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Mostra Personale dello scultore Ron Mueck alla Triennale di Milano fino al 10.3.2024

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In-bed

di Serena Rossi

La Triennale di Milano ospita la grandiosa Mostra personale dell’artista Ron Mueck (Australia, 1958) fino al 10 marzo 2024. E’ la prima mostra personale in Italia dello scultore australiano, le cui opere, realiste eppure misteriose, creano immediata empatia con il visitatore. Il percorso espositivo si compone di sei sculture e comprende l’installazione monumentale Mass composta da tantissimi enormi teschi bianchi del 2017, proveniente dalla collezione della National Gallery of Victoria, Melbourne, ed esposta in Europa per la prima volta. L’installazione si presenta al pubblico come un’esperienza fisica, oltre che visiva, composta da cento enormi sculture a forma di teschio umano, simbolo iconografico inesauribile. La mostra presenta anche nuovi lavori che illustrano l’evoluzione nella pratica scultorea di Mueck e opere simbolo della sua carriera appartenenti alla collezione di Fondation Cartier.

Il percorso espositivo ospita sei delle quarantotto opere che Ron Mueck ha realizzato nel corso della sua carriera. Ognuna di esse richiede mesi o anni di lavoro e si caratterizza per un’aura misteriosa e surreale.

La prima opera in mostra è In bed e rappresenta una grandissima donna a letto sotto le lenzuola, è potente. Viso malinconico e colorito smorto ma vitale, è un’opera che non lascia indifferenti.

Poi c’è la sala con i grandi teschi MASS dove l’autore ci mette a contatto con il nostro futuro, la morte, lui ci avvisa, e ci avvicina. Ci si può distribuire in diversi percorsi e attraversare spazi pieni di teschi, grandiosa spazialità, sensazione nuova di teatro.

Infine nella terza spazialità si trovano le piccole sculture ed i grandi cani neri, che fanno veramente paura.

Poi una piccola sala nera con un video in loop dove si può vedere l’Artista nel suo studio all’opera con le sue assistenti. Il suo è un lavoro minuzioso di artigianato con lunghi tempi di produzione, mette scheletri metallici alle sculture e poi appone fogli di giornale e resine, poi con piccoli strumenti livella la superficie.

La mostra è grandiosa, direi che ci si sente di stare in viaggio, in un paese molto cosmopolita. E’ una esposizione che dà nuove prospettive, si respira la magia del teatro di scena.

Consiglio a tutti di andare ad assistere a questa bella esposizione, breve come visita ma intensa per emozione.

Ron Mueck, nato in Australia, (nato nel 1958) è un’artista Iperrealista Australiano, che però lavora in Gran Bretagna.

I primi lavori di Mueck, figlio di artigiani costruttori di giocattoli, concernevano la creazione di modelli e pupazzi per la televisione dei bambini, per la quale lavora per quindici anni conducendo programmi televisivi.

In TV crea fantastiche scenografie, realizza burattini più verosimili di Pinocchi, i fanta-cyborg a grandezza naturale, lavora per il cinema e per la pubblicità, ideando fantastici effetti speciali.

Nel 1997 ha esordito come artista, con una scultura “Dead Dad” (Papà morto) realizzata con silicone crudo, che imitava alla perfezione la superficie del corpo umano, proprio come succede nelle due sculture esposte in seguito alla Biennale di Venezia riscuotendo un immediato successo.

Le sculture di Ron Mueck si concentrano sulla forma umana, ritratta nei momenti più intimi, isolati e vulnerabili. Un approccio iperrealista che non manca di descrivere i sentimenti più reconditi della psiche umana, sentimenti veri, espressi con smorfie di dolore o di paura, riprodotti in grandezze esagerate, al fine di esaltarne i particolari.

Lo spettatore osservando le sue grandi opere, dopo un primo senso di meraviglia e stupore, è aggredito da un misto di tristezza, imbarazzo e vergogna, come quando si viola la privacy di qualcuno.

Il suo lavoro viene a tratti criticato e a tratti esaltato, ma sicuramente fa sempre discutere perché non si può restare indifferenti ad un piede gigante o a un neonato piangente riprodotto dieci volte la sua grandezza naturale.

La sua scultura del ragazzo alto 5 metri è stata ospitata al Millennium Dome e successivamente esibita alla biennale di Venezia, mentre nel 2002 la scultura della donna incinta è stata acquistata dalla National Gallery of Australia.

Oggi è uno degli artisti più richiesti nel panorama contemporaneo; apprezzatissimo soprattutto da quando le sue opere sono commissionate da Charles Saatchi (fondatore della Saatchi & Saatchi, la più importante agenzia pubblicitaria del mondo).

opera In bed
Inizio mostra
opera Mass
opera En garde

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