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Perchè ci scambiamo le uova a Pasqua?

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Cesto di uova pasquali

Cesto di uova pasquali

Prima di affrontare questa curiosità, desidero approfittare della circostanza per fare gli Auguri di Buona Pasqua a tutti i frequentatori, assidui e occasionali del nostro sito.

La tradizione pasquale di scambiarsi le uova era già presente nella Pasqua ebraica. L’uovo è il simbolo della nascita di una nuova vita. Le prime di cioccolato risalgono a Luigi XIV. Le preziose uova di Fabergé furono le prime a contenere la sorpresa. I primi esemplari sembrano non fossero vuoti come gli attuali, ma completamente ricolmi. François Louis Cailler fondò nel 1819 a Vevey il primo stabilimento svizzero per la produzione di cioccolato dove, grazie a un particolare macchinario, il cacao veniva trasformato in pasta manipolabile.

François Louis Cailler l’inventore dell’uovo di cioccolato

La sua cioccolata fu la prima a essere commercializzata in forma di tavolette.L’avvio della produzione in serie di uova di cioccolato di John Cadbury è datata 1875

Uovo di Fabergè

L’uomo ha sempre rappresentato l’elemento dalla forma perfetta che racchiude una nuova vita: l’uovo rappresenta il simbolo della Pasqua, e lo ritroviamo in svariate forme, da quello di gallina a quello di cioccolato, dalle uova smaltate a quelle preziose con fregi in oro.  Gli Ebrei celebrano la Pasqua che significa tuttora ricordare l’esodo dall’Egitto, guidati da Mosè, per raggiungere la Terra promessa.

In virtù della sua forma, l’uovo non ha né un vero inizio né una vera fine, ma rappresenta il ciclo continuo della vita e della morte. Oltretutto  è il simbolo del lutto per la perdita, ma rappresenta anche la speranza per una nuova rinascita. Nelle altre culture e religioni, l’uovo era un simbolo di vita e fertilità: i contadini dell’antica Roma, avevano l’abitudine di seppellire nei campi un uovo dipinto di rosso per propiziarsi un buon raccolto.

Abbastanza conosciuta la leggenda secondo la quale Maria Maddalena aveva annunciato all’imperatore Tiberio la resurrezione di Gesù presentandogli un uovo dipinto di rosso, a simboleggiare il sangue di Cristo e quindi la redenzione dell’umanità. Nacque così la tradizione di portare le uova in chiesa per essere benedette. Uova di gallina da mangiare sode, assenti per tutto il periodo della Quaresima in segno di penitenza e digiuno, che poi riapparivano sulla tavola proprio il giorno di Pasqua.

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