IL PENSIERO MEDITERRANEO

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Oggi 25 aprile si celebrano i 150 anni dalla nascita di Guglielmo Marconi. E per il grande evento c’è anche l’inno del maestro gallipolino Raffaele De Somma

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primo piano dello scienziato Guglielmo Marconi

di Redazione

Chi non conosce uno dei personaggi italiani più illustri, uno dei più grandi inventori che il mondo abbia avuto? … Stiamo parlando di Guglielmo Marconi, il padre della radiotrasmissione e quindi, delle comunicazioni senza fili.

Originario di Bologna, dove nasce il 25 aprile 1874, fin da bambino dimostra una certa propensione per la fisica, anche se non completerà mai un regolare percorso di studi e condurrà i suoi celebri esperimenti con le onde elettromagnetiche da autodidatta, guidato solo dalla sua brillante intuizione e dal suo acuto ingegno, corroborati da lezioni private e dalla conoscenza delle teorie dei migliori scienziati di livello internazionale.

Nella primavera del 1895 riesce a trasmettere un segnale che, partendo dal giardino di casa, percorre due chilometri e raggiunge un ricevitore posto in mezzo alla campagna. Si tratta della prima trasmissione di segnali a distanza per via elettromagnetica nella storia umana. Marconi Ha inventato il primo dispositivo radio!

Invano tenta di ottenere i sovvenzionamenti dalle autorità italiane per perfezionare l’invenzione. Trasferitosi in Inghilterra, ottiene il brevetto del nuovo sistema di telegrafia senza fili. Nel 1898 fonda la Marconi’s wireless telegraph and signal Company e, ben presto, le onde elettromagnetiche del suo telegrafo senza fili superano l’intero Oceano Atlantico:  i “segnali di Marconi” cominciano a mettere in comunicazione il continente europeo con quello americano e sono perfino responsabili del salvataggio dei superstiti del Titanic, che verranno recuperati dal transatlantico Carpathia.
E non solo: si comincia ad ascoltare la musica attraverso la radiofonia, ad ammirare le stelle e a studiare l’universo attraverso la radioastronomia.

Nel 1909 riceve il premio Nobel per la Fisica, muore nel 1937.

Nonostante la Corte Suprema degli Stati Uniti nel 1943 abbia attribuito, a seguito di contestazione, la scoperta della radio a Nikola Tesla, il resto del mondo ha continuato ad attribuirla a Marconi.


Ma l’anno 2024 non è solo il 150esimo anno dalla nascita di questo uomo straordinario: si celebrano anche i 100 anni dalla prima trasmissione radiofonica in Italia!

Per questi motivi, quest’anno, le “giornata Marconi” organizzate dalla Fondazione Guglielmo Marconi di Pontecchio (BO) saranno ricche di iniziative culturali: visite guidate, laboratori per bambini e ragazzi, attività radioamatoriali, spettacoli teatrali presso Villa Griffoni (sede del celebre Museo Marconi), per culminare, il 25 aprile, con la Santa Messa presso il Mausoleo, alle ore 10.00, celebrata da S.E. il Cardinale Matteo Maria Zuppi, e con la cerimonia ufficiale di emissione del francobollo celebrativo alle ore 11.00 (iniziativa promossa dal Comitato Nazionale Marconi 150) seguita da una conferenza internazionale alla quale parteciperanno Elettra Marconi, figlia dell’illustre fisico, la Premio Nobel per la fisica Anne L’Huillier e il Direttore della divisione astrofisica della NASA, Mark Clampin.

E non finisce qui: dal 5 al 12 maggio 2024. in onda su Rai 1 anche una serie tv con protagonista Stefano Accorsi nei panni del “genio italiano che ha inventato il futuro e connesso il mondo”. E ammettiamolo senza giri di parole: il mondo non sarebbe come lo conosciamo se non fosse esistito Guglielmo Marconi, l’inventore più conosciuto dopo Galileo Galilei (pure lui italiano!)


Qui sotto proponiamo l’ascolto di un Inno a Marconi,
dal titolo “LUX

La registrazione di questo grazioso inno è stata realizzata dal pianista gallipolino Luigi Solidoro in collaborazione con il soprano Laura De Vita, i quali hanno voluto omaggiare, in questo modo del tutto originale e personale, la memoria dell’illustre inventore.

La musica è stata composta dal M° Raffaele De Somma (Gallipoli, 1867 – Fano, 1947), autore recentemente riscoperto proprio dai due artisti che gli hanno dedicato una monografia pubblicata nel 2023 con la casa editrice Youcanprint.
Il De Somma ne affidò il testo a S. Barbèri e, nel 1930, a Firenze, ne stampò lo spartito per pianoforte e voce, dedicandolo a Sua Altezza Reale il Principe Umberto di Savoia. Successivamente, questa composizione è stata anche arrangiata per banda.

La linea melodica, fresca e spontanea, interpreta perfettamente il senso di stupore provato dalle genti dinanzi alla realizzazione di una sorta di “miracolo”, ossia la possibilità di comunicare in pochi secondi da una parte all’altra del globo; mentre il ritmo incalzante e gioioso esprime l’intento di celebrare in modo fastoso uno degli uomini più celebri del XX secolo considerato “vanto d’Italia e splendore del mondo“.


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