IL PENSIERO MEDITERRANEO

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L’Ottagono e l’Ulivo: quando la Murgia accorda la sua anima tra il Maestro Muti e il Conte Spagnoletti Zeuli

Il Conte Spagnoletti Zeuli con il Maestro Muti

Il Conte Spagnoletti Zeuli con il Maestro Muti

di Antonio Pistillo


Alle porte della Murgia, dove l’aria profuma di ulivo e la pietra si veste di luce, due grandi personalità pugliesi condividono un medesimo ideale: valorizzare la Cultivar Coratina, simbolo di forza, autenticità e identità territoriale. Sono il Conte Onofrio Spagnoletti Zeuli e il Maestro Riccardo Muti, coetanei e accomunati da una profonda devozione verso la loro terra, quella che si stende sotto lo sguardo severo e affascinante del Castel del Monte di Federico II di Svevia. Il Conte Spagnoletti Zeuli, discendente di una storica casata legata da secoli alle campagne di Andria, è da sempre interprete raffinato della civiltà dell’olio. Nelle sue tenute, le piante di Coratina affondano le radici in un terreno generoso che regala un extravergine dal carattere deciso, premiato in tutto il mondo per le sue qualità organolettiche e salutistiche.

Per il Conte, l’olio non è solo un prodotto, ma un messaggio di cultura mediterranea, un ponte tra memoria e innovazione. Intorno al suo frantoio si respira la volontà di trasformare la produzione agricola in esperienza sensoriale e consapevolezza del territorio. Riccardo Muti, Maestro tra i più celebrati al mondo, ha invece fatto della musica la sua patria universale. Eppure, la Puglia resta il suo punto fermo, la sorgente silenziosa da cui trae ispirazione. Non è un caso che la città di Andria gli abbia conferito la Cittadinanza Onoraria, riconoscendone il ruolo di ambasciatore della cultura italiana e della sensibilità mediterranea. In questa stessa terra, il Maestro ha voluto dare forma concreta al suo legame con la Murgia attraverso la Tenuta Riccardo Muti (tenutariccardomuti.it), dove natura, arte e agricoltura si fondono nel progetto simbolico del “Trionfo dell’Ottagono”, un omaggio alla perfezione architettonica e spirituale di Castel del Monte.

Come il Conte, anche Muti crede che la bellezza nasca dall’armonia fra uomo e natura, fra disciplina e passione, fra gesto e silenzio. In modi diversi, entrambi rappresentano l’essenza di una Puglia che unisce arte e agricoltura, musica e olio, spirito e materia. Il loro incontro ideale è un inno alla terra e alla sua capacità di ispirare: la Coratina come melodia verde, il Castel del Monte come spartito di pietra, la Murgia come palcoscenico senza tempo. E forse, se si tende l’orecchio in una sera di vento tra gli ulivi, si può davvero sentire l’eco di un’orchestra invisibile diretta dal Maestro, mentre il Conte, tra le sue piante, ne accompagna il ritmo con il fruscio delle foglie e il profumo dell’olio nuovo. Così, la Puglia continua a raccontarsi, tra cultura e natura, attraverso le mani e i cuori di chi la ama profondamente.

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