IL PENSIERO MEDITERRANEO

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La Trascendenza Temporale. Ma dove va il tempo? Spiritualità e Il Sogno dell’Eterno Presente (Capitolo 7/25)

Sufismo Islamico

Sufismo Islamico

di Pompeo Maritati

La trascendenza temporale è stata un tema ricorrente nelle tradizioni spirituali del mondo. Dall’idea induista di Moksha al concetto buddista di Nirvana, esploriamo come il Sogno dell’Eterno Presente si intrecci con le pratiche spirituali, offrendo un percorso verso una realtà al di là della temporalità ordinaria.

Spiritualità e Il Sogno dell’Eterno Presente

La connessione tra spiritualità e il Sogno dell’Eterno Presente riflette una ricerca profonda della trascendenza temporale nelle dimensioni più intime dell’essere umano. Mentre le tradizioni spirituali variano ampiamente, molte di esse convergono su un nucleo comune: la realizzazione di un’esistenza al di là del flusso temporale ordinario.

Induismo[1] e Moksha: Liberazione dalla Ruota del Tempo Nell’induismo, il concetto di Moksha rappresenta la liberazione dal ciclo delle rinascite (Samsara) e, in ultima analisi, dalla ruota del tempo.

Ritengo particolarmente interessante, oltre che sotto il profilo del pensiero filosofico e spirituale, dire qualche parola in più sulla ruota del tempo incontrata nel concetto di Moksha

La “ruota del tempo” è un concetto che può variare tra diverse tradizioni religiose e filosofie spirituali. Nel contesto del Moksha, che è un termine associato principalmente all’Hinduismo e al concetto di liberazione spirituale, la ruota del tempo può essere interpretata in vari modi:

  1. Ciclo delle rinascite (Samsara). Nel contesto hindu, il ciclo di rinascite noto come Samsara è una parte centrale della ruota del tempo. Le anime vengono considerate intrappolate in questo ciclo, passando attraverso nascita, vita, morte e rinascita in un ciclo continuo. Moksha rappresenta la liberazione da questo ciclo, consentendo all’anima di unirsi al divino;
  2. Ciclo cosmico e cicli di età (Yuga). La ruota del tempo può anche riflettere i cicli cosmici e gli Yuga, che sono periodi di tempo nelle tradizioni indù. Ogni Yuga rappresenta un’era con caratteristiche specifiche, e il ciclo si ripete. La ricerca del Moksha può essere vista come un tentativo di trascendere questi cicli temporali;
  3. Ciclo di nascita e morte nell’Eterno Presente. In una prospettiva più filosofica o mistica, la ruota del tempo potrebbe essere interpretata come un simbolo dell’eterno presente. Il Moksha potrebbe essere cercato attraverso la consapevolezza del momento attuale, superando le illusioni del tempo lineare e realizzando la connessione eterna con il divino.

È importante notare che le interpretazioni specifiche possono variare tra le scuole di pensiero all’interno dell’Hinduismo e che ci possono essere sfumature diverse nella comprensione di concetti come la ruota del tempo e il Moksha.

Pertanto il concetto di liberazione relativo a quanto anzidetto in merito all’induismo  si ottiene attraverso la comprensione della vera natura dell’anima (Atman) e la sua unità con il divino (Brahman). In questo stato di Moksha, l’individuo esperisce un’Eterna Presenza al di là del flusso temporale, un’armonia eterna con l’universo.

Buddhismo Zen e Nirvana[2]: La Consapevolezza nel Presente

Il buddismo Zen pone l’accento sulla consapevolezza nel momento presente come chiave per la trascendenza temporale. Il Nirvana, stato di realizzazione spirituale, viene raggiunto non attraverso fuga dal mondo, ma attraverso l’illuminazione qui e ora. La pratica della meditazione Zen mira a portare la mente a uno stato di assoluta consapevolezza, aprendo la porta a un’Eterna Presenza senza le limitazioni del passato o del futuro.

Sufismo[3] e l’Amore Divino: Unione con l’Eterno Presente

Il Sufismo, la corrente mistica dell’Islam, esplora l’aspetto amoroso della trascendenza temporale. I Sufi cercano l’unione con Dio attraverso l’amore e la contemplazione. In questo stato di unione mistica, si afferma che gli amanti diventano uno con l’Eterno Presente, sperimentando la beatitudine dell’essere senza confini temporali. Un concetto quest’ultimo che vale la pena essere ulteriormente approfondito.

Il Sufismo è una dimensione mistica dell’Islam che enfatizza l’esperienza diretta della presenza divina, la ricerca dell’unità con Dio, e l’amore come veicolo per raggiungere questa unione. Nel contesto delle espressioni poetiche e mistiche del Sufismo, l’idea che gli amanti diventino uno con l’Eterno Presente è spesso espressa attraverso concetti come l’annichilimento (fana) e l’esistenza in Dio (baqa).

  1. Fana – Annichilimento. Nel Sufismo, il termine “fana” si riferisce all’annichilimento dell’ego o dell’individualità nella presenza divina. Gli amanti, nel loro percorso spirituale, cercano di superare l’illusione dell’io separato per fondersi con la realtà divina. Questo processo di annichilimento implica la perdita dell’individualità per raggiungere un’unità più profonda con Dio;
  2. Baqa – Esistenza in Dio. Dopo l’annichilimento, il Sufismo insegna il concetto di “baqa”, che si riferisce all’esistenza continua nell’Essere divino. Dopo aver superato l’illusione dell’io, l’amante sperimenta una realtà in cui la propria esistenza è interamente immersa in Dio. In questo stato di unione, si può sperimentare l’Eterno Presente, una consapevolezza senza tempo dell’essenza divina;
  3. Amore come veicolo: Nel Sufismo, l’amore è spesso considerato un potente veicolo per avvicinarsi a Dio. Gli amanti devoti cercano di coltivare un amore profondo e puro, utilizzandolo come mezzo per superare le barriere tra l’individuo e la divinità. Attraverso l’amore, si spera di sperimentare l’unità con Dio e di entrare nell’Eterno Presente;
  4. Beatitudine e Realizzazione.  Gli amanti, nell’esperienza della loro unione con Dio, possono sperimentare una profonda beatitudine e realizzazione spirituale. Questo stato di connessione divina può portare a una percezione della realtà al di là del tempo e della dualità, immergendosi nell’eternità dell’Essere divino.

In breve, nel Sufismo, la fusione degli amanti con l’Eterno Presente rappresenta il culmine di un cammino spirituale in cui l’individualità si dissolve nell’unità con Dio, portando a una profonda consapevolezza, beatitudine e realizzazione spirituale.

Ma chi sono e chi potrebbero essere gli Amanti?

Nel contesto del Sufismo, quando si parla degli “amanti,” ci si riferisce ai devoti che perseguono una relazione intima con Dio. Questo concetto è spesso espresso attraverso una forma di linguaggio poetico e simbolico presente nelle opere dei mistici sufi. Gli “amanti” rappresentano coloro che cercano l’unità con la divinità attraverso l’amore, la devozione e la rinuncia dell’ego. Nel percorso spirituale sufi, gli “amanti” attraversano diverse fasi, tra cui l’annichilimento dell’ego (fana) e l’esistenza in Dio (baqa), come descritto nella pagina precedente. Queste fasi sono parte di un processo in cui gli individui cercano di superare l’illusione dell’individualità separata per fondersi con la realtà divina. Gli “amanti” possono essere rappresentati metaforicamente come coloro che desiderano ardente e profondamente una connessione diretta con Dio. Questo desiderio d’amore e unione con il Divino è spesso esaltato attraverso poesie mistiche e racconti allegorici presenti nella tradizione sufi. Questi testi utilizzano il linguaggio dell’amore umano per descrivere la relazione tra l’anima e Dio, sottolineando l’intensità e la profondità della ricerca spirituale.

Va notato che le espressioni poetiche del Sufismo, sebbene abbiano un significato spirituale profondo, sono spesso interpretate simbolicamente.

Teosofia e l’Unità Universale[4]: Oltre la Dualità Temporale

La teosofia, un movimento spirituale del XIX e XX secolo, abbraccia l’idea di un’Unità Universale al di là della dualità temporale. Promuovendo la comprensione della spiritualità come il ritorno alla consapevolezza dell’Uno, la teosofia suggerisce che l’Eterna Presenza può essere sperimentata abbracciando la connessione intrinseca di ogni essere con il tutto.

In conclusione la connessione tra spiritualità e il Sogno dell’Eterno Presente riflette il desiderio umano di superare le limitazioni temporali e sperimentare la dimensione senza tempo dell’esistenza. Mentre le vie spirituali possono variare, la ricerca comune di unione con l’Eterno Presente ci invita a esplorare il potenziale di realizzazione spirituale nel momento presente, oltre le catene del passato e le ansie per il futuro. La spiritualità diventa così un veicolo per trasformare il Sogno dell’Eterno Presente in una realtà vissuta, rendendo ogni istante un portale verso l’infinito.


[1] Induismo: L’Induismo è una delle religioni più antiche al mondo, sviluppata nel subcontinente indiano. Caratterizzata da una vasta gamma di credenze e pratiche, l’Induismo comprende l’adorazione di molteplici divinità, la fede nella reincarnazione e la legge del karma. Il concetto centrale è Brahman, l’assoluto, da cui emanano tutte le cose. Gli insegnamenti sono raccolti in testi sacri come i Veda, gli Upanishad e gli epici Mahabharata e Ramayana. L’obiettivo spirituale principale è raggiungere il moksha, la liberazione dal ciclo delle rinascite. L’Induismo è noto per la sua flessibilità, consentendo molteplici vie spirituali, rappresentate dai Quattro Yogas: Jnana (conoscenza), Bhakti (devozione), Karma (azione disinteressata) e Raja (controllo mentale).

[2] **Buddhismo Zen:**

Il Buddhismo Zen è una forma di Buddhismo Mahayana che enfatizza l’illuminazione immediata e l’esperienza diretta rispetto alla comprensione intellettuale. La pratica principale del Buddhismo Zen è la meditazione (zazen), che mira a portare l’individuo a un’intuizione diretta della natura della realtà. Gli insegnamenti Zen spesso utilizzano paradossi e enigmi per stimolare la mente oltre il pensiero concettuale. La trasmissione diretta di maestro a discepolo è un aspetto essenziale del Buddhismo Zen, enfatizzando l’importanza dell’esperienza diretta e non mediata.

**Nirvana:**

Il Nirvana è un concetto chiave nel Buddhismo, rappresentando il raggiungimento dell’illuminazione e la cessazione del ciclo delle rinascite. Nel Buddhismo Theravada, Nirvana è spesso descritto come la cessazione del desiderio e dell’attaccamento. Nel Buddhismo Mahayana, il Nirvana è visto come la realizzazione della vacuità e la comprensione della natura ultima della realtà. Il Nirvana è spesso descritto come un stato di pace profonda, libertà dalla sofferenza e dal ciclo di rinascite.

[3] Il Sufismo è una dimensione mistica dell’Islam che enfatizza la ricerca interiore della conoscenza divina e l’esperienza personale della vicinanza a Dio. I seguaci del Sufismo, noti come Sufi, cercano di raggiungere la “verità” spirituale attraverso pratiche come la meditazione, la preghiera estatica (dhikr), e la guida di maestri spirituali (shaykh). Il Sufismo pone un’accentuata enfasi sull’amore e la devozione personale a Dio, cercando di superare l’ego e raggiungere la fusione mistica (unione con Dio). La poesia mistica (sufi poetry) è spesso utilizzata come mezzo espressivo nel Sufismo, contribuendo a trasmettere concetti spirituali in forme poetiche.

[4] La Teosofia è una tradizione spirituale che cerca di esplorare i misteri dell’universo e promuovere la ricerca di una verità spirituale universale. Fondata nel XIX secolo da Helena Petrovna Blavatsky, Henry Steel Olcott e William Quan Judge, la Teosofia unisce elementi di filosofia, religione e misticismo. Un concetto fondamentale nella Teosofia è l’idea di un’Unità Universale, che sottolinea la connessione intrinseca tra tutte le forme di vita e la ricerca di una verità comune che sottende le religioni del mondo. La Teosofia incoraggia lo sviluppo spirituale individuale e l’espansione della consapevolezza attraverso la conoscenza esoterica e la comprensione delle leggi universali.

Il Capitolo 8° sarà pubblicato il 15 di Marzo.

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