Mostra d’arte On the matter II da lorenzelli arte a Milano dal 13.3 al 31.5.2025 su idea di Matteo Lorenzelli a cura di Ilaria Bignotti

di Ilaria Bignotti
La Galleria lorenzelli arte in zona Porta Venezia a Milano propone con catalogo su idea di Matteo Lorenzelli e a cura di Ilaria Bignotti la mostra On The Matter II come proseguimento del primo step della stessa mostra nel primo periodo del 2025 con artisti del Novecento che si dedicano alla ricerca dei materiali nella loro espressione creativa artistica. In questa esposizione abbiamo Artisti già nel midcarrer e già noti a livello internazionale o voci meno conosciute che esprimono attraverso un nuovo alfabeto di nuovi materiali la loro creatività artistica. Una vera ricerca sui materiali più disparati e meno riconosciuti come artistici.
Dopo il primo percorso, dedicato alle indagini artistiche dalla prima metà del Novecento all’epoca
postmoderna, la seconda tappa della mostra apre il sipario su artisti attuali, molti dei quali midcareer e riconosciuti a livello internazionale, ma offre anche una prospettiva su alcune ricerche più
recenti che tuttavia dimostrano maturità e coerenza attorno al tema espositivo.
In mostra sono opere e installazioni di grande formato che formano una mostra di grande impatto visivo, dalla grande eleganza.
Il percorso propone così l’opera di Nunzio, alchimista della materia e cantore di una disciplina
dell’immaginazione materiale e della vita delle cose, e l’opera dell’artista giapponese Chiharu
Shiota, la cui indagine si caratterizza per installazioni composte di fili intrecciati ed elementi ad alto
tasso simbolico e memoriale, dove la materia mette in luce “l’esistenza nell’assenza”. Anche Sissi,
artista bolognese, lavora sull’annodamento, sul corpo, sul vestimento e sulla relazione, dialogando
puntualmente con Shiota.
La seconda tappa della mostra affronta dunque, attraverso il cannocchiale ottico della materia,
tematiche legate alla filosofia del corpo e della relazione, indagando le geografie culturali della
contemporaneità attraverso i diversi materiali: i metalli, per cui sono esposti i corpi bronzei di epica
conoscenza e potente saggezza di Liu Ruowang, artista cinese che sa plasmare il bronzo in modo
monumentale e mistico, e gli Armonici di Antonella Zazzera, artista che fa cantare la luce e vibrare
le corde del rame, materiale d’elezione di ogni suo lavoro dove la materia si trasforma in energia
pura. Gli Artisti in mostra sono: Luca Caccioni | Faust Cardinali | Serge Attukwei Clottey
Alberto Gianfreda | Sophie Ko | Ibrahim Mahama | Jason Martin
Albano Morandi | Nunzio | Liu Rouwang | Arcangelo Sassolino
Chiharu Shiota | Sissi | Michele Spanghero | Antonella Zazzera
Altre opere in mostra offrono la possibilità di osservare a quali livelli di sperimentazione siano giunti
gli artisti con i materiali plastici e di natura industriale, come Faust Cardinali che sceglie la resina
polivinilica, la affronta e mescola l’acrilico, il poliestere, il ferro, l’alluminio con oggetti d’elezione e
d’affezione, disparati attivatori d’immaginazione annegata nella materia.
La mostra presenta poi il lavoro di Serge Attukwei Clottey, artista ghanese che ha fondato un vero
e proprio movimento e metodo di lavoro artistico e sociale: l’Afrogallonism. Le taniche utilizzate
per il trasporto di olio da cucina e di benzina, dismesse e disperse in colossali quantità nel suo
paese e spesso reimpiegate come contenitori per il trasporto dell’acqua potabile con le logiche
conseguenze nefaste per la salute degli abitanti, diventano infatti materiale di reimpiego artistico e
motore processuale di un’attività estetica collettiva: fatte a pezzi, si trasformano in una miriade di
elementi compositivi di plastica colorata, prevalentemente gialla, chiamati a creare tessiture musive
di dimensioni anche monumentali, assieme a vecchi pneumatici, scarti di legname e sacchi di iuta.
Questi ultimi sono la materia d’elezione di Ibrahim Mahama, artista di origine ghanese al centro
dell’attenzione internazionale, che con i sacchi di iuta realizza installazioni monumentali, per
stimolare la sensibilità del pubblico nei confronti dello sfruttamento economico e della disparità
sociale, animato dalla speranza che questi materiali diventino, dichiara l’artista, “portatori di luce” e
possano così “condurci verso nuove possibilità e spazi oltre”.
La materia in altre opere è intesa come frammento e metafora della rottura e della relazione: lo
scultore Alberto Gianfreda compone opere fatte da miriadi di pezzi di ceramica di riuso, trattandole
come “un corpo che si piega, si stressa, si rompe […] cambia e si trasforma sempre: anche quando
sembra immobile”.
Ma la mostra, ponendosi come secondo capitolo di un affresco unitario attorno alla materia nell’arte,
prova anche a creare punti di contatto tra gli artisti storicizzati della prima tappa espositiva e
quelli attualmente esposti: così, a Piero Fogliati risponde Michele Spanghero la cui materia è
il suono, come nell’opera Ad. Lib formata da sei canne d’organo e da un ventilatore polmonare
che reinterpreta un estratto de Ein Deutsches Requiem op. 45 di Johannes Brahms al ritmo della
respirazione artificiale.
Largo spazio è poi dato ad artisti che si rivolgono a materiali di riuso e di reimpiego: Luca Caccioni
sceglie la tela gommata, reinventando anche il pigmento della pittura; Albano Morandi interviene
direttamente sulla parete con nastri adesivi colorati, striscia dopo striscia, riveste la superficie,
coprendola di una texture dove lo sguardo si impiglia e ne rimane irretito.
D’altra parte, Jason Martin lavora in modo sperimentale sulla pittura, ponendola al bivio con la
scultura e inventando ogni volta nuovi ritmi monocromi.
Uno dei temi principali che echeggiano in mostra è quello del tempo: che siano tentativi di
eternizzazione della materia o icone del mutamento, le opere esposte continuano a indagare la
trasformazione delle cose, il senso ineluttabile della loro fine; così fa Sophie Ko, artista georgiana
che mescola ali di farfalle, pollini, pigmenti cromatici, immagini bruciate che diventano cenere, e
Arcangelo Sassolino, indiscusso maestro dell’attesa e della tensione della materia, immagine di
una potenza in atto.
Il progetto è corredato da un catalogo edito da Lorenzelli arte con un saggio di Ilaria Bignotti,
ricco di vedute espositive delle due mostre, in cui le opere degli artisti sono accompagnate da loro
dichiarazioni, molte delle quali raccolte appositamente, e da una selezione di estratti critici.
Successivamente, dal 14 giugno 2025, On the Matter II sarà ospitata al MO.CA – Centro per le
nuove culture, via Moretto 78, Brescia.
Uno speciale ringraziamento per la preziosa collaborazione ad Apalazzo Gallery, Brescia,
Francesco Ribuffo | Galleria de’ Foscherari, Bologna,
Massimo Di Carlo | Galleria dello Scudo, Verona.
lorenzelli arte s.a.s. | corso buenos aires 2 | 20124 | milano | www.lorenzelliarte.com
CATALOGO lorenzelli arte edizioni (2025)
INGRESSO libero
ORARI da martedì a sabato 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00
INFO info@lorenzelliarte.com | +39 02 201914 | www.lorenzelliarte.com


