IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

Presagi dalle zone del cielo. Una poesia dedicata a Diego Lucchini)

Basta morti sul lavoro

Yuleisy Cruz Lezcano

Questa poesia nasce come un tentativo di dare voce a ciò che spesso rimane inascoltato: la fragilità della vita giovanissima travolta dal lavoro, la tensione tra sogno e necessità, tra speranza e fatalità. Le immagini del cielo, dei corvi, dei venti e del ferro vogliono rendere tangibile il peso del sacrificio e la violenza silenziosa di un sistema che, troppo spesso, misura il valore dell’uomo col sudore e non con la vita.

Lo sguardo, prima di chiudersi
alla luce si avvolse in un manto di nubi,
mentre gli occhi sgomenti fuggivano nel deserto,
scendevano presagi dalle zone del cielo.

I venti più discreti alitavano linfe
sulle spighe piegate, sulle mani tremanti,
corvi neri oscurano l’ala grande dell’autunno
e il soffio del serpente ingrassa colpe e sacrifici iniqui
con cui un lavoratore deve spiare i vizi del sistema.

Si dice che non si può avere morte per salario di morte:
ogni martello, ogni argano che gira,
porta in sé l’eco di tante morti,
una morte in tante morti è

un tamburo silenzioso dentro il cuore della terra.

Le vesti più molliche divengono tenaglie soffocanti,
ferro e ombra si intrecciano in un ballo di dolore,
il respiro della macchina diventa soffio di chimere,
e il sudore si asciuga nella cenere.

I sogni si trasformano in pigmenti,
colori naturali che non bastano a tingere il silenzio,
e la giovinezza, fragile come filo d’erba,
si spezza tra ingranaggi e cieli tinti di lutto.

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