San Martino e i salentini
di Stefania Carofalo
San Martino di Tours è il santo della generosità e dell’aiuto nei confronti del prossimo. Lo ricordiamo per aver donato, quando ancora era un soldato romano, una metà del suo mantello a un pover’uomo infreddolito incontrato per strada.
Il sole, il quel giorno freddo, iniziò a scaldare e confortare il soldato e il poverello.

Martino, il giorno dopo, si accorse che il suo mantello era tornato intero, sbalordito dall’evento decise di lasciare le armi e vestire il saio.
L’estate di San Martino è legata all’episodio del sole e si dice che in questa data la temperatura sia gradevole rispetto alla stagione fredda.
Noi salentini ricordiamo la generosità di San Martino in maniera conviviale.

Le cene con le pietanze che annunciano l’inizio delle feste invernali, allietano la compagnia festosa.
Nel piatto: carne arrostita accompagnata da verdura cotta seguita dalle immancabili pittole, bianche per i bambini e farcite per gli adulti golosi.
Nel bicchiere: buon vino novello e infine, per digerire, si assaporano la verdure crude, frutta secca e caldarroste.
Mi è capitato di festeggiare San Martino da studentessa fuori sede e, posso garantirvi che l’organizzazione tra studenti è formidabile.
Ognuno porta qualcosa e si fa festa solitamente nella casa più grande, ma anche la più piccola a disposizione va bene.
Oltre a questa esperienza, l’undici novembre, tutti i salentini che si son dovuti spostare per lavoro, fuori dal grembo natio, organizzano serate a tema.
Nei ristoranti si possono gustare menù salentini, con prenotazione obbligatoria; nei locali di svago si organizzano eventi allietati dalla pizzica e corsi per imparare a suonare il tamburello o per muoversi con quei passetti pizzicati.

Un proverbio recita che a San Martino il mosto diventa vino, e il Salento, terra di vini eccellenti, non poteva esimersi dal festeggiarlo.
Qualcuno sostiene che sia anche la festa dei cornuti (brutta storia).
Nella mitologia latino-romana, Marte, il Dio della guerra, era l’amante di Venere, Dea della bellezza…ma anche moglie di Vulcano, Dio del fuoco.
Vulcano sorprese gli amanti e li rinchiuse in una rete di ferro per metterli alla gogna. La sua intenzione era di ricevere comprensione dagli altri Dei per il torto subito ma, invece di trovare giustizia, si ritrovò deriso!

Pare che il detto Cornuto e mazziato derivi proprio da questo evento.
San Martino è protettore degli albergatori, fanti, forestieri, cavalieri, fabbricanti di maiolica, militari, mendicanti, osti, vendemmiatori, viticoltori, sarti, sinistrati e oche.
Io lo ricordo per una canzoncina che cantavo alla scuola materna da bambina e sostituivo fra Martino con San Martino, ma sono sicura che molti bimbi sbagliavano come me.
Buona serata, stasera solo in famiglia!