Ricordo per Cuba, intervista con la psicanalista Elisa Poli
Vadero, spiaggia
Antonio Luca Sorbello
Un incontro emozionante con la dott.ssa Elisa Poli, esperta in genetica sociale e scrittrice, che ci fa immergere in un racconto vivo e senza finzioni. Attualmente siamo immersi di storie, di racconti che leggiamo nei libri, vediamo a teatro o sugli schermi vicende di sesso, sangue, soldi e di guerra che ascoltiamo nei notiziari, ma all’origine di ogni narrazione c’è sempre il bisogno innato di nutrirsi di storie. Ricordi veri, che prendono una forma storica e attuale nelle parole di Elisa Poli, con un’analisi di ricerca vissuta sul luogo più volte che ci trasmette un’esperienza creando un valore comune anche attraverso la ricerca filmografica con la storia di Reinaldo Arenas, con la pubblicazione di un suo libro dal titolo “Prima che sia notte” e da questo testo è stato girato un film “Prima che sia notte” di: Julian Schnabel con Sean Penn, Javier Bardem e Johnny Depp.
Ricordo, per Cuba
Dedico questo ricordo come un regalo gelosamente custodito, alla mia storia, in quanto il viaggio come luogo identitario, è capace di capovolgere l’andamento di un intero viaggio, e a volte di un’intera vita… Così in un lontano, giorno di Cuba, argentea località ma al contempo triste e grigia con una forma di decadenza che non può essere recuperata, ma solo contemplata, osservata, amata, come un figlio che se ne va via… Cammino, per le strade sprofondate, per le foglie che si disfano davanti a edifici che devi schivare, perché ti cadrebbero addosso. Davanti a facce torve, che ti scrutano e ti giudicano. Davanti a negozi chiusi, mercati chiusi, cinema chiusi, parchi chiusi, caffè chiusi, che a volte espongono cartelli polverosi, giustificazioni, chiarimenti. Chiuso per restauri, chiuso per riparazioni. Che genere di riparazioni, quando saranno finite queste riparazioni? O almeno quando inizieranno. Chiuso, chiuso, chiuso. Con l’imperiosità del verde lussureggiante che si appropria della città Avana. Avana non è solo una città è anche una tonalità di marrone, nocciola o castagna chiara, che richiama il colore del tabacco, del sigaro cubano “Habanos” a Pinar del Rio.
La rivoluzione non permetteva dissonanze. Fanatismo e fede in un “futuro luminoso”, come ripetevano incessantemente i leader, imperavano. Questo fanatismo raggiunse l’apice con l’istituzione delle Ori, le organizzazioni rivoluzionarie integrate. In realtà dietro l’ORI c’era il partito comunista e Fidel Castro si rese conto che le organizzazioni integrate lo avrebbero eliminato per prendere lui il potere. Castro dichiarò di essere marxista, di essere sempre stato comunista e di aver avuto una formazione marxista-leninista. Diventò lui il capo di tutte le organizzazioni integrate all’Avana.

Avana (colore) è una sfumatura calda, considerata rassicurante e legata alla terra alla natura con possibili accenti dorati e che può variare dai toni più scuri a tonalità tendenti al sabbia.
Qual è, o quale è stato il colore della dittatura a Cuba? L’inizio della guerriglia sulla Serra Maestra l’invasione della Baia dei Porci, tentativo fallito di rovesciare il regime comunista a Cuba, diretto e finanziato dagli Stati Uniti d’America. Si Cuba è considerata una dittatura da diverse fonti, poiché il paese è guidato da un regime comunista e non ci sono elezioni libere o multipartitiche. Il potere politico è concentrato nelle mani del Partito Comunista di Cuba, e nel 2021 ci sono state grandi proteste di massa contro il presidente Miguel Diaz Canel e la dittatura, dovute anche al peggioramento della situazione economica. Cuba è governata dal Partito comunista di Cuba, che detiene il monopolio del potere politico, non ci sono possibilità di opposizione politica significativa. Il regime ha risposto alle proteste popolari con scontri e contro manifestazioni, dimostrando il controllo sulle libertà civili. Cuba sta attraversando una delle crisi più difficili della sua storia, caratterizzata da grave scarsità di beni di prima necessità come cibo, medicine, e carburante. Grave crisi economica, sociale, e di approvvigionamento di beni di prima necessità con prolungati Blackout, e un aumento della migrazione e della criminalità. La situazione è aggravata dalle sanzioni statunitensi e dal crollo del turismo Post pandemia.

Ricordo che, in un negozio famoso dell’Avana le camicie in vendita erano tutte uguali. Cambiava la taglia e soprattutto non esisteva, non in modo molto evidente, un modello specifico per uomo o donna. La struttura della camicia era la stessa, stesso modello unico, unico era l’indosso, una femminilità appiattita, senza possibilità di voce, voce di donna differente da quella di un uomo, omologazione? Modello unico, unico pensiero. Non ci si può esprimere, esprimere il proprio pensiero, fuori da dei dettami comuni, comuni…comunismo, PCC. Vicino a Cuba negli anni della guerra fredda, ci sono stati diversi regimi. Negli anni successivi alla rivoluzione di Fidel Castro 1959, con l’episodio culminante nella crisi dei missili nel 1962, un confronto che portò gli stati uniti e l’Unione sovietica sull’orlo di una guerra nucleare. I regimi autoritari si sono propagati nei dintorni e non solo di Cuba, tra cui la Repubblica Dominicana sotto la dittatura di Rafael Trujillo, che governò il paese dal 1930 al 1961, e alcuni altri paesi dell’America centrale e meridionale, pur non essendo dittature militari, erano caratterizzate da governi autoritari e repressioni politiche. Cuba era vicina al continente sudamericano, dove molti movimenti rivoluzionari e guerriglie avevano come obbiettivo il rovesciamento di governi autoritari. Molti scrittori, omosessuali, artisti, coloro che avevano voglia e necessità di esprimere sé stessi attraverso un loro pensiero, sono stati perseguitati, arrestati, torturati, uccisi, fatti precipitare in volo giù nel vuoto, sul mare in modo che i loro corpi non venissero ritrovati.
La storia di Reinaldo Arenas, con la pubblicazione di un suo libro dal titolo “Prima che sia notte” e da questo testo è stato girato un film (Prima che sia notte di: Julian Schnabel con Sean Penn, Javier Barden, Johnny Depp) da questo film che racchiude in modo esemplare, esplicativo la sostanza della dittatura su di un uomo, e come ho precedentemente scritto, su tutti i ricercati non solo scrittori, ho ripreso alcuni dialoghi del film riportandoli e descrivendo le scene.
Così in una scena del film Reinaldo si reca da un intellettuale di Cuba e questo signore rivolgendosi a Reinaldo dice: “Reinaldo sei troppo buono sei nato per scrivere, ti dico che lui (parlando di un regista) se ne è andato dopo che il fratello ha girato un film. Anche l’altro fratello se ne è dovuto andare, chi produce arte è pericoloso per qualsiasi dittatura. Noi creiamo bellezza e la bellezza è il nemico. Gli Artisti evadono dalla realtà. Sono per natura rivoluzionari. Reinaldo, c’è un uomo che non potendo governare sulla bellezza ha deciso di eliminarla. Mai sentito parlare del campo della” “Isla della juventud”.

Il campo della Isla della juventud si riferisce principalmente al Presidio Modelo, che era un’ antica prigione. E così negli anni 60 fino agli anni 70 il contesto delle Umap a Cuba che erano delle prigioni collocate in più parti dell’isola; e che rappresentavano delle unità militari, dove gli omosessuali nello specifico, erano costretti a indossare una divisa con una” P” sull’uniforme per indicare la loro condizione che li etichettava come prostituto o pervertito. Le Umap furono create come campi di lavoro obbligatorio.
Sempre nel dialogo del film il protagonista Reinaldo dice: Ci sono 4 tipi di omossessuali e sarebbero 1) è quello con il collare, (il collare veniva messo agli omosessuali già classificati dal regime) ostenta la sua condizione, non c’è limite alla sua voracità sessuale e quindi viene continuamente adescato per portarlo in campo di riabilitazione come “Val Paraiso”. 2) Poi c’è quello comune, prende impegni con quelli come lui, ha un lavoro, frequenta un club, ha rapporti solo con omosessuali non rischia e non conosce mai gli uomini veri.3) Il terzo è quello che si nasconde non si sa che è omosessuale, è sposato, ha dei figli, va di nascosto nei bagni pubblici per incontri … spesso sono loro che censurano gli altri omosessuali. 4) Infine, c’è quello regale prodotto dal nostro paese comunista per il suo apporto alla sicurezza nazionale. Può essere apertamente omosessuale fare viaggi all’estero senza nessun problema, coprirsi di gioielli, vestiti ed avere un autista privato. Il giro di vita cominciò sul serio, l’orrore e la bruttura avanzavano giorno dopo giorno sempre più velocemente ma l’oppressione riusciva solo ad essere uno stimolo, e il sesso un modo per combatterla, un’arma da usare contro il regime.
E ancora proseguendo la visione del film risulta che un cittadino cubano viene processato, e il giudice fa riferimento ad un articolo del Codice penale. Il Codice penale numero 243 stabilisce che non sono permesse riunioni di più di tre persone. Eppure, dice il giudice riferendosi all’imputato a casa sua c’erano più di tre persone.
“Che cosa avete fatto?”
_ Una lettura di poesie
_Poesie di chi?
_ E lei è sicuro che si trattava di una lettura di poesie e non di divulgare la propaganda rivoluzionaria?
_ Si ne sono sicuro
_La poesia può essere propaganda?
_Suppongo che possa esserlo.
_Ma non la sua poesia.
_No.
_Signor S. chi altri era presente alla lettura di poesia.
_Alcuni amici, altri scrittori.
_Mi dica il nome di Josè…e menziona altri nomi. C’erano anche loro?
_Si, anche loro.
_E’ a conoscenza che M.L. sono omosessuali?
_Si certo.
Poi l’imputato legge le sue scuse. Sono consapevole dei miei errori e ho capito di aver commesso gravi mancanze, mancanze imperdonabili errori che meritano una severa punizione, ma devo confessare che vedo davanti a me in questa aula, i volti di compagni come me che hanno smarrito la via la cui ideologia vacilla e hanno commesso errori simili ai miei, errori che anche essi meritano la stessa severa punizione. In seguito in una altra scena del film la coppia menzionata nella dichiarazione dell’imputato, che ha seguito il processo alla televisione sulla rete nazionale cubana. La donna si vede piangente davanti alla finestra spalancata della sua abitazione, si toglie le scarpe e si getta nel vuoto.
Il protagonista del film, che io ricordo, tratto dal romanzo di Reinaldo Arenas scrive alla “Croce Rossa Internazionale”:
“Da molto tempo sono vittima di una persecuzione del sistema politico cubano. Tutti i miei amici sono sorvegliati e costretti con la violenza e l’inganno a dare informazioni sul mio conto. La mia corrispondenza è stata intercettata. La mia stanza perquisita, centinaia di volte. Il mio lavoro confiscato dalla polizia, e in questo momento la mia stessa vita è in pericolo. Per annientarmi, il sistema ha fatto ricorso a ogni mezzo a sua disposizione, arrivando perfino a incolparmi di una causa di violenza su minori, corruzione, e pubblicazione dei miei romanzi all’estero. Dopo essere stato arrestato, sono riuscito, a darmi alla fuga. La mia situazione è assolutamente disperata. Scrivo queste righe in clandestinità, affrettandomi a dire ciò che scrivo, è la verità perché so che in futuro sarò costretto a dire il contrario”.
Con Elisa Poli siamo alla conclusione di questa intervista raccontata e vissuta nei luoghi dove l’atmosfera del “vissuto” è ancora presente come nel libro di Reinaldo Arenas e concludiamo proprio con le parole dell’autore.
Holguìn, Cuba
In una assolata mattina Cubana, Holguìn segnava diritta la sua via bianca quasi abbagliante. La pavimentazione stradale seguiva i miei passi e il mio tempo nel trascorrerla tutta. Ombre bianche dorate di calda estate. Essere seguiti sorvegliati in questo paese è normale, o lo è stato di sicuro. Gli sguardi sbucano dagli angoli delle strade, e tutto sembra stancamente silenzioso. Un negozio in fondo alla via, l’unico aperto. Sulla vetrina, e dentro al negozio cappelli, cappelli bianchi avorio. “I Panama”. Il sombrero da paja toquilla, il cappello di paglia di palma Toquilla, come è chiamato in Equador, è prodotto nel paese sudamericano nonostante il nome Panama. Si diffuse moltissimo, tra gli operai nella opera per la costruzione del canale di Panama.
Il mio nome è Reinaldo Arenas, per adesso almeno sono uno scrittore cubano, esiliato. Vivo a New York e mi impegno a vivere, sopravvivere. La qualifica che mi ha dato il dipartimento della giustizia è apolide. Dal punto di vista legale e di appartenenza io non esisto. Sono omosessuale e anticastrista. In pratica o tutte le caratteristiche necessarie, per non farmi pubblicare neanche un libro e per vivere ai margini della società in ogni paese del mondo. Ecco questa, è una parte della mia vita.
Il mio libro dal titolo “Prima che sia notte” è stato premiato come miglior romanzo straniero in Francia. Ed io non ho nemmeno un posto dove vivere…
