Museo Pietro Cavoti a Galatina (Le)
di Stefania Carofalo
L’ex Convento dei Padri Domenicani annesso alla Chiesa Santa Maria della Grazia, nel cuore di Galatina, divenuto Palazzo della Cultura Zeffiro Rizzelli, al primo piano è sede del Museo Pietro Cavoti.
Pietro Cavoti studioso appassionato di storia, letteratura, archeologia e arte, ha raccolto le testimonianze storiche del territorio della fine del 1800 sui suoi taccuini.
All’ingresso del museo il visitatore, accolto dal personale efficiente e disponibile, dopo aver compilato il registro delle presenze, misurato la temperatura corporea e disinfettato la mani, può iniziare la visita in questo luogo ricco di storia.

La Galleria e le sale dedicate a Gaetano Martinez
Ad attenderci sono le opere di Gaetano Martinez (1892 – 1951), scultore autodidatta galatinese, le cui maestose opere in gesso colpiscono l’attenzione e in particolare Caino del 1922 rappresentato nudo, seduto per terra devastato dai sensi di colpa per avere ucciso il fratello. Con la mano sinistra davanti al volto, sembra allontanare l’azione criminosa compiuta, mentre con la destra stringe forte la pietra.
Martinez in quest’opera evidenzia lo studio approfondito del corpo umano. Tutta la muscolatura è contratta, in particolare i piedi: mentre il piede sinistro appoggiato per terra, mostra le dita leggermente piegate nell’atto di sentire maggiormente il terreno, col piede destro, disteso e rivolto verso l’interno, mostra la tensione dell’alluce verso l’alto e la contrazione delle atre dita. Il volto di Abele è lievemente affiorante dal terreno a tormentare chi lo ha privato della vita. Molte sono le opere dell’artista galatinese poi trasferitosi a Roma, che ha raggiunto la notorietà per la sua bravura.

Sala dei particolari barocchi in pietra leccese
La sala custodisce alcuni particolari scultorei dell’architettura civile e sacra di edifici galatinesi non più esistenti.

Sala dei Personaggi illustri e dell’uniforme borbonica
Sala dedicata ai personaggi illustri e all’amor patrio in cui campeggiano spade e fucili antichi in dotazione ai militi, corrispondenze, fotografie e divise.

Le sale del Fondo Cavoti
Le sale custodiscono ed espongono il Fondo, costituito da oltre 100 taccuini di piccole dimensioni in cui Pietro annotava tutto quel che suscitava il suo interesse e la sua curiosità. Si leggono pensieri, riflessioni, appunti, schizzi di particolari architettonici e di figure umane oltre alle miniature colorate.
In mostra ci sono anche degli album di riproduzioni con tecniche accurate dei ritratti di personalità illustri del territorio, ripresi dai quadri originali alcuni dei quali danneggiati dal tempo e talvolta anche dispersi, ne consegue l’importanza del prezioso lavoro di Cavoti che restituisce tasselli di storia della seconda metà del 1800.

Il prezioso Fondo Cavoti, è stato donato nel 1931 alla città di Galatina dall’avvocato Raffaele Torricelli d’Avetrana, nipote dello studioso.
Alla Morte di Pietro Cavoti, avvenuta nel 1890, Cosimo De Giorgi, studioso e suo amico, ebbe l’idea di istituire un Museo civico a Galatina affinché materiale documentario di Pietro venisse valorizzato e consegnato ai posteri.
Galleria del Tarantismo
Il Tarantismo è esposto nel museo attraverso le testimonianze fotografiche del 1959 di Franco Pinna (1925 – 1978) contrapposte alle coloratissime tele del maestro Luigi Caiuli.
Sala dei Reperti Archeologici e documenti antichi
In esposizione una lastra con iscrizione messapica e frammenti di affreschi provenienti dalla Basilica di Santa Caterina da Alessandria oltre a documenti antichi dal 1592 al 1793.
Il museo custodisce pergamene e documenti antichi e tra queste la più antica risale al 1375, di Niccolò Orsini, conte di Nola e di Soleto.
Museo Cavoti si trova in Piazza Alighieri, 5 Galatina (LE)
- L’accesso al museo in questo difficile periodo è consentito tramite prenotazione:
- telefonica al numero 0836.561568 per visite individuali e per visite di gruppi sino a 5 persone.
- oppure inviando una mail all’indirizzo di posta elettronica museopietrocavoti@gmail.com
- Prenotandosi è possibile consultare i documenti.
- Il museo è aperto gratuitamente al pubblico da:
- lunedì a venerdì dalle ore 9.00 alle 13.00 e nel pomeriggio dalle 15.00 alle 19.00 tranne il mercoledì pomeriggio

Una visita al museo soddisfa la curiosità e lascia scoprire i tesori che in questo articolo non sono citati.
