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La Contrapposizione Tra Khrushchev e Gorbaciov: Evoluzione Politica nella Storia Sovietica

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Nikita Kruscev

Nikita Kruscev

Filippo Rispini


Nel corso della storia dell’Unione Sovietica, due figure di grande rilievo hanno lasciato un’impronta indelebile: Nikita Khrushchev e Mikhail Gorbaciov. Entrambi leader del Partito Comunista dell’Unione Sovietica (PCUS) in periodi cruciali, Khrushchev e Gorbaciov hanno incarnato fasi differenti nell’evoluzione politica dell’URSS, portando con sé visioni e riforme che avrebbero profondamente influenzato il destino della nazione.

Khrushchev e la Destalinizzazione.
Nikita Khrushchev salì al potere dopo la morte di Joseph Stalin nel 1953. La sua leadership è stata caratterizzata dalla volontà di porre fine al culto della personalità staliniano e di riformare il sistema. Nel celebre discorso segreto al XX Congresso del PCUS nel 1956, Khrushchev condannò apertamente gli eccessi del regime stalinista, riconoscendo gli abusi dei diritti umani e gli errori commessi. La destalinizzazione di Khrushchev ha segnato un punto di svolta nella politica interna sovietica, aprendo la strada a un periodo di maggiore apertura e critica nei confronti del passato.

Le Riforme di Khrushchev e la Crisi dei Missili Cubani.
Khrushchev ha intrapreso anche significative riforme economiche e agricole, cercando di modernizzare l’Unione Sovietica attraverso il suo piano di “Destalinizzazione” e il “Programma Settennale”. Tuttavia, la sua leadership è stata caratterizzata anche da momenti di tensione internazionale, come la Crisi dei Missili Cubani nel 1962. L’affrontamento con gli Stati Uniti su questa questione mise in evidenza la fragilità delle relazioni tra le superpotenze e alla fine contribuì al suo allontanamento dal potere nel 1964.

Gorbaciov e la Perestrojka.
Mikhail Gorbaciov, salito al potere nel 1985, rappresentò un’altra fase critica nella storia sovietica. Gorbaciov introdusse la politica di riforma nota come “Perestrojka” (ricostruzione), che cercava di ristrutturare l’economia sovietica attraverso una maggiore apertura al mercato e una decentralizzazione del potere. La Perestrojka aveva l’obiettivo di modernizzare l’URSS e superare i problemi economici, ma portò anche a una maggiore apertura politica e alla richiesta di democrazia.

La Glasnost e il Crollo dell’URSS.
La politica di “Glasnost” di Gorbaciov, mirante a una maggiore trasparenza e apertura nel governo, aprì la strada a un dibattito pubblico più ampio sulla storia e il funzionamento del sistema sovietico. Tuttavia, queste riforme hanno anche scatenato forze centrifughe, aprendo la strada a richieste di indipendenza da parte delle repubbliche sovietiche. Questo periodo di cambiamenti radicali culminò con il crollo dell’Unione Sovietica nel 1991.

Nikita Khrushchev e Mikhail Gorbaciov, pur appartenendo alla stessa tradizione comunista, incarnarono fasi diverse della storia sovietica. Khrushchev, con la sua destalinizzazione e le riforme interne, contribuì a rompere con il passato stalinista. Gorbaciov, d’altra parte, con la Perestrojka e la Glasnost, tentò di modernizzare il sistema, ma i suoi sforzi portarono anche al crollo dell’Unione Sovietica. Entrambi i leader hanno segnato la storia dell’URSS e del mondo, illustrando le sfide e le complessità della trasformazione politica in un contesto geopolitico in continua evoluzione.


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