Tutti Frutti, il videoclip di P40
di Paolo Rausa
Ci abitua Pasquale Quaranta, in arte P40, ad uscire di tanto in tanto con nuove idee tradotte in canzoni e accompagnate da immagini. C’è una novità in questo. Certo si tratta sempre di comunicare emozioni travestite da parole e da suoni che si inerpicano come l’edera fino all’infinito si direbbe, sino a che ci siano tronchi, rami, muri, qualsiasi sostegno… Ci stiamo abituando anche noi ormai e tendiamo l’orecchio per ascoltare nuove storie, filastrocche, fatti tratti dalla vita quotidiana, intessuti di musicalità ritmata dalle corde della chitarra e del cuore. Per lo più irridenti, vedi i ritornelli erotici, dalla comicità bonaria, 40 km mi dai o non mi dai?, lasciando interdetto e in confusione il povero meccanico chiamato a garantire ciò che neppure immagina. Oppure gli aspetti più quotidiani e scontati che invece nascondono usi e costumi secolari di un Salento che si è inventato di tutto per sopravvivere. Persino la frisella, un pane duro per essere conservato nella gelida stagione invernale quando del biondo grano resta solo il ricordo e la speranza di un buon raccolto.
Un rito che i nordici non comprendono perché mettono a dura prova i loro denti nell’azzannare un pane durissimo che si lascia ammorbidire solo con la carezza dell’acqua e condire con il liquido oro delle olive, con i pomodori appena colti e con quel sapore di agreste e spontaneo dell’origano seccato al sole meridiano. Per non parlare delle olive, pregate di spostarsi più in là per non farsi schiacciare, ammiccando al supermercato dove si compra di tutto a prezzi ribassati ma dalla qualità non sempre garantita. Di fronte alla tragedia della xylella che ha fatto tabula rasa dell’albero tipico del Salento, l’ulivo secolare, che ha nutrito infinite generazioni di furesi e cristiani. E poi il marketing con la k, che si impone rispetto al mercato paesano dove ognuno porta qualcosa e tutti insieme campano esaltando la propria mercanzia e socializzando. Come vedete una caterva di argomenti e di storie. Questa volta, dopo la nascita del figlio Tobia, che Pasquale educa a latte e canzoni insieme a mamma Lucia naturalmente, il suo interesse si è rivolto ai più piccini portando in scena diversi elementi che contribuiscono a confezionare un prodotto visivo che ha dell’inverosimile se non venisse da P40. Una teoria di frutti (tutti) e di verdure sono chiamate sul palco immaginario a esibirsi in bella mostra su una passerella per esaltare le loro doti, personificate con l’apposizione di occhietti sgranati, bocche aperte e sguaiate ricavate da strisciate di rossetto, occhiali di plastica oscuri, berretti, ecc. sembrano dei bambini che si pavoneggiano le banane, il sedano, il meloncino, la pera e la mela che sembrano flirtare, ecc.
Compare come protagonista Tobia che su una coperta coloratissima espone i suoi giochi e anche i vari frutti passando la palla al padre, che strimpella un ritmo cadenzato e orecchiabile: tutti frutti colorati e sembra così invitare i bambini a superare il muro della diffidenza per andare a cogliere direttamente dall’albero la prima mela. Questo videoclip dal titolo appunto di Tutti Frutti rievoca la canzone famosissima che un po’ tutti i grandi hanno cantato, da Little Richard a Elvis Presley, ai Queen, a Sting e anche al nostro Adriano Celentano. Pasquale ci sorprende sempre favorevolmente con queste sue produzioni, semplici nella musicalità e nella narrazione ma a ben vedere molto attente ai cambiamenti nei costumi e nella vita che si appresta a giocare le sue carte. “TuttiFrutti”, videoclip di P40, durata 4:16, starring Tobia Quaranta Minutello, riprese e montaggio: Emanuele Flandoli. Il link: https://www.youtube.com/watch?v=BN-1bOXYdYM
