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Transizione energetica: Assocostieri, le CER nei porti sono una grande opportunità

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Assocostieri

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All’assemblea generale del 20 giugno, l’Associazione ne discuterà nella tavola rotonda “Le comunità energetiche in ambito portuale”

Ridurre il fabbisogno energetico dei porti, creando delle comunità energetiche rinnovabili che magari possano soddisfare anche le esigenze delle città limitrofe. Le opportunità sono così importanti che il Piano di Ripresa e Resilienza prevede uno stanziamento di 270 milioni di euro per finanziare gli interventi. La normativa attuale, tuttavia, consente solamente alle PMI – oltre ai privati cittadini e alle pubbliche amministrazioni – di entrare a far parte delle CER. La decisione di escludere i grandi player riduce fortemente le potenzialità di queste CER. Assocostieri farà il quadro della situazione nel corso della tavola rotonda “Le comunità energetiche in ambito portuale” che ha organizzato in collaborazione con IFEC. L’evento si terrà nell’ambito dell’Assemblea generale per il quarantesimo anno di attività dell’Associazione che si terrà il 20 giugno a Roma.

Grazie al decreto Aiuti, i porti hanno la possibilità di costituire una CER assieme agli altri soggetti economici che operano negli interporti e alle città limitrofe. Queste comunità potranno costruire degli impianti per la produzione di energia rinnovabile e alimentare così gli edifici e le varie strutture che costituiscono porto e interporto, gli impianti di illuminazione, veicoli con motori elettrici o a idrogeno, nonché soddisfare il fabbisogno delle imbarcazioni ormeggiate. Ora che è stato eliminato il limite di potenza di 1MW, sarà possibile anche creare dei parchi eolici off-shore, e questo consentirà ad esempio di alimentare anche le barche fortemente energivore come le navi da crociera.

Assocostieri sottolinea tuttavia che l’attuale normativa non consentirebbe alle imprese di maggiori dimensioni di avere un ruolo primario. E questo nonostante riconosca che i porti sono dei distretti industriali a tutti gli effetti. Questa limitazione esclude diversi operatori economici, primi fra tutti i depositi costieri di carburanti. Ovvero dei player che non solo possono dare un contributo economico fondamentale per creare una CER, ma che sono anche fortemente coinvolti nella transizione energetica.

Alla tavola rotonda parteciperanno Gabriella De Maio, Coordinatrice IFEC e Professoressa di Diritto dell’Energia Università Federico II di Napoli; Ivo Gattulli, General Manager di Cleanwatts Italia; Pino Musolino, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale; Andrea Annunziata, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno centrale; Mario Paolo Mega, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto; e Ugo Patroni Griffi, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale.

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