A cura di Antonio Luca Sorbello
I libro dell’autrice psicoanalista Elisa Poli è un’ indagine tra e per le generazioni a indirizzo psicoanalitico sistemico relazionale. Un percorso unico che caratterizza la puntualità dell’argomento in ogni sua sfumatura.
Elisa Poli ci spiega quanto segue: nel mio intento di spiegare cos’è un genogramma familiare, ho voluto dare un senso ad un lavoro complesso, ordinandolo in voci. Le voci tendono a dare un ordine a un lavoro sulla famiglia, sugli avi, sui discendenti. Non intendo pensare a un fine ultimo, in quello che ho appena detto, ma rimane un lavoro aperto ad altre domande ancora e ad approfondimenti. Nella stesura di questo manoscritto più volte spiego cosa è un genosociogramma, e quindi rimane un’ indagine della storia generazionale degli avi sui discendenti, con una lettura sistemica e psicoanalitica. La legge della genealogia e il rapporto degli antenati determinano in ampia misura i legami, i diritti, i doveri, e le identità che strutturano l’individuo all’ interno della sua cultura e della sua storia personale. Ovunque siete portate con voi la vostra famiglia. Questo aspetto è più inconscio che conscio, ma con il genosociogramma emerge una lettura del proprio percorso, e albero genealogico. Nella storia intitolata “Il destino nel numero”, i protagonisti hanno il nome di Sandro, e la bizzarria è che il nome Alessandro significa “protettore degli uomini”.
La civiltà occidentale ha costruito il mito dell’Io come centro cosciente del soggetto individuale.
Ma la psicoanalisi freudiana ha operato una vera e propria «rottura epistemologica» rispetto a questa certezza incrollabile dei tempi moderni. Jacques Lacan ci ha insegnato che Freud ha invece posto l’inconscio, cioè l’«Altro» dall’io, al centro del nostro pensare ed agire. L’uomo non pensa, non parla, non agisce, ma è pensato, è parlato, è agito, poiché soltanto l’Altro, l’inconscio che è in noi, è il vero soggetto, mentre l’io è soltanto una funzione narcisistica e un’entità immaginaria.
Inoltre il soggetto inconscio, lo sappiamo dallo stesso Freud e, soprattutto, dalla scoperta dell’inconscio collettivo da parte di Jung, non è un’entità individuale singola, ma un impasto peculiare e soggettivo di una molteplicità di altri soggetti che sono ereditariamente interiorizzati nella psiche personale.
Sulla base di queste intuizioni, lo psichiatra Jacob Levi Moreno e, poi, la sua allieva Anne Ancelin Schutzenberger, all’Università di Harvard hanno dato avvio a quella che si può chiamare psicogenealogia, lo studio delle relazioni affettive inconsce che ci uniscono ai componenti della nostra famiglia e ai nostri avi almeno fino alla terza generazione precedente.
Su questa linea, che tiene conto anche degli apporti dello psichiatra francese Henri Collomb, si sviluppano gli studi e le ricerche di Elisa Poli sul genosociogramma, che è rappresentazione di legami e relazioni socio-affettive sotto la forma grafica e strutturale di un albero genealogico, con il fine di esplicitare le interiorizzazioni inconsce dei propri avi, che poss^ono influenzare la nostra vita e il nostro comportamento, sulla base del tipo di relazione che ci lega ai membri della nostra famiglia e alla nostra genealogia.
Il lavoro di Elisa Poli, psicoanalista, counselor professionale e mediatrice familiare sistemica, è ampio, ricco di interessanti spunti di approfondimento e di esempi concreti e illuminanti di genosociogrammi, che ci aiutano a comprendere ancor meglio la complessità e la profondità dell’argomento che sicuramente merita di essere sviluppato. Non è, infatti, una ricerca chiusa, ma uno work in progress che solleva interrogativi, problemi, esigenze di ulteriori indagini e che, comunque, fornisce un contributo importante per un allargamento delle prospettive e delle metodologie della psicoanalisi, per il raggiungimento della sua finalità fondamentale: conoscere se stessi e costruire consapevolmente la propria autentica identità.
Tutto il senso della ricerca filosofica e della psicoanalisi, che ne ha raccolto l’eredità, fin dall’inizio è racchiuso nell’insegnamento di Socrate: chi vuole migliorare se stesso, perseguire virtù e felicità, deve prima di tutto cercare di conoscere meglio se stesso. Ed è a questo compito che è indirizzato anche l’impegno personale e professionale di Elisa Poli.
Per informazioni e contatti scrivere a laportadelvento@alice.it e sorbellolibri@yahoo.com