Significati simbolici, esoterici , psicologici e alchemici della fiaba Biancaneve. Riflessioni sulla fiaba Biancaneve – parte 2

la fiaba di Biancaneve
di Fabrizio Manco
Le favole e le fiabe sono da sempre oggetto di interesse da parte di filologi, filosofi , esoteristi, alchimisti e psicologi.
Sigmund Freud ( 1856 – 1939 e Carl Gustav Jung ( 1875 – 1961 ) hanno interpretato tantissime fiabe e favole alla luce delle loro scoperte in campo psicologico e psichiatrico. In particolare sono Carl Gustav Jung e la sua assistente Marie Louise Von Franz ( 1915 – 1998 ) ad avere interpretato molte fiabe dal punto di vista degli Archetipi collettivi e del linguaggio dell’ Inconscio. La riflessione e analisi che seguono sono frutto delle mie letture e dei miei studi personali e pertanto sono delle considerazioni che riguardano una mia visione simbolica ed esoterica.
La fiaba di Biancaneve o anche Nevolina o Biancaneve e i sette Nani è apparsa per la prima volta in forma scritta nella raccolta di favole e fiabe Europee a cura dei fratelli Whilhelm e Jacob Grimm nel 1812 nella raccolta intitolata Fiabe del focolare. La storia la conosciamo tutti, tuttavia sono i suoi veri significati nascosti e simbolici che sfuggono alla maggior parte delle persone. Tutte le fiabe e le favole non sono racconti per bambini ma sono dei viaggi iniziatici ed esoterici nelle quale si trovano nascosti numerosi simboli e messaggi esoterici.
Chi è in realtà la figura di Biancaneve? È soltanto una dolce fanciulla o rappresenta anche l’anima ? Potrebbe rappresentare entrambe le cose. Biancaneve è un archetipo universale presente in tutti i popoli della terra perché esso rappresenta l’anima e ognuno di noi e lo Spirito universale. Inoltre Biancaneve può rappresentare anche il momento Presente, il cosiddetto Qui e Ora. I genitori biologici, Biancaneve e la Regina o Matrigna Cattiva rappresentano le tre tripartizioni del tempo : il Re e la Regina rappresentano tempo Passato, Biancaneve rappresenta il tempo Presente e la Matrigna il tempo Futuro. Tuttavia esiste soltanto il tempo Presente, come tutte le tradizioni spirituali e filosofiche mondiali , in particolare quelle Orientali , hanno da sempre sostenuto e tramandato. Di conseguenza in quanto Biancaneve rappresenta il tempo Presente, è sia l’anima in cammino che l’ evoluzione Spirituale, che può avvenire soltanto nel Qui e Ora.
Ma Biancaneve nasconde un altro significato ancora più profondo ed Esoterico. Prima di nascere sua madre esprime un desiderio quando una goccia di sangue del suo dito cade nel tessuto che stava cucendo. La madre biologica di Biancaneve mentre cuce alla vista del sangue dice di desiderare una bambina che fosse bianca come la neve con i capelli neri come l’ Ebano e le labbra rosse come il sangue. Biancaneve è la figlia di un incantesimo alchemico, il frutto dell’unione di elementi della materia come la neve, il sangue e l’ Ebano. Il sangue inoltre è legato al ciclo mestruale e quindi alla luna e quindi Biancaneve è anche la figlia del Re e della luna. Dalle nozze del Re e della Luna nasce Biancaneve. I colori citati prima non sono casuali. Essi rappresentano gli stati interiori dell’essere umano ma sono anche dei colori simbolici. Il nero rappresenta il Nigredo, il bianco l’ Albedo e il rosso il Rubedo. Sono i passaggi principali della trasformazione alchemica. In un’ opera di un Padre Apostolico di genere Apocalittico intitolata Il pastore di Erma ( 120 – 140 D. C. ) , il protagonista di nome Erma ha tabte tante visioni mistiche. In una di queste visioni osserva delle creature colorate con tre colori diversi ( 1 ). Successivamente ad Erma appare un angelo con le sembianze di un pastore che spiega ad Erma che la visione mistica formata dalle tre creature con tre colori diversi come il nero, il rosso e l’oro rappresenta un significato ben preciso: il nero rappresenta il nostro mondo caratterizzato dal peccato, il rosso è la distruzione finale di questo Mondo e l’oro rappresenta la purificazione del nuovo mondo ché verrà. I tre colori principali di Biancaneve ( bianco, rosso e nero) potrebbero raffigurare anche i tre stati della morte e rinascita della terra : il nero rappresenta il peccato del mondo, il rosso la distruzione e la conflagrazione cosmica del mondo e il bianco la purificazione e la rinascita del Mondo nuovo.
I genitori biologici di Biancaneve, Il Re e la regina, raffigurano il tempo passato, un passato che l’anima deve lasciarsi alle spalle perché deve compiere il suo percorso iniziatico della sua esistenza.
La Regina Cattiva Grimilde o la Matrigna incarna innanzitutto il narcisismo maligno del femminile ossessionato dal potere , dal culto del corpo, dalla bellezza e dall’ apparire. Lei è la Luna nera e l’ Eclissi, la Lilith oscura e tenebrosa, la strega della Notte che vuole dominare le anime e oscurarle. Ma questa figura rappresenta a livello simbolico anche il futuro dell’anima come accennato prima. Se i genitori di Biancaneve, il Re e la Regina rappresentano il passato, la regina Grimilde raffigura il futuro che attende l’ anima con le prove e gli ostacoli da superare. Possiamo affermare che Biancaneve e la Matrigna a livello psichico e simbolico rappresentano il Sé.Tuttavia la figura della Regina Cattiva potrebbe essere anche il Doppio di Biancaneve. La Matrigna a livello psichico e simbolico rappresenta anche il Doppio di Biancaneve perché sia Biancaneve che la sua Matrigna sono in realtà la stessa persona: sono due aspetti della stessa anima. La parte di luce, rappresentata da Biancaneve e la parte oscura , cioè l’ Ombra , che è rappresenta dalla Regina Cattiva. I concetti di Doppio e Ombra sono due concetti Junghiani ( 2 ) e ripresi successivamente anche dalla sua discepola Marie Louise Von Franz nei sui studi sulle fiabe ( 3 ).
Lo specchio magico raffigura la realtà materiale del nostro mondo fatto di tre dimensioni e rappresenta il tempo che passa. Lo specchio magico però a livello simbolico rappresenta anche la Coscienza che riflette il mondo. Lo specchio magico riflette la realtà come il nostro mondo riflette noi stessi. Ma lo specchio riflette tutte le forme che passano, da quelle più belle a quelle più vecchie e ormai decadute. Lo specchio magico infatti ad un certo punto della fiaba dice alla Regina Cattiva che non è più la più bella del Reame proprio perché lo specchio magico non è altro che il tempo stesso della nostra dimensione materiale.
La Foresta oscura è il luogo archetipico per eccellenza. Presente in innumerevoli favole, fiabe e racconti di tutto il mondo, La Foresta oscura è un archetipo che ha molti significati simbolici e allegorici. Può rappresentare innanzitutto il buio del ventre materno, che l’anima deve attraversare per incarnarsi nella nostra dimensione. Nella psicologia analitica del profondo la foresta oscura rappresenta la Grande Madre e quindi il ventre materno oscuro e tenebroso, nel quale l’anima però deve dimorare se vuole uscire alla luce del Mondo dei sensi e della materia. Un Padre della Chiesa di origine Egiziana vissuto nel sesto secolo D. C. Cosma Indicopleuste ( sesto secolo D. C. ) nella sua Topografia Cristiana in due passaggi della sua opera ( 4 ) interpreta in maniera molto moderna e quasi anticipatrice della simbologia del profondo il ventre materno come un luogo oscuro prima della rinascita nel mondo materiale. La foresta oscura non è altro quindi che Il ventre materno, e rappresenta l’oscurità e il buio prima di nascere alla vera luce del mondo fisico. Ma la foresta oscura rappresenta anche il Caos interiore che ogni anima attraversa durante la prova iniziatica. Lo stesso simbolismo è presente nella Selva Oscura di Dante Alighieri nella sua monumentale Divina Commedia. La Foresta oscura è la Notte oscura dell’ anima ( 5 ) descritta dallo Spagnolo Carmelitano scalzo Giovanni Della Croce ( 1542 – 1591 ) :
“ in una notte oscura / con ansie , dal mio amor tutta infiammata / Oh sorte fortunata! / Uscii, né fu notata/ stando la mia casa al sonno abbandonata /
Al buio e più sicura/ per la segreta scala , travestita/ Oh sorte fortunata! / Al buio e ben celata / stando la mia casa al sonno abbandonata/ …. “ ( 6 )
Questo stato interiore rappresenta e descrive la desolazione dell’anima che attraversa gli ostacoli prima di arrivare alla luce divina, il cosiddetto Punto di Non ritorno dello spirito durante la sua prova. Ma a mio avviso il significato nascosto della Foresta oscura della fiaba di Biancaneve riguarda le tenebre del ventre materno che l’anima deve attraversare per uscire nel Mondo materiale e giungere nella radura con gli animali e nella casetta dei Sette Nani. Proprio di questi personaggi ci soffermiamo adesso.
Chi o cosa rappresentano i Sette Nani in realtà? Sono soltanto dei buffi personaggi o hanno un loro significato simbolico ed Esoterico?
I Sette Nani nel linguaggio Esoterico rappresentano i Sette Chakra ossia i sette centri energetici del corpo umano materico e sottile e a livello simbolico e psicologico rappresentano lo scendere nelle profondità dell’ Inconscio e trovare i diamanti preziosi che dimorano dimenticati all’ interno del nostro Inconscio. Ecco perché i nani sono dei miniatori : essi scavano le profondità della nostra interiorità. Ma i Sette Nani come accennato prima possono rappresentare simbolicamente anche i sette Chakra. Ognuno dei Nani corrisponde ad un Chakra diverso. I nomi dei Nani sono Cucciolo, Mammolo, Gongolo, Eolo, Pisolo, Brontolo e Dotto. Cucciolo, il Nano più piccolo di tutti in quanto è ancora un bambino, è rappresentato dal primo Chakra, quello della radice legato anche alla sicurezza e alla sopravvivenza. Il Nano Eolo caratterizzato dallo starnuto continuo è rappresentato dal secondo Chakra dedicato alla vitalità e all’ energia sessuale, Pisolo il nano sempre dormiente e collegato al terzo Chakra, il quale rappresenta il sole e il sonno visto dal punto di vista dell’ immersione interiore, il nano Mammolo caratterizzato da una grande timidezza e dolcezza potrebbe incarnare il quarto Chakra dedicato al cuore e alle emozioni principali dell’ amore e della dolcezza il quinto Chakra è probabilmente rappresentato da Gongolo, in quanto si tratta di un nano che ama la gioia, il buon cibo, il canto e l’ allegria, e il quinto Chakra riguarda l’aspetto della voce e della gola. Il quinto Chakra riguarda l’espressione della voce come centro creativo. Brontolo, il nano che trova sempre un qualcosa per lamentarsi rappresenta il sesto Chakra legato al terzo occhio interiore analitico e indagatore ma freddo e distaccato dal cuore. Il settimo Chakra, quello della Corona, è rappresentato dal nano Dotto, il più sapiente di tutti oltre ad essere il loro Capo e a rappresentare anche il Vecchio Saggio interiore che si trova in ognuno di noi all’interno della nostra anima. Ecco perché il nano Dotto è quello più importante: è il custode della Saggezza profonda e come tale è rappresentato dal settimo Chakra, quello della Corona, il quale rappresenta il collegamento e il contatto con la dimensione del Divino e con la parte più spirituale della nostra essenza più profonda.
Non appena Biancaneve entra nella casa dei Nani dopo aver attraversato la Foresta oscura ( ventre materno) entra in contatto con i sette Chakra. Il riordino della casa dei nani significa proprio questo: mettere ordine ai sette centri energetici. Infatti la casetta dei Nani, la quale rappresenta il corpo umano con i suoi sette centri energetici, viene trovata da Biancaneve dopo che attraversa la Foresta oscura, cioè dopo che l’anima incarnata nel feto è riuscita ad attraversare il ventre materno e una volta uscita incontra i sette centri energetici della materia e attivare così la Kundalini, cioè l’ equilibrio totale dei Chakra. Biancaneve, cioè l’ anima, riordina i sette Chakra e riequilibra così la sua parte materiale nella quale si è incarnata.
Dopo che Biancaneve ha accolto i sette Chakra e ha fatto ordine nella loro dimora simboleggiata dalla casetta dei Nani, ecco che la Regina Cattiva trasformata in una brutta strega va a trovare Biancaneve per offrigli la mela avvelenata. La strega malvagia che offre la mela avvelenata a Biancaneve a livello simbolico raffigura le tentazioni del Maligno. La mela è infatti il frutto per eccellenza associato al peccato e alla tentazione. Nella Genesi sì legge:
“ Come ! Dio vi ha detto : “ non mangiate del frutto di tutti gli alberi del giardino? “. La donna rispose al serpente : “ dei frutti degli alberi del giardino ne possiamo mangiare ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto:” non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete!…. ( 7 ) .
Subito dopo il Serpente risponde ad Eva che può tranquillamente mangiare il frutto proibito e che anzi ne acquisterebbe una conoscenza superiore. Così Eva prende il frutto proibito lo mangia e lo fa anche a suo marito Adamo. Improvvisamente entrambi aprirono i loro occhi e si accorsero di essere nudi e si coprirono subito con delle foglie di fico ( 8 ).
Ma la mela è il frutto che a livello simbolico permette la morte e la rinascita spirituale dell’anima e del corpo. Quando Biancaneve morde la mela e cade addormentata in un sonno profondo. È il momento più alto della fiaba. Biancaneve si sta trasformando o risvegliando in una nuova versione di se stessa. La morte apparente di Biancaneve non è altro che la morte iniziatica rappresentata dalla trasformazione e dalla rinascita. Così come Adamo ed Eva subito dopo avere mangiato il frutto proibito aprirono i loro occhi e si accorsero che erano nudi, così Biancaneve dopo aver mangiato la mela avvelenata cade in sonno profondo per risvegliarsi e aprire di nuovo gli occhi ad una nuova consapevolezza di sé stessa e del Mondo materiale. In attesa del risveglio viene messa in una teca di cristallo trasparente. La teca può simboleggiare un nuovo ventre materno questa volta non oscuro ma un luogo lucente, una sorta di stato di incubazione per la vita futura. La teca a questo punto è anche il simbolo del Vuoto fertile. In aiuto di Biancaneve e quindi dell’ anima viene il Principe, che non è altro che un altro simbolo del Se che per risvegliare Biancaneve sale sulla colonna del Kundalini. Il Principe è un archetipo universale presente anch’esso in molte culture. È l’ archetipo del Salvatore e dell’ eroe che salva le anime dalla morte definitiva. A livello simbolico, psichico e alchemico il Principe rappresenta il principio Maschile attivo, quindi raffigura il Sole interiore. Il Sole nel linguaggio Alchemico raffigura infatti il principio Maschile. Il bacio del Principe è il raggio di sole che feconda e illumina l’anima. Biancaneve nello stato di morte apparente il lato passivo del principio Femminile, quindi Biancaneve è la Luna, la quale brilla grazie alla luce del sole. Dall’incontro tramite il bacio del Sole e della Luna nascono le Nozze mistiche , il Mysterium Coniuctionis degli alchimisti. Ma questo incontro rappresenta anche l’unione dello spirito e della materia, dello Ying/ Yang e del principio maschile e del principio femminile. Quando la nuova versione di Biancaneve si è risvegliata, i sette Chakra, cioè i sette Nani, sono ormai perfettamente equilibrati e possono finalmente sconfiggere la Regina Cattiva con le sembianze della strega Lilith ed eliminare quindi la parte oscura dell’ anima. Dopo il risveglio Biancaneve ha eliminato totalmente l’ Ombra e il suo lato oscuro rappresentato dalla Regina.
Quando Biancaneve si risveglia quindi non è più quella di prima: è una nuova versione di se stessa. È sempre Biancaneve ma diversa, più consapevole e con una visione più chiara della vita e del suo destino. Ha lasciato la sua vecchia versione come la farfalla lascia il suo bozzolo, come il serpente la sua vecchia pelle, come alcuni insetti la loro esuvia. Tutte fasi principali che rappresentano la discesa agli Inferi per risalire alla luce: ancora una volta anche questa fiaba racconta la stessa storia e contiene lo stesso messaggio: si deve attraversare la morte interiore per potere risvegliarsi ad una nuova vita. A questo punto possiamo affermare che il vero significato nascosto della fiaba di Biancaneve è la morte e rinascita dell’anima e il viaggio che deve percorrere per potere rinascere. Ogni fiaba e favola è come uno scrigno segreto che contiene delle simbologie nascoste che possono aiutarci nella nostra strada su questa terra.
Fabrizio Manco.
Custode del Sapere e della Saggezza
Ricercatore Spirituale
Note bibliografiche :
( 1 ) Il Pastore di Erma, Edizione Mimep- Docete/ I Padri Apostolici.
( 2 ) Carl Gustav Jung: La dimensione psichica, Edizione Bollati Boringhieri.
( 3 ) Marie Louise Von Franz: l’ Ombra e il male nella fiaba/ le fiabe interpretate, Edizione Bollati Boringhieri.
( 4 ) Cosma Indicopleuste: Topografia Cristiana, edizione Cittànuova.
( 5 ) San Giovanni Della Croce: la Notte Oscura dell’anima , edizione Cittanuova.
( 6 ) La notte oscura dell’ anima; strofa 1 & 2 .
( 7 ) Genesi 3, 1- 3
( 8 ) Genesi 3, 4- 7