re dei topi; E. T. A. Hoffman, da I Confratelli di San Serapione.

Lo Schiaccianoci, P. I. Cjaikovskij.

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