IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

Tierra de Agua al MUCI Museo della Ciencia

Tiziana Leopizzi

di Tiziana Leopizzi

Niente di meglio che una ricca giornata di pioggia come quella di oggi tipica dei climi tropicali, per scrivere sulla mostra dell’acqua al MUCI, il MUseo de la CIencia.

Nato recentemente dalla volontà di Diane Espinoza, Susan Espinoza, Antonio Espinoza e l’arch. Luis Ayala un gruppo di convinti assertori del valore della scienza per la crescita del loro Paese con il nord americano Dave Perry, e con il supporto della Giunta Municipale di Asuncion, il Museo si è posto fin dal primo momento obiettivi ambiziosi. 

Si tratta del primo museo interattivo dedicato alla scienza, un luogo nato per dare corpo ai sogni, trovare ispirazioni e apprendere divertendosi, con settori dedicati ma interconnessi tra adulti, giovani e bambini.

Dato il successo fin qui registrato in questi primi due anni, i fondatori stanno acquisendo ora un ampio terreno sulla prestigiosa Costa Nera, il lungo lago, per poter realizzare lì un punto di riferimento internazionale. Encomiabile che abbiano intanto puntato i riflettori sull’acqua, questo bene tanto essenziale e prezioso quanto poco considerato rispetto ad altri che risvegliano invece le bramosie degli esseri umani. 

Siamo in quella che una volta era la laboriosa sede delle aziende tessili “Textilia”, che ha conservato il nome originario.

Qui troviamo prima il Planetario San Cosmos, e continuando lungo il viale d’accesso, aldilà del magnifico albero secolare che occorrono più persone per abbracciarne la circonferenza, c’è Tatakualab l’effervescente spazio polifunzionale.

 Entriamo.

Ci aspetta Tierra de Agua per faci vivere esperienze multisensoriali mirate al rispetto di questo elemento fondamentale alla sopravvivenza dell’uomo.

L’allestimento invita a sentirsi abitanti di questo VIII continente, le cui “onde” ricreate con un ottimo effetto, circondano i visitatori. Lo spazio non è grande, però flessibile e molto ben organizzato.

Colpisce la quantità di visitatori, molti bambini, attenti, direi di più …concentrati e gli adulti che li accompagnano non sono da meno. Non poteva certo mancare l’attenzione al Rio Paraguay, la linfa vitale di questo Paese e non solo. Nasce infatti in Brasile, attraversa la Bolivia, Paraguay e dopo 2550 km sfocia nel rio Paranà in Argentina.

Tra i tanti esperimenti, interessante e …preoccupante il monitoraggio del livello del fiume negli ultimi 25 anni, l’anno scorso l’anno più secco.

Sconcertante ma efficace la visualizzazione di idraulici per un giorno…indubbiamente colpisce.

Degno di attenzione il focus sui modi della natura per filtrare l’acqua.

Attivissima l’attività didattica e gli appuntamenti con le scuole. Complimenti a Paola Martinez direttore esecutivo del Museo, coadiuvata oltre che dal ricco staff del MUCI, dal Comitato Scientifico che fa capo tra le altre alla Facoltà di Scienze esatte e naturali dell’Università di Asuncion, tra cui il laboratorio di idrobiologia e biotecnologia. Seguiamo allora con attenzione l’attività augurando pieno successo al progetto della nuova sede sulla Costa Nera, che permetterà l’auspicata ulteriore crescita a livello internazionale.


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