“Presidio Poesia per la Pace”

di Cipriano Gentilino
In un tempo fragile, la poesia come presidio di pace
Ci troviamo immersi in un’epoca sospesa, dove l’incertezza serpeggia tra il timore del presente e la speranza nel futuro. I venti di guerra soffiano impetuosi: i conflitti che devastano l’Ucraina, Gaza e altre terre martoriate minacciano di espandersi, con scenari sempre più cupi e inquietanti. Il pericolo di un’escalation nucleare non è più una remota ipotesi, ma un’ombra concreta sul nostro orizzonte quotidiano.
In mezzo a questo buio, sentiamo la necessità urgente di rallentare, respirare e cercare insieme un senso. È qui che la poesia, con la sua voce silenziosa ma potente, può diventare rifugio e strumento. Priva di armi ma ricca di verità, capace di superare confini e accendere coscienze, la poesia si fa oggi atto di resistenza umana.
Per questo nasce “Presidio Poesia per la Pace”, un’iniziativa promossa da Cultura Oltre, rivolta a chiunque senta il bisogno impellente di esprimere il proprio sdegno contro la guerra, il proprio dolore per le vittime, il proprio desiderio di pace. È un invito aperto a poeti, cittadini, artisti, a tutti i testimoni di questo tempo lacerato, affinché le loro parole diventino veglia e testimonianza.
Attraverso versi che raccontano l’orrore e l’invocazione della pace, vogliamo costruire un luogo simbolico, un presidio vivo dove l’umanità non si arrende. Ogni settimana daremo spazio alle vostre poesie, condividendole come semi di consapevolezza, come piccoli gesti di luce in mezzo al frastuono dell’odio.
Chi desidera partecipare può inviare i propri componimenti poetici all’indirizzo cultura.oltre@libero.it. I testi dovranno richiamare il tema della pace, della condanna alla violenza, del sostegno ai popoli colpiti, con uno sguardo attento a ciò che accade a Gaza e in tutte le zone ferite del mondo.
Scrivere contro la guerra è un atto di amore civile. Ogni parola, ogni verso, può diventare un passo verso la pace, una goccia nell’oceano dell’umanità che non vuole arrendersi al cinismo. Vi aspettiamo. Con le vostre parole, la vostra sensibilità, la vostra voce.