IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

Mystery 11 – MA ad Eleusis Capitale Europea della Cultura 2023, con il supporto dell’Istituto Italiano di Cultura di Atene

Mistero 11 Ma _ 2023 ΕΛΕVΣΙΣ

Mistero 11 Ma _ 2023 ΕΛΕVΣΙΣ

dall’1 al 13 settembre 2023 Sito Archeologico di Elefsina ore 18:45

Duemila anni dopo i Misteri Eleusini, il regista italiano di fama internazionale introduce un rituale contemporaneo, nel contesto di una performance site-specific appositamente concepita per il sito archeologico di Eleusi.

ΜΑ – un titolo di una sola parola interpretato in più lingue: la prima parola chiara di un bambino che chiama sua madre; la radice della parola “matrice”, cioè il grembo che si apre alla terra per generare, e la muffa che dà forma alla materia senza vita; inoltre, sia in italiano che in greco, la parola MA è usata come esclamazione di obiezione, opposizione, ma anche come marcatore linguistico di un giuramento, un appello al divino.

Il protagonista di Castellucci è un matricidio non greco, straniero. Il suo arrivo al sito archeologico mina e sovverte il culto originario, che vietava l’ingresso a chiunque si fosse macchiato le mani di sangue. Imporre le mani su una madre equivaleva a sovvertire l’ordine dell’universo – poiché una madre partorisce può anche portare la morte; Un bambino, poiché non può dare alla luce sua madre, non può nemmeno ucciderla. Ai βarbariani era anche proibito partecipare ai Misteri eleusini, perché il loro linguaggio era limitato e quindi non aveva alcuna nozione di logos (discorso), di parole e silenzio; Inoltre non avevano alcuna nozione di ritmo, che distribuisce significati, aspettative, impulsi e pause – la misura che frena e ordina il caos.

Senza ricorrere a una rappresentazione del rituale arcaico secondo tipologia archeologica, né a una contemporanea reinterpretazione e riarticolazione della storia dei Misteri eleusini, Romeo Castellucci pone al centro dell’attenzione i non iniziati, i barbari e i matricidi, per evidenziare la simbologia e la dimensione allegorica del dramma.

Nel silenzio ininterrotto del sito archeologico di Eleusi – senza l’uso di energia consumabile, in pieno giorno – l’uomo, scontata la pena, attraversa il sacro luogo. Solo attraverso il sacrilegio, però, il santuario può essere riattivato. Il perdono, la sospirata riconciliazione, può venire solo attraverso la profanazione.

Con il sostegno dell’Eforato delle Antichità dell’Attica occidentale.

Un caloroso ringraziamento: a Christina Merkouri, Direttrice dell’EF.A.D.A. e a Efstathia Anesti, Archeologa dell’EF. A.D.A., Dr. Eleni-Eva Toumbakari, project manager del Dipartimento di Restauro dei Monumenti Antichi di Elefsina, nonché a tutto il personale di sicurezza del sito archeologico di Elefsina.


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