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MOSTRA di opere d’arte Moderna e Contemporanea delle Acquisizioni del Museo della Permanente di Milano

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mostra-permanente-2022

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Di Serena Rossi

MOSTRA di opere d’arte Moderna e Contemporanea dal 10 al 27 marzo 2022 ingresso libero orario tutti i giorni 10-13 e 14,30-18,30

La Permanente è una prestigiosa location situata in Via Filippo Turati 34, nel centro storico di Milano, a due passi dal celebre Quadrilatero della Moda. Il palazzo si sviluppa su due piani, raggiungendo una superficie complessiva di 2000 m².

L’edificio, costruito nel secondo ‘800 come sede espositiva su progetto dell’architetto Luca Beltrami, conserva la facciata originaria di impianto neoclassico, mentre gli spazi interni sono stati ristrutturati nel 1953, dopo gli eventi bellici, con razionali criteri di funzionalità dagli architetti Pier Giacomo e Achille Castiglioni e Luigi Fratino. All’ingresso un luminoso e accogliente atrio di 160 m² dispone di un bancone personalizzabile e utilizzabile per accrediti. Il piano terra si articola in due grandi saloni comunicanti, ma opportunamente separabili, che raggiungono una superficie di oltre 1000 m². Di dimensioni più contenute, ma con il medesimo schema architettonico, il primo piano di 600 m² è connotato dalla presenza di una loggia che si affaccia direttamente su via Turati.

Opera di Pino De Gennaro

La mostra è dedicata alle acquisizioni più recenti: un nucleo di circa cinquanta opere, tra dipinti e sculture, che sono entrate a far parte della collezione negli ultimi anni, prevalentemente attraverso donazioni di artisti scelti dai membri del Consiglio Direttivo dell’ente.

Si tratta di una selezione particolarmente significativa di opere – nella maggior parte dei casi non ancora esposte alla Permanente – che spaziano dall’inizio del Novecento ai giorni nostri.

Opera di Lucia Pescador

Il percorso espositivo presenta uno spaccato dell’arte italiana: si inizia con la ritrattistica e la pittura di paesaggio della prima metà del secolo (Borra, Funi, Taccani, Vaccaro), per passare all’informale degli anni Cinquanta e Sessanta (Kodra, Valenti), a lavori degli anni Settanta di derivazione pop (De Filippi), sino a un ampio nucleo di opere contemporanee, che spaziano dal figurativo, alle sperimentazioni materiche, al concettuale, all’astratto.

In occasione della mostra si offrono al pubblico anche alcuni esempi di carteggi, riguardanti gli artisti Previati e Conconi, tratti dalla ricca e variegata documentazione donata nel corso dell’ultimo anno all’archivio della Permanente e attualmente in fase di riordino e di studio. Le opere esposte in mostra rappresentano una testimonianza del costante ampliamento della raccolta museale, nata nel 1886 e formatasi nel corso di un secolo di storia dell’ente.

Opera di Mario Borghese

Il Museo possiede una collezione d’arte di quasi quattrocento opere, tra dipinti e sculture, oltre a un cospicuo nucleo di disegni e di grafica. Nel complesso, la raccolta offre una panoramica ricca e articolata dell’arte italiana del XXI, con particolare riguardo al contesto milanese e lombardo.

Blu azzurro ossidi di ferro mattone e nero. Respiro della grande arte italiana. In aggiunta favolose sculture e installazioni tute di grandi dimensioni. Museo ricco dunque. Preziose opere donate e acquisite. Ritrovo Mario Borgese con la sua ricerca acrilica su tela di particolari di stature antiche. Lucia Pescador offre una grande opera potente di carta e pastello su parete, dal sapore antico come le carte che usa per passare la pittura e dal carattere maestoso contemporaneo, un’epifania dal segno deciso inconfondibile.

Opera di Mario Raciti

Pino Di Gennaro presenta un lavoro fresco e puro con buchi per le stelle di Fontaniana memoria, nella sua installazione compare anche una superficie di specchio verticale posto accanto. Mario Raciti, grande Maestro, preciso e intimo con uno stile inimitabile quasi femmineo, astratto figurato. Io ci vedo un corpo. Alvaro Occhipinti con il suo stile tribale alla Gauguin, affascinante segno e opera lucida in superficie. Grazia Varisco si riconferma Maestra dello spazio minimale. Marco Petrus sorprende con gusto geometrico di una città che si ricompone, la sua opera è stata pubblicata anche nella piccola brochure di presentazione della mostra. Tra i dipinti più antichi della prima metà del novecento spicca quello di Piero Giunni, unico per modernità e dinamismo. Accanto all’opera della Pescador vi è un grande lavoro sul nero di Salvatore Iovaglio, su sfondo nero la prua di una grande nave e l’orizzonte, deciso richiamo alle migrazioni, attuale tema di ricerca contemporanea. E per finire non meno bella e attuale l’opera The overstory di Camilla Alberti del 2020-2021, una grossa tela con ricamo industriale e mille colori, rappresenta la mappa del mondo spesso figurata.

Bella mostra, di grande impatto e alto valore culturale, che fa ricredere sulla storia della perdita dei valori nell’arte contemporanea perché qui ritroviamo forma, idea, contenuti e anche tanta bellezza.     

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